Bibiana

AutoriBallesio, Gabriella
Anno Compilazione1996
Provincia
Torino.
Area storica
Pinerolese. Vedi mappa.
Abitanti
2616 (ISTAT 1991).
Estensione
1864 ha (ISTAT 1991); 1914 ha (SITA 1991).
Confini
A nord Luserna San Giovanni e Bricherasio, a est Campiglione Fenile e Cavour, a sud Bagnolo Piemonte, a ovest Lusernetta.
Frazioni
Famolasco, S. Vincenzo, S. Michele, S. Bartolomeo, S. Bernardo, Monterzina, Pellengo, Madonna delle Grazie, tutte abolite col censimento del 1991, che le ha declassate a nuclei abitati. Vedi mappa.
Toponimo storico
Vibiforum appare citato da Plinio [Garola 1851, p. 1]. Nel medioevo si trova la forma «Bibianum» o «Bubiana»: un atto di donazione della duchessa Adelaide all’abbazia di Cavour del 1037 viene rogato «in villa Bibiana» (Cartario dell’abazia di Cavour, doc. 3, pp. 12-14), mentre il nome di «curtem de Bibianiga cum suis pertinentiis» è citato in un diploma del 1159 dell’imperatore Federico I in favore della chiesa di Torino (Cartario di Pinerolo, doc. 45, pp. 67-68).
Diocesi
Bibiana appartenne alla diocesi di Torino fino all’erezione di quella di Pinerolo nel 1748.
Pieve
La ecclesia de Bibiana cum suis pertinentiis et suis decimis appare nelle bolle pontificie del 1176, 1182 e 1248 come sottoposta alla prevostura di Vezzolano (Caffaro 1903, p. 548). Dalla visita pastorale del 1584 appare che, sebbene il priore risiedesse di diritto presso la chiesa parrocchiale di San Marcellino, assai distante dall’abitato e quasi campestre, di fatto egli svolgeva funzioni parrocchiali nell’oratorio dei disciplinanti di San Bernardino, eretto nel concentrico dell’abitato parrocchiale. Questa situazione si protrasse fino al 1769, quando la comunità fece istanza al re per il definitivo trasferimento della parrocchia nella chiesa della predetta confraternita. Poco dopo il 1802 si fabbricò con i materiali dell’antica chiesa di San Marcellino e sulla piazza del paese l’attuale parrocchiale [Caffaro 1903, vol. VI, pp. 547 sgg.].
Altre Presenze Ecclesiastiche
Nel 1584 esistevano due cappelle campestri, quella della Natività della Vergine e quella di san Bernardino, in cui si esercitava anche la cura parrocchiale; nel 1771 si rilevano numerose cappelle appartenenti a varie famiglie e altre intitolate a Santa Maria delle Grazie, San Bartolomeo, alla Vergine della Neve, a San Nazario, a Santa Maria, a San Sebastiano, a San Michele (posta sulla strada che da Bibiana porta a Luserna), a San Benardo, definita «romitoria» perché posta su un poggio, a San Vincenzo. Nel 1628 venne installata a Bibiana una missione di minori riformati, che svolgeva le sue funzioni nell’oratorio di San Bernardino [Caffaro 1903, vol. VI, pp. 552-554]).
Assetto Insediativo
Cascina. Vedi mappa.
Luoghi Scomparsi
La regione di Lusernetta venne staccata dal territorio di Bibiana nel 1779 per costituire un comune autonomo.
Comunità, origine, funzionamento
Il comune di Bibiana compare per la prima volta nel 1337 in una concessione fatta dai conti di Luserna agli abitanti di cingere di mura il borgo e costruirvi un castello. Bibiana compare tra gli altri comuni della valle in una franchigia concessa da Ludovico II di Savoia nel 1448 [Caffaro 1903, vol. VI, p. 454], seguita da altri affrancamenti negli anni 1467, 1478 [Rivoire 1896, p. 46] e 1533.
Statuti
Non è attestata la presenza storica di statuti. Statuto comunale 2005. Vedi testo.
Catasti
Il primo catasto conservato risale al 1670 [A.C.B., Vol. da inventariare], sebbene una verifica dei confini dati al 1622. Dopo questo catasto secentesco segue un volume redatto negli anni 1757-1784 ed un altro del 1784-1852; per il secolo XIX esistono catasti del 1854 e 1870-1912 [A.C.B.]. Esistono inoltre  mappe dei secoli  XVIII e XIX. (Vedi mappa1; vedi mappa 2). Cascina Longafame. Vedi mappa.
Ordinati
Il primo volume degli ordinati conservato nell’archivio comunale comprende gli anni 1615-1623; la serie completa inizia dal 1661.
