Borghetto di Borbera

AutoriLeggero, Roberto
Anno Compilazione2002
Anno RevisioneVERSIONE PROVVISORIA
Provincia
Alessandria
Area storica
Valle Publeto poi dei Ratti. Vedi mappa 1. Vedi mappa 2.
Abitanti
1963 (2001).
Estensione
3691 ha.
Confini
A nord Sardigliano, Garbagna e Denice, a est Cantalupo Ligure e Roccaforte Ligure, a sud Grondona, a sud-ovest Vignole Borbera, a ovest Stazzano.
Frazioni
Castel de’ Ratti, Cerreto Ratti, Molo di Borbera, Sorli, Torre de’ Ratti, Persi. Vedi mappa.
Toponimo storico
Burchetus [Le carte dell’Archivio capitolare, vol. I, doc. 224, p. 262 del 1204]; Burguetus [Il Chartarium Dertonense, doc. 155, p. 252 del 1254]. Borghetto è citato anche come burgus Aimericorum [Merloni 1989, p. 61].
Diocesi
Tortona. La diocesi di Tortona, nel corso del XIX secolo, fu soppressa per alcuni anni: nel 1803 passava a quella di Alessandria (costituita ex novo nel XII secolo durante la lotta contro Federico I e a cui Tortona aveva dovuto cedere una parte dell’antico distretto ecclesiastico). Nel 1805, però, la diocesi di Alessandria (e dunque anche quella di Tortona) passava alla sede episcopale di Casale. Nel 1817, infine, «previo accordo» con Vittorio Emanuele III, papa Pio VII ricostituì la diocesi di Tortona, distaccandola dalla provincia ecclesiastica di Milano e inserendola in quella di Genova [Goggi 1973].
Pieve
Pieve di San Vittore di Monduglio (Goggi 1973, p. 63).
Altre Presenze Ecclesiastiche
Oratorio di S. Giovanni Battista; chiesa di S. Michele, antica dipendenza dell’abbazia di Molo, in questa località, infatti, si trovava il monastero di S. Pietro; chiesa di S. Antonio; oratorio della Madonna di Ca’ del Bello; oratorio di S. Domenico in Variano; oratorio di S. Bernardo a Torre de Ratti, già cappella del castello dei Ratti, venne riconsacrata nel 1711 dal vescovo di Tortona monsignor Resta (Merloni 1989, pp. 63-65).
Assetto Insediativo
Posto sulla sponda destra del torrente Borbera, affluente dello Scrivia, Borghetto Borbera si trova a 39 Km da Alessandria. L’altitudine del territorio comunale è di 295 m. Parlando di Borghetto e di Vignole il cronista tortonese Berruti, alla fine del XVI secolo, scrive: «sono posti nel principio dila val di Publeto, ogi deta de Rati, et sono in essa vale nel miglior loco, l’uno dopo l’altro, cioè Vignole nel principio di la vale […] più in dentro il Borgeto: tutti dua lochi murati, cum e suoi borgi aperti. Il territorio di essi luochi è buonissimo» (Berruti 2001, 231-232).
Luoghi Scomparsi
Castrum seu castellum Ratorum Vallis Publeti; Publetum [Merloni 1989, pp. 61-62].
Comunità, origine, funzionamento
Sottoposto all’autorità del vescovo di Tortona quale terra facente parte del Vescovato, anche Borghetto Borbera doveva disporre, come ogni comunità dell’enclave episcopale, di un consiglio di credenza elettivo annuale composto, in genere, da tre consoli. Secondo quanto afferma Merloni «per le questioni di interesse generale, riguardanti tutto il territorio dell’Episcopato o quando si trattava di difendere i diritti comuni minacciati, si riuniva in Carezzano o in altra località di quel dominio, un’assemblea generale dei credenziari. In quella sede, talvolta, veniva eletto un procuratore speciale nella persona di un uomo di legge, al quale veniva affidato l’incarico di trattare con la controparte nell’interesse del Vescovato» (Merloni 1993, p. 128).
Statuti
Sono perduti gli statuti del Vescovato, dove peraltro si ricorreva non solo agli Statuti che regolavano l’intera enclave vescovile ma si utilizzavano anche quelli di Tortona per certe particolari procedure [Statuta civitatis Derthonae, Mediolani 1573;A.C.T.,, Volumi Privilegi-Statuti, nn. 6 e 9].
Catasti
A.S.M., Confini, Parti cedute, 11, fasc. Catastro del Perticato Ecclesiastico del Contado di Tortona estratto dall’Archivio della Regia Camera; molto interessante la vertenza che occorre, nel 1727, tra le «terre piccole» e le «terre grosse» (tra le quali era compreso il Vescovato) circa il problema del pagamento delle tasse relative al «censimento» da farsi (le terre piccole vogliono pagare per quota e quelle grosse per perticato: A.S.M., Confini, Parti cedute, 18, fasc. Inter diversas Communitates Comitatus Derthone super diversa methodo Repartiendi Impositionis). Interessanti sono anche i Processi di seconda stazione per il bobbiese il tortonese e il vigevanasco [A.S.M., Confini, Parti cedute, 31],  che presentano un resoconto dei livelli e delle proprietà comuni, i censi pagati dalle comunità e le entrate dei «particolari» delle comunità stesse. Anche Borghetto Borbera, possedeva un Libro d’estimo ossia catastro nel quale era indicato il perticato del territorio comunale corrispondente a circa 6000 pertiche [A.S.M., Confini, Parti cedute, 16, fasc. Borghetto Tortonese].
     A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto teresiano, Allegato A. Mappe catastali teresiane, Circondario di Novi, Mandamento di Serravalle,  Borghetto, Mazzo Portafoglio 263, Mappa di Borghetto, Contado di Tortona, misurata dal geometra Lamii in ocasione della misura generale d'ordine della Cesarea Real Giunta del novo censimento. Principiata il 3 aghosto, terminata li 26 setembre 1723. Con l'asistenza di Carlo Grosso, Antonio Bignasca, Lucca Giovanni Grosso, Antonio Caielo, Francesco Aliprandi. Disegnata da Sigismondo Croppi, Domenico Schiera in fogli 18 (Data: 1722). Fogli 1-18. Vedi mappa.
Ordinati
Nessuna notizia.
Dipendenze nel Medioevo
Il comune di Borghetto Borbera appartenne al contado ducale della città, secondo la divisione che fa Berruti, alla fine del XVI secolo tra Corpi Santi, distretto, contado ducale e imperiale e Episcopato. Il contado ducale, secondo il cronista tortonese comprende tutti:
 
