Olivola

AutoriBattistoni, Marco
Anno Compilazione2002
Provincia
Alessandria.
Area storica
Abitanti
152 (censimento 1991).
Estensione
268 ha (dati ISTAT); 285 ha (dati SITA).
Confini
A nord Ottiglio, a est Frassinello Monferrato, a sud Vignale Monferrato, a ovest Casorzo.
Frazioni
Pelucchini. L’ISTAT segnala l’esistenza di un «centro», che raccoglie circa i due terzi della popolazione, e di un «nucleo», che ne raccolgie circa il 15 per cento, con una presenza residuale di «case sparse».
Toponimo storico
«Olivola» (Casalis 1845, p. 64). Frassinello-Olivola, dal 1928 al 1947 (Istituto Centrale 1930, p. 4).
Diocesi
Vercelli fino alla costituzione della diocesi di Casale nel 1474, quando viene inclusa nella giurisdizione del nuovo ordinario.
Pieve
San Vittore di Rosignano (ARMO, XVIII, pp. 36-37; XXXIV, pp. 109-110; CIX, pp. 235-236; Cognasso 1929, pp. 223-225).
Altre Presenze Ecclesiastiche
Le «rationes decimarum» vercellesi dei secoli XIII-XV menzionano una «ecclesia de olivola» o «sancti petri de olivola» (nei due elenchi del 1348 e del 1360), che corrisponde quasi certamente alla primitiva parrocchiale di Olivola dedicata ai Santi Pietro e Paolo (ARMO, XVIII, p. 37; XXXIV, p. 110; CIX, p. 236; Ferraris 1975, pp. 16 e 59 n. 173). È attestato per questa chiesa il titolo di «priorato». Inventari compilati nel 1584 e nel 1623 indicavano l’entità del suo patrimonio in circa 27 moggia di terreni. In età moderna risulta un’altra parrocchiale, intitolata a Santa Maria, che, alla metà del XVIII secolo, disponeva di un reddito annuale di 130 lire di Piemonte. A quest’epoca erano presenti tre principali associazioni devozionali: la compagnia del Rosario, quella del Santissimo Sacramento e quella di San Sebastiano, comproprietarie di un forno allodiale che forniva un reddito di circa 30 lire annue. Chiesa di Santa Maria delle Grazie, eretta dai Frassinellesi dopo la peste del 1630 sul sito di una chiesa preesistente (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 26, Monferrato, Mazzo 32, Province di Casale ed Acqui. Memorie e stati concernenti la collettazione de’ beni ecclesiastici e luoghi pii [1728-1729]; 37, Relazione generale dell’operato dal Commendatore Petitti in dipendenza del Regio Editto delli 24 giugno 1728 concernente li beni posseduti dalli ecclesiastici e luoghi pii nel Ducato di Monferrato [1729], cc. 56v e 180r-180v; AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 79, Statistica generale, Mazzo 6, Relazione della Provincia di Casale [1753], tabb. 1-2; Di Ricaldone 1999, pp. 452-453).