Dipendenze nel Medioevo
Marca di Torino (sec. XI), Principato di Acaia e Contea-Ducato di Savoia (Pittavino 1964, pp. 19 sgg.).
Feudo
Al feudo di Bibiana appartenne Famolasco, donato nel 1064 dalla contessa Adelaide all’abate di S. Maria di Pinerolo, che lo cedette in seguito ai signori di Luserna. Nel 1295 i consignori di Luserna prestarono giuramento a Filippo di Acaia per «tres partes ville et hominum Bubiane» (AST, Luserna e valle, mazzo 9, n. 14). Su Bibiana ebbero giurisdizione il vescovo di Torino, i signori di Monale, gli Albertenghi di Bagnolo, gli Oppezzi di Vigone, i Ferrero di Buriasco (dal 1560), i Porporato di Pinerolo, facendone però la fedeltà ai signori di Luserna (Pittavino 1963, pp. 48-49). Diritti signorili vennero esercitati pure dal monastero della Madonna delle Grazie di Villafranca.
Mutamenti di distrettuazione
Bibiana rimase sotto l’occupazione francese dal 1592 al 1595 (Alessio-Colombo 1906). Appartenne, durante la dominazione francese, al Cantone di Torre e, dopo la Restaurazione, fece parte del Mandamento di Cavour [Casalis 1834].
Mutamenti Territoriali
La regione di Lusernetta venne staccata nel 1779 dal territorio di Bibiana per costituire un comue autonomo (Comune di Lusernetta, p. 11).
Comunanze
Non risultano attestazioni.
Liti Territoriali
La più antica documentazione attestata relativa alla definizione dei confini con le comunità limitrofe è un arbitrato del 1251 [A.C.B., Liti, mazzo non numerato], attualmente non rinvenibile a causa dello stato dell’archivio. Risale al 1463 una «Induttione di l’essame fatto all’istanza della comunità di Bubiana contro la comunità di Luserna» (AC Bibiana) a proposito degli alpeggi. Altre liti vertono sui diritti sulle acque del Pellice. Ne esiste copiosa documentazione nell’archivio comunale di Campiglione a partire dal XIV sec.: «Lite tra Campiglione, Fenile, Bibiana e Bricherasio contro Cavour per le acque di irrigazione» (1378-1893) Vedi mappa. [A.C.C., Mazzo 38], seguita da una «Lite tra la comunità di Luserna contro Bibiana per beni denominati goretti» del 1495 (AC Luserna S. Giovanni, Archivio antico di Luserna, f. 64). Sempre sulla medesima questione esiste una «Causa della comunità di Bibiana contro Famolasco per l’acqua del Rio Grana» del 1763-1796 (AC Bibiana, Liti, mazzo non numerato). Una lunghissima lite interessò dal 1715 al 1869 i comuni di Bibiana, Luserna, S. Giovanni e Lusernetta per il tenimento dei beni in regione Traversero (AC Luserna S. Giovanni, Archivio antico di S. Giovanni, ff. 1133, 1052,1320). Nell’archivio comunale di Lusernetta risultano inoltre alcuni «Atti civili della comunità di Lusernetta contro Bibiana» del 1777, 1780 e 1787, e un «Abbozzo dell’istrumento di divisione da seguire colle comunità di Bibiana e Lusernetta» (s.d.), non identificabili a causa dello stato dell’archivio stesso; una «Transazione tra Bibiana e Lusernetta per tenimento di regioni» del 1869 è conservata nell’archivio comunale di Luserna S. Giovanni (AC Luserna S. Giovanni, Archivio antico di S. Giovanni, f. 1240).
      Tra gli anni 1824-1833 ebbe luogo una «Causa della comunità di Bibiana e particolari di Famolasco contro Bagnolo per pretese di pascolo» [A.C.B., Liti, mazzo non numerato]. Nell’archivio comunale di Rorà [A.C.R., Mazzo 27, f. 9) è conservato un documento relativo ad una transazione del 1829 tra le comunità di Bibiana, Lusernetta e Rorà per cessione di territorio da quelle a questa mediante pagamento in denaro. Con il  sec. XIX (1825-1898) si assiste ad una ripresa delle liti per i diritti di riparto delle acque del Pellice tra la comunità di Bibiana e quelle di Bricherasio, Cavour, Campiglione e Fenile [A.C.B., Liti, mazzo non numerato; vd. anche schede Bricherasio, Campiglione Fenile, Cavour, Luserna San Giovanni, Lusernetta, Rorà]. Vedi mappa.
Fonti
A.C.B. (Archivio Storico del Comune di Bibiana).
 