li luochi […] infeudati da duchi di Milano et si sono sempre regolati e si vanno regulando cum la città, recognoscendo la giurisditione totale et la suprema intendenza de la città [Berruti 2001, p. 122].
 
Questa era la fase finale di un processo che aveva visto, anticamente, il dispiegarsi su Borghetto dell’autorità del vescovo con l’inserimento di Borghetto Borbera nell’antica enclave territoriale detta Vescovato. La cessione in feudo di Borghetto aveva portato il vescovo poi a infeudare la località ad un procuratore di Gian Galeazzo Visconti (1386). L’autorità di quest’ultimo era definitivamente subentrata a quella vescovile e da quel momento in poi si realizzarono le condizioni descritte da Berruti.
Feudo
L’investitura concessa dal vescovo di Tortona Giseprando al marchese Lamberto delle località di Borghetto, Gavi e Montalto, fece sì che Borghetto Borbera pervenisse, attraverso la subinfeudazione dei marchesi di Gavi e Parodi, ai discendenti di Aimerico. Questi ultimi diedero a Borghetto il nome con il quale viene citato nelle fonti medievali e cioè «burgus Aimericorum». Insieme con la località di Sorli, Borghetto Borberà costituì un feudo che il vescovo di Tortona, Giovanni Ceva, sottrasse al consortile familiare dei Gatti e Ratti nel 1386. Il feudo venne ceduto a Albertollo Griffi, procuratore di Gian Galeazzo Visconti; quest’ultimo infeudò la località a Bernardino Lonati (1378). La cessione ai Lonati rappresentò un momento decisivo nella storia di Borghetto Borbera perché tale infeudazione cesserà solo nel 1797, quando si estinse l’istituto feudale: i Lonati erano stati signori di Borghetto per ben 419 anni.
Mutamenti di distrettuazione
Sottoposto all’autorità del vescovo di Tortona quale terra facente parte del Vescovato (l’antica enclave controllata dalla Mensa vescovile tortonese), Borghetto divenne, a partire dal XIV secolo uno dei luoghi del contado ducale di Tortona. A partire da quel momento Borghetto seguì tutte le vicende della città e dello stato di Milano sotto le diverse dominazioni straniere che l’occuparono.
Mutamenti Territoriali
Secondo quanto scrive Berruti alla fine del XVI secolo, il territorio di Borghetto Borbera confinava con quello di Vignole, Torre de Ratti, Castello de Ratti, Glivelli. Nel 1723, invece, i delegati di Borghetto testimonieranno che esso è confinante con Castello de Ratti «mediante il torrente Borbera», con Vignole, con la comunità di Vargo (con cui Borghetto era in lite). Peraltro, nello stesso fondo dove sono conservate le testimonianze per il XVIII secolo relative a Borghetto esiste anche un fascicolo intestato a Torre de Ratti che dunque è ancora comune indipendente rispetto a Borghetto, benché non figuri più tra le sue coerenze. Certamente il territorio della comunità si è esteso verso nord anche se, parallelamente, il comune di Vargo ha iniziato una espansione a sud che comporta la contestazione di 519 pertiche di terreno. In quell’anno il territorio del comune di Borghetto Borbera si aggirava attorno alla 6000 pertiche (ASM, Confini, Parti cedute, 16, fasc. Borghetto Tortonese).
Comunanze
Nella escussione di testi del 1723, il console della comunità Luca Joanne de Grossis dichiara che Borghetto dispone soltanto di 5 pertiche di terreno «inutili» ma dove sono presenti alcune fonti che servono per abbeverare gli animali ed inoltre di un forno che viene affittato (ASM, Confini, Parti cedute, 16, fasc. Borghetto Tortonese).
Liti Territoriali
Nel 1723 i testimoni della comunità di Borghetto affermano esservi controversia con il principe Doria per il territorio del comune di Vargo:
 
