Mongardino

AutoriMorandini, Cesare
Anno Compilazione2003
Anno RevisioneVERSIONE PROVVISORIA
Provincia
Asti
Area storica
Abitanti
950 al 1/1/2001 [ISTAT 2001], 986 al 21/10/2001 [Annuario Statistico Regionale 2003].
Estensione
Ha. 674 [Annuario Statistico Regionale 2003].
Confini
Asti, Isola d’Asti,  Vigliano d’Asti.
Frazioni
La Madonna. Vedi mappa.
Toponimo storico
Castrum Gardinorum e Castrum Gardini in documenti dei secoli  IX e X. Monsgardinus nel secolo  XII [Bianco 2006; Casalis 1843, p. 90]
Diocesi
Asti.
Pieve
Nel Registrum del vescovo Arnaldo di Roseto del 1345 compare una chiesa di San Giovanni de Montegardino nella circoscrizione plebana di Nante [Bosio 1894, p. 526]. E’ diventata la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista nella Visitatio Apostolica del Peruzzi del 1585 [A.C.V.A., Visitatio apostolica episcopi Sarsinatensis 1585].
Altre Presenze Ecclesiastiche
Presente nella Visitatio Apostolica del Peruzzi un oratorio dei Disciplinanti di Sant’Evasio [A.C.V.A., Visitatio apostolica episcopi Sarsinatensis 1585, ms. cc. 330v.-333v.].
Assetto Insediativo
Piccolo insediamento nato attorno al castrum della famiglia dei Gardini, posto su di un’altura a controllo della strada da Asti alla valle del Tiglione.
Luoghi Scomparsi
Non attestati.
Comunità, origine, funzionamento
Un segno della presenza di una comunità organizzata e insieme una sorta di suo autorevole riconoscimento ufficiale sono  nel giuramento di fedeltà a Valentina Visconti del 1387, espresso dalla “comunità et uomini”. Nell’occasione della ratificanza dello stesso, compare la divisione tra “uomini” di Mongardino, e “abitanti”: distinzione forse necessaria tra chi godeva della rappresentanza nel consiglio e della completa cittadinanza mongardinese, e chi invece risiedeva semplicemente, privo di diritti. [A.S.T. Camerale, Articolo 283, Indice dei feudi,  n. 326, Mongardino, c. 355, 1387, 30 maggio, La comunità e uomini, giuramento di fedeltà prestato  a Ludovico e Valentina giugali di Turogna; 24 ottobre 1387, Ratificanza]. La comunità parrebbe ricoprire fino al Seicento un  ruolo signorile, con il godimento di prerogative feudali: ancora nei primi decenni del secolo XVIII effettua il consegnamento all’amministrazione sabauda di “redditi e ragioni feudali”
     Atti di lite per la richiesta di esenzione dal pagamento della taglia dinanzi al podestà di Asti (Mongardino; Asti, 1627-1703);  Città di Asti contro comunità di Montegrosso e Mongardino per la ridistribuzione dei carichi fiscali dinanzi al podestà di Asti (1562) [A.C.A., Atti di lite, Atti di lite tra la città di Asti o particolari da un lato e le comunità del contado dall'altro, n. 55.4, Città di Asti contro comunità di Mongardino: atti di lite e registro catastale di Mongardino; n. 55.7.1 (1562)].
Catasti
Atti di lite per il pagamento dei carichi fiscali per la registrazione a catasto di un appezzamento di terra, dinanzi al senatore Francesco Antonio Pelletta, conte di Cortanzone e Cortandone e prefetto di Asti e provincia (Asti, 1680-1691), registro catastale della comunità di Mongardino (1701) [A.C.A., Atti di lite, Atti di lite tra la città di Asti o particolari da un lato e le comunità del contado dall'altro, n. 55.4, Città di Asti contro comunità di Mongardino: atti di lite e registro catastale di Mongardino]. Vedi mappa.
     Mappe catastali attuali: vedi mappe.
Ordinati
Nell’archivio comunale di Mongardino sono conservati cinque volumi di Ordinati, relativi al periodo dal 1666 al 1753; 8 volumi di Deliberazioni del Consiglio dal 1860 al 1902; un volume unico dal 1904 al 1928, e poi in serie completa dal 1945 ad oggi [A.C.M.].