Assetto Insediativo
La fisionomia del territorio di Olivola fu condizionata dal suo secolare inserimento in un più vasto complesso signorile. Fino al 1278 Olivola fece infatti parte della «terra dei nobili di Cella», insieme a Cella e a Frassinello. In quell’anno fu infeudata separatamente dai marchesi di Monferrato ai Nemorsi, che erano tuttavia contemporaneamente membri del folto consortile dei signori di Cella e di Frassinello. Il legame con queste ultime comunità perdurò in tal modo fino al 1520. In questo quadro, al luogo fecero capo per lungo tempo i «quartieri» di Cioccaro e di Penango (Vitullo 1939, pp. 401 e 417). Nei secoli successivi, emerge soprattutto una profonda interdipendenza con Ottiglio nelle frequenti tensioni legate alla notevole presenza di proprietà appartenenti a residenti di Olivola nell’assai più vasto territorio della vicina comunità. Qui come non di rado altrove in area monferrina, la tipica tendenza di questi fondi a sottrarsi al pagamento delle imposte prediali nel luogo in cui sono ubicati a vantaggio di quello di residenza dei proprietari tende infatti a configurare una penetrazione anche fiscale e, potenzialmente, giurisdizionale di una amministrazione comunitativa nel territorio di pertinenza di un’altra (AC Ottiglio, I sez., fald. 35, Atti di lite 1670-1685, fasc. 3, Atti di lite tra la Comunità di Ottiglio e il nobile Giovanni Pia di Olivola, 1682; fald. 36, Atti di lite 1700-1778, fasc. 6, Atti di lite tra la Comunità di Ottiglio e Pietro Antonio Guarneri di Olivola [1726-1727]; fasc. 21, Atti di lite della Comunità di Ottiglio contro diversi particolari “forensi” abitanti in Ottiglio per il pagamento delle lire morte, 1757; Decreti, grida, suppliche, fald. 227, Suppliche di privati 1667-1800, fasc. 4, Supplica del nobile Pietro Guarneri di Olivola per citare la Comunità di Ottiglio per questioni riguardanti il pagamento di taglie di terreni da lui venduti [1728]). Un contenzioso oppone inoltre le due comunità a proposito del pagamento del pedaggio posseduto dalla comunità di Ottiglio, dal quale gli abitanti di Olivola rivendicano per se stessi l’esenzione goduta dai residenti in Ottiglio (AC Ottiglio, I sez., Atti di lite fasc. 24, Atti di lite tra la Comunità di Olivola e quella di Ottiglio riguardanti il diritto di pedaggio della Comunità di Ottiglio, 1768; fald. 37, Atti di lite 1773-1800, fasc. 3, Atti di lite tra la Comunità di Ottiglio e Giambattista Rivalta di Frassinello d’Olivola per questioni di violazione del pedaggio, 1776).
Luoghi Scomparsi
Non si hanno segnalazioni.
Comunità, origine, funzionamento
Nel 1479, il marchese di Monferrato Guglielmo VIII Paleologo, sanzionando apparentemente una situazione di fatto, in cambio dell’esazione di una «multa» di 150 ducati, concedeva alle comunità di Olivola e di Frassinello la facoltà di eleggere un giusdicente «in pieno e generale consiglio» (Giorcelli 1904-1905, p. 106). Nel 1496 troviamo i «sindaci» di Frassinello prestare, a nome della loro comunità, il giuramento di fedeltà dovuto ai tutori del marchese Guglielmo IX. La scarna storiografia esistente suggerisce, nel lungo periodo, un elevato grado di collaborazione, o cooptazione, tra i signori locali e una rosa visibile, forse ampia, di notabili locali detentori di cariche comunitative e promotori di una intensa vita cerimoniale e religiosa (Saletta 1711; Vitullo 1937).
Statuti
Non si conservano attestazioni di produzione statutaria.
Catasti
Nel 1738 la comunità aveva fatto riformare il proprio catasto, corredandolo di mappa e accompagnandolo alla misura generale del territorio (benché ancora nel 1781, gli amministratori di comunità sembrino in grado di fornire soltanto indicazioni «verisimili» riguardo all’estensione della superficie comunale e delle diverse colture). Nel corso dei decenni successivi, il carico fiscale gravante sulla proprietà terriera veniva ripartito sulla base delle informazioni ricavabili dal libro dei trasporti che si teneva aggiornato. L’estimo,       molto antico» era regolato sul criterio dei «circoli». Né le case di abitazione e i loro annessi né le «case di campagna» erano allibrate (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 26, Monferrato, Mazzo 13, Convocati delle città e comunità della Provincia di Casale, in risposta alla circolare del Signor Intendente Generale, in data delli 10 dicembre 1781, cc. 219r-221v; Mazzo 18, Memorie del Basso Monferrato [s.d. ma 1784-1789]; I archiviazione, Provincia di Casale, Mazzo 2, fasc. 4, Monferrato. Ricavo de’ redditi di quelle comunità, misura de’ territorj e de’ beni antichi e moderni e notizie diverse [s.d. ma 1760-1769]). Al 2002, l’archivio storico del comune di Olivola non è riordinato e la sua accessibilità è assai limitata. Risultano nondimeno conservati presso di esso un Cathastum seu registrum consignatum […] per homines Communis et particulares loci Olivole de ordine et mandato […] domine Margarite Palleologe et Gulielmi Gonzaghe, ducum Mantue et Montisferrati Marchionum, proprietatum et finium dicti loci Olivole risalente al 1563, il catasto del 1738 (Catastro della Communità di Olivola), un Libro figurato del 1785-1788 (risalente dunque all’epoca della «misura generale» del Monferrato promossa dalle autorità sabaude) e uno Stato generale dei boschi, compilato nel 1823 (AC Olivola).