insorta di fresco nell’occorrenza di dover piantare li termini secondo gli ordini ch’abbiamo avuti pretendendo esso signor principe che il territorio di Vargo si stenda dentro del nostro col che viene a levare molto terreno che resta descritto al catasto del nostro comune e per il quale paghiamo li carichi a Tortona e per questa cagione in quella parte controversa non abbiamo piantato li termini.
 
La vicenda non era di poco momento, infatti non si era potuto procedere alla fissazione dei termini di confine tra le due comunità stante la contestazione. I consoli della comunità di Borghetto dichiarano in quell’occasione che la comunità era stata inadempiente nel fissare i confini:
per causa di controversia al presente pendente tra detta comunità di Vargo et questa di Borghetto per pertiche 519 di terreno catastato in Borghetto […] et ora pretesi da quella di Vargo senza che ne habbi alcun fondamento e perciò si supplica il sig. Delegato per l’opportuna provvidenza.
 
Ma quella con il principe Doria e la comunità di Vargo non era l’unica lite territoriale nella quale era coinvolto Borghetto:
 
[A]bbiamo pure una controversia col comune di Torre de’ Ratti di cui è feudatario il detto signor dottor Pietro Giacinto Ratti pretendendo ancor esso che nella giuriddizione [sic] del suo feudo vi entrino due pezzi di terra che sono parimenti registrati al nostro catasto e ne paghiamo noi li carichi anzi noi paghiamo al medesimo lire ventuno ogni anno sotto il titolo del censo della Valerana che non so cosa sia.
 
A tal proposito è interessante notare che la corrispondente escussione di testi condotta dal «delegato cesareo» Pozzi a Torre de’ Ratti nella quale la comunità doveva riferire, come fa Borghetto, se esistevano controversie per ragioni di confini, non porta nessuna notizia dello sconfinamento di cui si lamenta Borghetto [A.S.M., Confini, Parti cedute, fasc. Borghetto Tortonese e fasc. Torre de’ Ratti].
Fonti

Fonti edite
Berruti T., Cronaca di Tortona, a cura di S. Pagano, Tortona 2001.

Costa L., Chartarium dertonense, Torino 1814.

Il Chartarium Dertonense e altri documenti del Comune di Tortona (934-1346), a cura di F. Gabotto, Pinerolo 1909 (BSSS 31).

Le carte dell’Archivio capitolare di Tortona (sec. IX-1220), a cura di F. Gabotto, V. Lege’, Pinerolo 1905 (BSSS 29).

Le carte dell’Archivio capitolare di Tortona (1221-1313), F. Gabotto, A. Colombo, V. Lege’, C. Patrucco, Pinerolo 1906 (BSSS 30).