A.C.C. (Archivio Storico del Comune di Campiglione Fenile).
A.C.C., mazzo 38.
 
A.C.L. (Archivio Storico del Comune di Luserna San Giovanni).
A.C.L., Archivio antico di Luserna, f. 64; Archivio antico di S. Giovanni, ff. 1133, 1052, f. 1240, 1320.
 
A.C.Lu. (Archivio Storico del Comune di Lusernetta).
 
A.C.R.  (Archivio Storico del Comune di Rorà).
A.C.R., mazzo 27, f. 9.
 
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino)
Luserna e valle, mazzo 9, n. 14.
A.S.T., Camerale,  Carte topografiche e disegni, Carte topografiche serie III, mazzo 2, Pellice,  Ponte che varca il fiume Pelice fra li Territorj di Bricherasio e Bibiana stato fabricato nell'anno MDCCLXVI. (Dopo il 1769) [Autore disegno originale : Massonus Archit.[etto]]
A.S.T., Camerale, Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e per B, mazzo 1, Bibiana, v. immagine 1 ("[...] Plan geometrique/De la Comm[un]e de Bibiana. Carta in due parti del Territorio di Bibiana stata levata per Ordine del Governo dei 12 Brumajo Anno XI (3 novembre 1802) dall'Ing. Geometra G.B. Sappa sulla Scala di 1/5000. n. 1(1802)
A.S.T., Camerale, Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e per B, mazzo 2, Bibiana, Riduzione della Mappa Territoriale di Bibiana/alla quarta della Savoja - Provincia di Pinerolo (senza data e senza Sottoscrizione, sulla Scala di 1/9360 n. 2.)
A.S.T., Camerale,  Carte topografiche e disegni, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi, cabrei e disegni (sezione II), Fenile, Bibiana Tipo della Cassina propria del Sig.r Matteo Martina esistente sul li Territori di Fenile e Bibiana denominata Longafame... , s.d., [Autore disegno originale: Gio. Enrico Denricis].A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete, Borgonio B 1 Nero, Mazzo 1, "CARTA COROGRAFICA / DEGLI / Stati di S.M. il Re di SARDEGNA / data in luce / dall'Ingegnere / BORGONIO / nel 1683 / corretta ed accresciuta / nell'anno 1772". Borgonio (Ingegnere) [Stagnon 1772] Carta corografica degli Stati di terraferma di S.M. il Re di Sardegna. Copie 2 una in fol. 17, compresa la tabella di riunione; colla divisione per governi e la seconda composta di fol. 16 colla divisione della Provincia ed un'altra copia in 4 fol. (Manca la copia composta di fogli 16). (Note: Sul verso: "Carta III. / continente il Marchesato di Susa, il Contado di / Nizza, e le Provincie di Pinerolo, e Cuneo, con la maggior / parte di quella di Torino, piccola parte delle rispettive / Provincie di Moriena, Ivrea, Alba, Mondovì, e / Principato d'Oneglia, con le Frontiere di Francia / e parte della Provenza, il Principato di Monaco, e / piccola parte del Genovesato". L'originale seicentesco dal titolo "Carta generale de' Stati di Sua Altezza Reale" fu disegnato da Tommaso Borgonio ed inciso da Giovanni Maria Belgrano. Per l'edizione settecentesca qui conservata vennero aggiunti alcuni fogli raffiguranti i paesi di nuovo acquisto incisi da Stagnone su disegni di Castellino, Galletti e Boasso e vennero anche apportate alcune modifiche ai fogli disegnati dal Borgonio. Cfr. anche Carte Topografiche per A e B, PIEMONTE, n. 23 e Carte Topografiche Segrete, BORGONIO B 5 nero), Foglio 3, 1772, . Vedi mappa.
 
B.N.F. (Bibliothèque nationale de France).
B.N.F.,  département Cartes et plans, GE BB 565 (12, 67), Les Vallées du Piémont Habitées par les Vaudois ou Barbets dressées sur les mémoires de Valerius Crassus et de Jean Léger Ministre des Vaudois et sur plusieurs Relations Nouvelles (Da Atlas Geographique Contenant Les Cartes d'Espagne, de Portugal, et d'Italie ; où sont les Etats de Piémont, de Gênes, de Milan, de Parme, de Modène, de Mantoue, de Venise, de l'Eglise, de Toscane, des Deux-Siciles, des Isles de Corse, et de Sardaigne , et de celle de Malthe. Tome XII, Chez I.B. Nolin (A Paris), 1690.  Vedi mappa.
Bibliografia
Alessio F., Colombo A., Bibiana e l’anno 1706, Pinerolo 1906.
 