Ordinati
L’archivio storico del comune conserva un Libro degli ordinati di Comunità, relativi al periodo 1480 al 1490 e un Liber convocatorum dal 1657 al 1675 (AC Olivola). Allo stato attuale (2002) di accessibilità del materiale depositato presso l’archivio non è possibile conoscere in maniera esauriente le caratteristiche e la consistenza della serie degli atti che documentano l’attività del consiglio della comunità attraverso i secoli dell’età moderna e contemporanea.
Dipendenze nel Medioevo
È possibile che, nel quadro della distrettuazione carolingia, Olivola e buona parte delle località comprese nell’odierno Basso Monferrato facessero parte della «iudiciaria torrensis», un distretto minore di cui si hanno indizi in carte risalenti alla seconda metà del secolo IX e ai primi anni del secolo successivo e che avrebbe potuto estendersi, a nord del comitato di Asti, tra le propaggini orientali della collina torinese e la confluenza del Po e del Tanaro. Quest’area risulta comunque avere perso un’autonoma caratterizzazione pubblicistica già intorno alla metà del X secolo, quando fu probabilmente smembrata a favore dei comitati cittadini limitrofi di Torino, Asti e Vercelli, per divenire infine, nel secolo successivo, oggetto delle contrastanti ambizioni territoriali degli Aleramici e dei vescovi di Asti e di Vercelli (Settia 1983, pp. 11-53). La dipendenza dai marchesi del Monferrato si stabilizza a partire dal secolo XIII.
Feudo
Nel 1278 Olivola fu infeudata dai marchesi di Monferrato ai Nemorsi (che nel XVII secolo francesizzarono il loro nome in Nemours), signori di Frassinello. Passò nel 1520 ai Magno. Nel 1579 il feudo fu in gran parte devoluto ai Marescalchi dei signori di Cella. Agli inizi del Seicento, accanto a questi ultimi, possedevano quote, benché assai minori, di giurisdizione i Guazzo, i Sangiorgio, i Callori, i Galletti o Galloni. Ai Guazzo, per via di matrimonio, subentrarono i Curione, ai quali, al momento dell’annessione del Ducato del Monferrato negli stati sabaudi, appartenevano gli investiti del feudo, con titolo comitale (Vitullo 1939, pp. 417-425; Guasco 1911, pp. 1169-1170; Giorcelli 1904-1905, pp. 106-107; Di Ricaldone 1999, p. 440; AST, Corte, Paesi, Monferrato, Feudi per A e per B, Mazzo 67, Relazione del Maestrato sovra le seguenti investiture da spedirsi, 2 Luglio 1578 […] 3° A Lelia S. Giorgio per porzioni d’Ottiglio ed Olivola […]; AST, Corte, Paesi, Ducato del Monferrato, Mazzo 50, fasc. 15, Stato delle città, communità e cassinali del Ducato di Monferrato, coi nomi de’ vassalli ch’anno prestato il giuramento di fedeltà a S. A. R., formato dal Consigliere Mellarède [s.d. ma attorno al 1710]; AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 79, Statistica generale, Provincia di Casale [1753], tab. 1, c. 13v).