Cronaca di Tortona, a cura di Costa L., Torino 1814 (rist. anast. a cura di U. Rozzo, Tortona 1986).

Dezza E., Gli Statuti di Tortona, in «Studia et documenta historiae et iuris», 43 (1977), pp. 293-434.

Documenti per la storia di Tortona nell’età del comune, a cura di F. Gabotto, Torino 1922-1923 (BSSS 96/1 e 96/2).

Fonti inedite
A.C.B. (Archivio Storico del Comune di Borghetto di Borbera) [riordinato e inventariato 1989-97].

A.C.T. (Archivio Capitolare della Chiesa Cattedrale di Tortona):
A.C.T.,  Memoria fine sec. XVI, Fundamenta pro dominio et superioritate regis catholici in terris et castris territori Thertonensis quem episcopatum vocant, et in quibus episcopus illius civitatis iurisdictionem temporalem exercet et eam praetendit liberam et absolutam;
A.C.T., Volumi Documenti storici-civili, cart. A 109; volumi Privilegi-Statuti, nn. 6 e 9; vol. XLVI, Proprietà fondiarie della Mensa in Dernice e Fabbrica; vol. LXX, Proprietà della Mensa in S. Agata, S. Alosio, S. Biagio, n. 1;
A.C.T., Sinodus Derthonae illustrissimi et reverendissimi D. D. Henrici Rampini de S. Alosio, Dei et apostolicae sedis gratia episcopi Derthonensis et comitis habita die XXX Maji, 1435.

A.S.G. (Archivio di Stato di Genova).
A.S.G., Archivio di Stato di Genova, Raccolta dei Tipi, disegni e mappe dell'Archivio di Stato di Genova, Fondi cartografici originari, Mappe e tipi della Repubblica di Genova, Carte riconducibili all'ordinamento originario, HH: "Miscellaneo in involto segnato HH in carta senza tela di diversi tipi come in appresso" (ca. 1668 – 1742), "[Tipo] geografico del territorio della Valle de Ratti, suo circuito di confini." (sec.XVIII). "Valle de' Ratti con suoi confini - Scrivia da Rigoroso a Serravalle con luoghi adiacenti". [Sul verso è presente etichetta con nota archivistica ottocentesca del seguente tenore: "Valle de Ratti. Piano geometrico del territorio della Valle dei Ratti Genovesato; col Marchesato d'Arquata, e Serravalle, Dominio Piemontese confinante con detta valle. Delineato dall'ingegnere Gaetano Lorenzo Tallone. Senza data. Sulla scala di 1/20400"]. Vedi mappa.

A.S.M. (Archivio di Stato di Milano).
A.S.M., Autografi, cartt. 203, 209; Autografi Ecclesiastici, cart. 51, fasc. Tortona, c.10; Comuni, cart. 82; Confini, cart. 19; Feudi Camerali, cartt. 24, 152, 163, 168, 458, 483, 484, 485, 637; Fondo Feudi Imperiali, cartt. 347, 672, 732; Militari, P. A., cart. 382, 384, 385; Missive ducali, cartt. 13, 97, 107, 161; Registri ducali e Missive, Frammenti, cart. 1; Sforzesco, cartt. 768, 769, 771, 773, 774, 1185, 1394.

A.S.P. (Archivio di Stato di Pavia).
A.S.P., Università, Rogiti Griffi, cartella 9, fasc. 1 (1395).

A.S.T. (Archivio di Stato di Torino).
A.S.T., Paesi di nuovo acquisto. Tortonese, mazzi I, II, III, XVI, XXI; Paesi di nuovo acquisto. Feudi Doria, mazzo I, n. 3; Vescovati. Tortona, mazzo j, Pro S. Ecclesia Dertonae in Statu Mediolani.
A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto teresiano, Allegato A. Mappe catastali teresiane, Circondario di Novi, Mandamento di Serravalle,  Borghetto, Mazzo Portafoglio 263, Mappa di Borghetto, Contado di Tortona, misurata dal geometra Lamii in ocasione della misura generale d'ordine della Cesarea Real Giunta del novo censimento. Principiata il 3 aghosto, terminata li 26 setembre 1723. Con l'asistenza di Carlo Grosso, Antonio Bignasca, Lucca Giovanni Grosso, Antonio Caielo, Francesco Aliprandi. Disegnata da Sigismondo Croppi, Domenico Schiera in fogli 18 (Data: 1722). Fogli 1-18. Vedi mappa.