Armand Hugon A., Il sistema feudale in Val Pellice, in «Novel Temp», 27 (1986), pp. 3-12.
 
Armand Hugon A., La formazione dei Comuni in Valpellice, in «Novel Temp», 30 (1987), pp. 17-22.
 
Barbero A., Il dominio dei signori di Luserna sulla Val Pellice (sec. XI-XIII), in «BSBS», 91 (1993), pp. 657-690.
 
Caffaro P., Notizie e documenti della Chiesa Pinerolese. Raccolta composta e dedicata a S.E. Ill.ma e Rev.ma Giovanni Maria Sardi vescovo di Pinerolo, Pinerolo 1893-1903, 6 voll.
 
Cartario di Pinerolo fino all’anno 1300, a cura di F. Gabotto, Pinerolo 1899 (BSSS 2).
 
Cartario dell’abazia di Cavour, a cura di B. Baudi di Vesme, E. Durando, F. Gabotto, Pinerolo 1900 (BSSS 3)
 
Casalis G., Dizionario geografico storico-statistico commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, II, Torino 1834.
 
Cerri D., Orazione in lode di S. Marcellino apostolo patrono della parrocchia di Bibiana, Torino 1875.
 
Cognazzo V., La Valle di Lucerna nel Medioevo, in «Novel Temp», 45 (1994), pp. 20-33.
 
Comune di Lusernetta. Bicentenario della Fondazione (1779-1979), s.l. 1979.
 
Garola D.L., Descrizione istorica di Bibiana e suoi dintorni, s.l. 1851 (Biblioteca civica di Pinerolo).
 
Jalla J., Storia della Riforma in Piemonte fino alla morte di Emanuele Filiberto (1517-1580), Torino 1914.
 
Jalla J., Storia della Riforma in Piemonte durante i regni dì Carlo Emanuele I e Vittorio Amedeo I (1580-1637), Torino 1936.
 
Pittavino Arn., Storia di Pinerolo e del Pinerolese, Milano 1963.
 
Pittavino Arn., Pinerolo nei secoli e nella storia, Milano 1966.
 