Mutamenti di distrettuazione
Appartenne al marchesato, poi ducato, del Monferrato, quando, dapprima con debole valenza in termini di ordinamento amministrativo (al di là cioè della designazione dell’area di competenza, prevalentemente militare, dei governatori delle principali piazzeforti) e poi, dal 1560 circa, con più saldo profilo istituzionale, era classificata fra le terre dello stato «al di qua del Tanaro» o della provincia di Casale (Raviola 2001, pp. 103 e 359). Dopo l’annessione del ducato del Monferrato agli stati sabaudi nel 1708 (riconosciuta internazionalmente con il trattato di Utrecht del 1713) entrò a far parte della provincia di Casale. Tale assetto fu confermato dalla definitiva sistemazione delle province piemontesi attuata nel 1749 e si mantenne perciò fino alla caduta dell’antico regime in Piemonte (1798) (Sturani 1995). Entro la maglia amministrativa francese, Olivola seguì le sorti dell’intero territorio della vecchia provincia di appartenenza, aggregato, senza sostanziali alterazioni, a una circoscrizione di estensione variabile avente per capoluogo Alessandria. Si trattò dapprima del dipartimento del Tanaro, creato durante il primo effimero periodo di occupazione (1799), e, dopo il ritorno dei Francesi e in seguito alla riorganizzazione amministrativa del 1801, del dipartimento di Marengo, circondario (arrondissement) di Casale. Non toccato dal successivo rimaneggiamento del 1805, l’inquadramento amministrativo del Casalese e quindi di Olivola non mutò fino alla Restaurazione (Sturani 2001; ANP, F2 I 863 [Montenotte]). Dopo la parentesi napoleonica, Olivola rientrò a far parte della ricostituita provincia di Casale, inclusa nel 1818 nella divisione di Alessandria e dopo ulteriori instabili riorganizzazioni a livello sovraprovinciale durante la prima metà del secolo, ridotta a circondario della provincia di Alessandria nel 1859 (Sturani 1995).
Mutamenti Territoriali
Il comune fu soppresso e aggregato a Frassinello Monferrato il 15 aprile 1928 (Istituto centrale 1930, p. 5) e ricostituito in comune a sé stante nel 1947.
Comunanze
Non sembra che i beni comunali abbiano mai svolto una funzione di rilievo nell’economia locale, almeno durante l’età moderna. Attorno al 1780 essi occupavano meno dell’1 per cento del territorio di Olivola. Due incolti ghiaiosi nella contrada Giarole ne costituivano la maggior parte, accanto a cinque piccole strisce di bosco ceduo sparse per il territorio e un campo nella contrada della Fontana. Durante l’antico regime, i beni della comunità erano fiscalmente immuni (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 26, Monferrato, Mazzo 13, Convocati delle città e comunità della Provincia di Casale, in risposta alla circolare del Signor Intendente Generale, in data delli 10 dicembre 1781, cc. 219r-221v; Mazzo 18, Memorie del Basso Monferrato [s.d. ma 1784-1789]; AST, Camera dei conti, I archiviazione, Provincia di Casale, Mazzo 2, fasc. 4, Monferrato. Ricavo de’ redditi di quelle comunità, misura de’ territorj e de’ beni antichi e moderni e notizie diverse [s.d. ma 1760-1769]). Nelle inchieste governative degli anni 1837-1838 sui beni delle comunità, Olivola è descritta come «luogo piccolissimo di popolazione e di superficie» che «non ricava alcun reddito dalle sue poche terre» e, in particolare, dallo «scarno prodotto» delle sue 9 staia di bosco (AST, Corte, Paesi, Paesi in genere in generale, Mazzo 18 [1836-1839], fasc. 8, Terreni incolti posseduti dalle comunità della Provincia di Casale, 31 Marzo 1837-27 Ottobre1838). Nel 1990 il territorio gravato da usi civici è calcolato dal comune in circa 0,1 ha (CLUC).
Liti Territoriali
Nella seconda metà del secolo XVIII (almeno a partire dal 1768), la comunità era impegnata in una lite dagli evidenti riflessi territoriali contro il comune di Ottiglio «per l’esenzione dal pagamento del pedaggio al detto luogo». Si trattava di un diritto di natura feudale e la causa si dibatteva perciò dinanzi alla camera dei conti. A quell’epoca, Olivola risultava altresì in causa da lunghissimo tempo con le comunità di Ozzano e Pontestura, ma dei motivi della disputa, giunta in senato (probabilmente quello di Casale e successivamente quello di Torino), e poi completamente arenatasi, s’era ormai persa memoria tra gli amministratori e gli abitanti del luogo (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 26, Mazzo 18, Memorie del Basso Monferrato [s.d. ma 1784-1789]; Mazzo 17, Tributi. Descrizione delle liti attive e passive delle comunità della Provincia di Casale [s.d. ma dopo il 1782]). Altra documentazione settecentesca riguarda il contenzioso sui confini con la comunità di Ottiglio (AC Ottiglio, I sez., Decreti, grida, suppliche, fald. 226, Suppliche della Comunità di Ottiglio 1643-1791, fasc. 9, Supplica della Comunità riguardante gli atti di lite tra la Comunità suddetta e la Comunità di Olivola per i confini, 1707; Amministrazione, fald. 221, Transazioni e convenzioni 1518-1783, fasc. 9, Transazione tra la Comunità di Ottiglio e quelle di Casorzo e di Olivola, 1783).