B.N.F. (Bibliothèque nationale de France). Vedi catalogo.
B.N.F., département Cartes et plans, GE DD-2987 (5054 B), La principauté de Piémont, les marquisats de Saluce et de Suze, les comtés de Nice et d'Ast, le Montferrat / dediée au roy par son très humble, très obéissant, très fidèle sujet et serviteur H. Jaillot, géographe de sa Majesté, [chez l'auteur] (A Paris), 1695 [Jaillot, Alexis-Hubert (1632?-1712). Cartographe]. Vedi mappa.
B.N.F., département Cartes et plans, CPL GE DD-2987 (5043), Le Piémont et le Montferrat avecque les passages de France en Italie ... / Par P. Du Val, Chez l'Autheur (A Paris), 1600-1699 [Duval, Pierre (1619-1683). Cartographe]. Vedi mappa.

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Tonso-Pernigotti, Indice dei documenti tortonesi (manoscritto 926, conservato presso la Biblioteca dell’Accademia delle Scienze di Torino).
Descrizione Comune
Borghetto di Borbera
      Il territorio del comune di Borghetto di Borbera è il risultato di un processo sviluppatosi tra XVIII e XIX secolo e tendente a ricondurre ad unità un’area che comprende la media valle del torrente Borbera e le località che vi si trovano, unificando l’antico feudo di Borghetto e le località soggette al consortile familiare dei Ratti, secondo una prospettiva territoriale che aveva il suo fulcro nel corso del torrente Borbera, e si spingeva verso nord inglobando il territorio di Sorli (ma, anche in questo caso vi è un disegno che tiene conto della storia locale). Alla fine del XIV secolo, infatti, un procuratore di Gian Galeazzo Visconti era stato investito del castello e della villa di Sorli e delle sue pertinenze cioè Borghetto (Merloni 1989, p. 63) dal vescovo di Tortona. Nell’antica Valle Publeto detta poi Valle dei Ratti (Berruti scrive, alla fine del XVI secolo «ogi deta de Rati» segnalando così che non è ancora caduto in disuso il nome antico), i Lonati, a cui vengono infeudati Sorli e Borghetto non sono, però, gli unici poteri signorili locali. Tra il territorio di Borghetto e le Strette del Borbera, all’altezza di Persi, si distendeva l’area di influenza del consortile famigliare dei Ratti. Essi controllavano, sulla sponda sinistra del torrente Borbera le località di Castello de Ratti, Cerreto Ratti e Liveto, mentre sulla sponda destra tenevano Torre de Ratti. Il consortile famigliare si estinse – secondo quanto afferma Merloni – nella casata manfredinga degli Opizzoni e furono due le linee dinastiche che si spartirono il controllo del patrimonio familiare. La prima di esse ottenne Liveto e Cerreto e l’altra Torre e l’antico castrum di Persi. Tutte queste località formano, sulle rive del torrente Borbera l’aggregato che costituisce parte consistente del distretto comunale attuale di Borghetto Borbera. L’accorpamento di tali territori è costruita attraverso l’unione di località distinte ma unite da una coerenza dinastica (i Lonati da un canto e i Ratti-Opizzoni dall’altro) e insediativa (la valle del torrente Borbera).
      È interessante il fatto che la congiunzione dei territori avvenga molto tardi; nel 1723, infatti, il territorio di Borghetto Borbera è di sole 6000 pertiche circa e le coerenze del suo territorio ne mostrano i limiti. Inoltre si tratta di un comune sottoposto ad un “attacco” proveniente da Vargo, il cui feudatario era il principe Doria che tenta una strategia espansiva a danno del territorio di Borghetto. Peraltro, alla stessa data, sia Castello de Ratti che Torre de Ratti sono comunità indipendenti che denunciano autonomamente davanti al «delegato cesareo». La cosa dopotutto non sorprende se, come sappiamo, in quelle comunità esistevano dei poteri signorili forti che certo non erano propensi ad unificarle. Anche Sorli, del resto è ancora una località autonoma nel 1723.
     Dopo tale data, con la consegna dei feudi e l’estinzione della stessa istituzione, il processo di aggregazione delle varie comunità può partire, tanto che Casalis, nel secondo volume del suo Dizionario, può già scrivere:
 
[I]l comune [di Borghetto] comprende parecchi villaggi […] una strada comunale divide il paese in due parti e conduce, da levante, al luogo di Torre de Ratti [Casalis 1833-1856].