Rivoire P., Storia dei Signori di Luserna, in «Bulletin de la Société d'Histoire Vaudoise» nn. 11 (1894), pp. 3-86; 13 (1896), pp. 38-112; 14 (1897), pp. 23-44; 17 (1899), pp. 3-93; 20 (1903), pp. 38-85.
Descrizione Comune
Bibiana
      Sulla linea di divisione dei territori della provincia di Torino e Cuneo sorge Bibiana, addossata alle prime colline della destra orografica della val Pellice. Gli storici locali ne hanno indicato l’origine romana attribuendo l’origine del suo toponimo a una famiglia «Bubia» (Alessio, Colombo 1906, p. 12). Le vicende di Bibiana, almeno per il periodo del medioevo, non sono molto note: il suo nome viene citato per la prima volta in un atto di donazione all’abbazia di Cavour del 1037 rogato «in villa Bibiana» (Cartario dell’abazia di Cavour, doc. 3, pp. 12-14), ma già precedentemente essa era soggetta agli arduinici, per poi passare successivamente ai Manfredi di Luserna e, per ultimo, sotto il dominio dei Savoia. Nel 1295 Filippo d’Acaia confermò il feudo di Bibiana ai Manfredi, i quali, nel 1335, concessero agli abitanti il permesso di cingere di mura la loro terra includendo nella cerchia anche il castello, i cui resti vennero poi utilizzati per erigere il convento sede della missione dei padri francescani. Le mura durarono fino a quasi tutto il XVI secolo, e vennero distrutte dai francesi nel 1595 (Alessio, Colombo 1906). Il primo documento che tratti dei confini del territorio è un arbitramento del 1251 (AC Bibiana, mazzo non numerato), che non si è potuto rinvenire a causa dello stato dell’archivio stesso, mentre il primo documento conservato in copia che tratti diffusamente del problema dei confini con Luserna, e cioè il «Tenor d’essame de vintinove testimoni a istanza de la nobile comunità di Bubiana per il fatto di boschi e monti estratto dall’originale e tradutto dal latino al volgare», risale al 1463 e riguarda la definizione dei pascoli di Bibiana contro gli sconfinamenti degli abitanti di Luserna. I testimoni furono concordi nell’indicare i luoghi, boschi, valloni e alpeggi compresi nei confini di Bibiana con i loro nomi particolari, e tra questi l’alpe “volgarmente” chiamata «Pela», che costituiva l’oggetto dell’esame, in quanto posta ai confini tra Bibiana e Villar. Benché i limiti degli alpeggi non fossero segnati da pietre di confine, le testimonianze esclusero che il territorio di Luserna arrivasse fino a Villar e pertanto i danni provocati dai Lusernesi agli alpeggi avevano suscitato giustamente l’intervento del podestà di Bibiana (AC Bibiana, Liti, mazzo non numerato, fasc. 5). La questione dei boschi sui monti della comunità ebbe diverse recrudescenze nel XVIII secolo, testimoniate da diverse liti, ancora contro Luserna nel 1777, e contro Bagnolo dal 1716 al 1729; quest’ultima fu ripresa un secolo più tardi, nel 1833, in una causa tra gli abitanti del borgodi Famolasco e la comunità di Bibiana che li rappresentò contro quella di Bagnolo. Ciò diede origine alla separazione di una porzione di pascolo e bosco comunale dal territorio di Bagnolo a favore dei primi (AC Bibiana, Liti, mazzi non numerati). Nel 1622 si era proceduto alla «misura generale» del territorio di Bibiana, con l’esatta indicazione dei confini: in quell’occasione «dall’auditore Lodi si è ordinato che a partire dal ponte di pietra sino al rivo Traversero la linea di divisione tra Bibiana e Luserna sarebbe stata il rivo Luserna» (AC Bibiana, Liti, mazzo non numerato, fasc. 3), ma i diritti sulla regione del Traversero provocarono una lunghissima lite che si protrasse dal 1622 al 1869, coinvolgendo anche i comuni di Lusernetta e di San Giovanni (AC di Luserna San Giovanni, Archivio antico di San Giovanni, f. 1240). Il problema della definizione dei confini con Lusernetta, fin dalla sua creazione nel 1779, è documentato dalle numerose liti tra le due comunità. La ripartizione delle acque diede origine a diverse vertenze: il territorio di Bibiana veniva irrigato fin dal medioevo mediante l’acqua derivata dal Pellice attraverso un canale scavato sotto il poggio detto «Caburna», opera dei frati benedettini del convento di Santa Maria di Cavour. Essi avevano ottenuto nel 1041, con la mediazione del vescovo di Torino Guidone, dalla contessa Adelaide e dai signori di Fenile il diritto di costruire un acquedotto «duodecim pedum latitudine» (Cartario dell’abazia di Cavour, doc. 5, pp. 16-18). Ma fin dal secolo XIV questi diritti sulle acque del Pellice provocarono liti con la comunità di Cavour, che si protrassero fino al secolo XIX. Sempre a proposito di diritti sulle acque, nel 1495 venne intentata da Luserna una causa contro Bibiana per i goretti del Pellice (AC Luserna San Giovanni, Archivio antico di Luserna, fasc. 64). Una lite sorse nel 1565 tra i comuni di Bibiana e di Luserna a proposito del monopolio del passaggio per accedere alla valle, originata dal fatto che alcuni riformati di Bibiana avevano posto sul Pellice diverse «pianche» a monte e a valle dello sbocco della Caborna in modo da poter frequentare i culti a San Giovanni e ad Angrogna senza dover passare per Luserna Le «pianche» vennero però distrutte e gettate nel fiume a opera di alcuni abitanti di Bricherasio (Jalla 1914, p. 133). Dal 1603 venne comunque proibito ai Valdesi di abitare nel territorio di Bibiana, e le varie famiglie riformate bibianesi si trasferirono nelle comunità della val Pellice poste all’interno dei limiti territoriali definiti dal trattato di Cavour del 1561. Le acque del rio Grana, che attraversano i terreni tra Bibiana e il borgo di Famolasco, provocarono un contenzioso, documentato da una copiosa serie di atti legali tra il 1763 e il 1796. (Vedi mappa.) La lite arrivò ad assumere aspetti di violenza quando alcuni Bibianesi armati assalirono la guardia preposta alla ripartizione delle acque del torrente [A.C.B., Liti, Mazzo non numerato]. Nel 1779 dal territorio di Bibiana venne scorporata la regione di Lusernetta, che fu costituita in comune autonomo; in quell’anno venne redatto il catasto per la delimitazione dei nuovi confini, che però diedero origine a liti negli anni immediatamente seguenti [A.C.Lu., Mazzo non numerato+.