Fonti
AC Olivola (Archivo Storico del Comune di Olivola).
I sez., fald. 35, Atti di lite 1670-1685, fasc. 3, Atti di lite tra la Comunità di Ottiglio e il nobile Giovanni Pia di Olivola, 1682; fald. 36, Atti di lite 1700-1778, fasc. 6, Atti di lite tra la Comunità di Ottiglio e Pietro Antonio Guarneri di Olivola (1726-1727); fasc. 21, Atti di lite della Comunità di Ottiglio contro diversi particolari “forensi” abitanti in Ottiglio per il pagamento delle lire morte (1757); Decreti, grida, suppliche, fald. 227, Suppliche di privati 1667-1800, fasc. 4, Supplica del nobile Pietro Guarneri di Olivola per citare la Comunità di Ottiglio per questioni riguardanti il pagamento di taglie di terreni da lui venduti (1728); Decreti, grida, suppliche, fald. 226, Suppliche della Comunità di Ottiglio 1643-1791, fasc. 9, Supplica della Comunità riguardante gli atti di lite tra la Comunità suddetta e la Comunità di Olivola per i confini, 1707; Amministrazione, fald. 221, Transazioni e convenzioni 1518-1783, fasc. 9, Transazione tra la Comunità di Ottiglio e quelle di Casorzo e di Olivola, 1783.
 
ANP (Archives Nationales, Paris), F2, Administration Départementale, I, 863 [Montenotte], Département de Marengo, Tableau de la Population par commune d’après le récensement fait par ordre du Préfet dans les derniers mois de l’an XII (1804).
 
AST (Archivio di Stato di Torino):
Camera dei conti, I archiviazione, Provincia di Casale, Mazzo 2, fasc. 4, Monferrato. Ricavo de’ redditi di quelle comunità, misura de’ territorj e de’ beni antichi e moderni e notizie diverse (s.d. ma 1760-1769);
Camera dei conti, II archiviazione, Capo 79, Statistica generale, Mazzo 6, Relazione della Provincia di Casale (1753);
Corte, Paesi, Monferrato, Feudi per A e per B, Mazzo 67, Relazione del Maestrato sovra le seguenti investiture da spedirsi, 2 Luglio 1578 […] 3° A Lelia S. Giorgio per porzioni d’Ottiglio ed Olivola;
Saletta 1711: AST, Corte, Monferrato Ducato, ultima addizione: Saletta G.G., Ducato del Monferrato descritto, 1711, 7 tomi ms.
 
B.N.F. (Bibliothèque nationale de France). Vedi catalogo.
B.N.F., département Cartes et plans, GE DD-2987 (5054 B), La principauté de Piémont, les marquisats de Saluce et de Suze, les comtés de Nice et d'Ast, le Montferrat / dediée au roy par son très humble, très obéissant, très fidèle sujet et serviteur H. Jaillot, géographe de sa Majesté, [chez l'auteur] (A Paris), 1695 [Jaillot, Alexis-Hubert (1632?-1712). Cartographe]. Vedi mappa.
 
CLUC (Commissariato per la liquidazione degli usi civici, Torino).
Bibliografia
Andar per castelli da Alessandria da Casale tutto intorno, a cura di G. Sergi, Torino 1986.
Casalis G., Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, vol. XIII, G. Maspero, Torino 1845.
Le città, le terre ed i castelli del Monferrato descritti nel 1604 da Evandro Baronino, a cura di G. Giorcelli, in «RSAAAl.At.», 13 (1904), pp. 61-130; 14 (1905), pp. 219-313.
Cognasso F., Pievi e chiese del Monferrato alla metà del Trecento, in «BSBS», 31 (1929), pp. 211-235.
Gasca Queirazza G., Dizionario di toponomastica: storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino 1997.
Guasco F., Dizionario feudale degli antichi stati sabaudi e della Lombardia. Dall’epoca carolingia ai nostri tempi (774-1901), Pinerolo 1911, 5 voll. (BSSS 54-58), vol. III, pp. 1169-1170.
Istituto Centrale di Statistica del Regno d’Italia, Variazioni di territorio e di nome avvenute nelle circoscrizioni comunali e provinciali del Regno dal 1° aprile 1927 al 15 ottobre 1930, Roma 1930.
Istituto Centrale di Statistica, Variazioni territoriali e di nome delle circoscrizioni amministrative e delle zone agrarie dal 1° gennaio 1939 al 31 dicembre 1949, Roma 1950.
Olivieri D., Dizionario di toponomastica piemontese, Brescia 1965.
Raviola B.A., Il Monferrato gonzaghesco: istituzioni ed élites di un “micro-stato” (1536-1708), tesi di dottorato in Storia della società europea in età moderna, Università degli Studi di Torino, 1998-2001, coord. L. Allegra, tutor G. Ricuperati.
Saletta G.G., Decretorum Montisferrati (…) collectio, Casale 1675.
Sangiorgio B., Cronica del Monferrato, Forni 1975 (reprint dell’edizione Derossi, Torino 1780).
Savio F., Gli antichi vescovi d’Italia dalle origini al 1300 descritti per regioni, Torino 1899.
Settia A.A., Castelli e villaggi nell’Italia padana. Popolamento, potere e sicurezza fra IX e XIII secolo, Napoli 1984.
Settia A.A., Monferrato. Strutture di un territorio medievale, Torino 1983.
Settia A.A., Strade romane e antiche pievi fra Tanaro e Po, in «BSBS», 68 (1970), pp. 5-108.
Sturani M.L., Innovazioni e resistenze nella trasformazione della maglia amministrativa piemontese durante il periodo francese (1798-1814): la creazione dei dipartimenti ed il livello comunale, in Dinamiche storiche e problemi attuali della maglia istituzionale in Italia. Saggi di geografia amministrativa, a cura di Ead., Alessandria 2001, pp. 89-118.
Sturani M.L., Il Piemonte, in Amministrazione e territorio in Italia, a cura di L. Gambi, F. Merloni, Bologna 1995, pp. 107-153.
Valerani F., Saggio di toponomastica del Circondario casalese, in «RSAAAl.At.», 16 (1907), f. XXVI, pp. 237-49.
Vitullo F., A proposito dei signori feudali di Frassinello, in «RSAAAl.At.», 68 (1937), q. IV, pp. 588-589.
Vitullo F., I signori feudali di Frassinello e Olivola, in «RSAAAl.At.», 48 (1939), q. II/III, pp. 400-427.
Wickham C., Comunità e clientele, Roma 1995.
Descrizione Comune

Olivola

         «Luogo piccolissimo di popolazione e di superficie», nel commento dei funzionari statali del Settecento, Olivola appare caratterizzata, a partire dagli inizi dell’età moderna, dalla presenza di una élite sociale e politica folta e forse sovradimensionata, eredità della più vasta compagine signorile in cui si è trovata per secoli inserita, che continua a cercare lo spazio della sua riproduzione in un ambito che va oltre i confini della comunità.
Da un lato, infatti, poiché la prevalenza della grande proprietà consegna nelle mani dei principali coltivatori di Olivola notevoli eccedenze non soltanto di vino, ma anche di granaglie, diventa cruciale liberarsi dal pagamento del pedaggio riscosso dalla comunità di Ottiglio e dalla soggezione del mulino allodiale di proprietà dei Curione dal «moleggio» di Pontestura (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 26, Mazzo 13, Convocati delle città e comunità della Provincia di Casale, in risposta alla circolare del Signor Intendente Generale, in data delli 10 dicembre 1781, cc. 219r-221v). D’altro lato, l’importanza e la probabile espansione della grande proprietà innesca una conflittualità ancora più propriamente descrivibile come territoriale, in quanto diversi importanti proprietari nobili di Olivola e un ente ecclesiastico quale il priorato possiedono beni nel più vasto territorio della vicina comunità di Ottiglio, ma considerano i loro beni come appartenenti al «registro» della comunità di residenza, in tal modo configurando una penetrazione anche fiscale e virtualmente giurisdizionale, dell’amministrazione comunitativa della prima nel territorio di pertinenza della seconda.
Alcuni elementi d’insieme dell’organizzazione prettamente agricola del territorio di Olivola emergono dalla ricca documentazione della età moderna. Prendiamo, appunto, le inchieste e le rilevazioni compiute a più riprese lungo l’arco del Settecento dai funzionari del governo sabaudo, una documentazione che consente dunque confronti tra le comunità sia in uno stesso momento storico sia in anni diversi (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 79, Statistica generale, Mazzo 6, Relazione della Provincia di Casale [1753]; AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 26, Mazzo 13, Convocati delle città e comunità della Provincia di Casale, in risposta alla circolare del Signor Intendente Generale, in data delli 10 dicembre 1781, cc. 219r-221v).
La Statistica generale del 1753 fornisce un dato sull’estensione complessiva del territorio (668 moggia) inferiore di 222 moggia di Monferrato (ossia 187 giornate di Piemonte) rispetto alla quantità, espressa in giornate di Piemonte, che si trova nelle risposte del consiglio comunitativo (convocato del 22 dicembre 1781) ai quesiti posti dalla circolare governativa del 16 dicembre dello stesso anno (750 giornate ossia 890 moggia). Come in altre situazioni, però, il dato complessivo fornito nel 1781 non corrisponde alla somma delle superfici occupate dalle singole destinazioni colturali (espresse in moggia) riportate nello stesso documento e la differenza (ben 210 giornate ossia 240 moggia) non risulta colmabile aggiungendo le cifre relative all’estensione dei beni immuni.
La distribuzione delle colture appare discordante nel raffronto delle due fonti soprattutto per quanto riguarda il peso relativo dei vigneti, che dal documento più tardo risulterebbe alquanto ridimensionato (il 41,8 per cento contro il 48,7 per cento riportato nella Statistica generale), e, in senso inverso, dei prati (dall’8,8 per cento al 12,3 per cento) e degl’incolti (dall’1,5 per cento al 3,4 per cento). Nel convocato del 1781 hanno una superficie leggermente superiore anche i campi (il 39,4 per cento invece del 37,6 per cento), mentre la percentuale dei boschi resta sostanzialmente la stessa, poco più del 3 per cento del territorio (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 79, Statistica generale, Mazzo 6, Relazione della Provincia di Casale [1753], tabb. 3-4; AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 26, Monferrato, Mazzo 13, Convocati delle città e comunità della Provincia di Casale, in risposta alla circolare del Signor Intendente Generale, in data delli 10 dicembre 1781, cc. 223r-228r; 18, Memorie del Basso Monferrato [s.d. ma 1784-1789]).
Le tabelle della Statistica generale dedicate alle produzioni registrano notevoli eccedenze esportabili di frumento (pari al 38,6 per cento della produzione) e ancor più di vino (corrispondenti al 61,9 per cento del prodotto totale). Anche a Olivola si riscontra invece la consueta carenza di «meliga bianca» (nella misura dell’80,5 per cento del fabbisogno locale) e di «marzaschi» (all’80 per cento). Gli abitanti del luogo, stando alla stessa Statistica generale, si dirigevano nelle pianure al di là del Po alla ricerca di lavoro in occasione della mietitura dei grani, della raccolta del riso e della fienagione (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 79, Statistica generale, Mazzo 6, Relazione della Provincia di Casale [1753], tabb. 5-9 e testo corrispondente).
La scarsa estensione di terre comuni, poi, incolti e pascoli, è uno dei fattori che scatenano il contenzioso attorno agli usi dei suoli, pendente di fronte alla camera dei conti nel Settecento tra la comunità e il feudatario, il conte Curione, «pretendente d’impedire si tenghino bestie lanute» (AST, Camera dei conti, I archiviazione, Provincia di Casale, Mazzo 1, fasc. 24, Stato delle liti attive e passive delle comunità [13 Dicembre 1757]).