Dipendenze nel Medioevo
Confermato dall’imperatore Federico I Barbarossa al Comune di Asti il castello dei Gardino, signori del luogo e importante famiglia astigiana (15 febbraio 1159). Compare nella descrizione di Ogerio Alfieri del 1190 tra le ville veteres comunis Ast [Guasco, 1911, vol. II, p. 521; Bordone 1980, pp. 181, 236].
     Il contado astigiano viene diviso in due parti dal duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, per costituire la dote alla figlia Valentina per il suo matrimonio con Luigi di Valois nel 1386. Nella dote, e dunque nel gruppo di terre che passano agli Orléans, è compreso Mongardino [Gnetti 1992-1993, pp. 71-80]. Il figlio della coppia, Carlo d’Orléans, prigioniero ad Azincourt nel 1414, sarà in carceri inglesi fino al 1431;  in quel periodo le terre dotali orléanesi sono sotto la reggenza di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, fratello di Gian Galeazzo [Nebbia 1995, p. 77].
Feudo
La famiglia dei Gardino mantiene un costante e plurisecolare dominio su Mongardino, almeno fino al Trecento [A.S.T., Corte, Paesi, Paesi per A e B, M,  Mazzo 23, Vendita fatta da Manuelle Gardino e da Giorgio suo figlio a Rollandino Alferio di una pezza di terra e vigna sita in territorio di Mongardino ove dicesi ad terram rubram, del quantitativo di stara 38, tenuta in affitto da Meylano Ambrosio e dai suoi fratelli mediante l'annualità di soldi 51, pel prezzo di lire astesi 42, 15 dicembre 1307]. Mancano del tutto notizie di infeudazioni durante il periodo che va dall’ingresso nei domini orléanesi (1387) fino alla prima infeudazione sabauda del 1619. In quell’anno viene infeudato, insieme a Castell’Alfero, a Gerolamo Germonio [A.S.T. Camerale,  Articolo  283,Indice dei feudi,  n. 326, Mongardino, c. 355,  Gerolamo Germonio, infeudazione del luogo, 29 febbraio 1619 ]. Dai Germonio è venduto a Giovanni Antonio Berta e ai Busca [ Marta Busca, Consegnamento del feudo, redditi e ragioni feudali, 1691;  Giovanni Antonio Berta, investitura di tutto il feudo, redditi e ragioni feudali, 27 settembre1698.] e da questi a Michele Francesco Raimondi [Michele Francesco Raymondi, investitura per tutto il feudo, 16 giugno 1716].
Mutamenti di distrettuazione
Nel 1529 il trattato di Cambrai assegna Asti e il suo territorio, già degli Orléans, a Carlo V, il quale ne fa dono a Beatrice del Portogallo, moglie del duca sabaudo Carlo III [Nebbia 1995, p. 79]: Mongardino entra dunque a far parte degli stati dei Savoia.
     All’interno della maglia amministrativa francese, Mongardino seguì le sorti dell’intero territorio della vecchia provincia di appartenenza, aggregato, senza sostanziali alterazioni, a una circoscrizione di livello dipartimentale o circondariale, avente per capoluogo Asti. Si trattò inizialmente del dipartimento del Tanaro, creato durante il primo effimero periodo di occupazione (1799), e, con il ritorno dei Francesi e in seguito alla riorganizzazione amministrativa del 1805, del dipartimento di Marengo (capoluogo: Alessandria), circondario (arrondissement) di Asti. Vedi mappa.
     Dopo l’occupazione francese napoleonica sorgono dispute tra la comunità e l’amministrazione centrale sabauda, perché  questa intende aggregare Mongardino al mandamento di Costigliole, allontanadolo così, in qualche misura, dall’area astigiana e separandolo dalla giurisdizione del tribunale di Rocca d’Arazzo. Se la proposta della comunità di essere uniti al mandamento di Asti non viene accolta, lo è invece quella di mediazione dell’inserimento nel mandamento di Rocca d’Arazzo, all’interno della provincia di Asti [A.S.T. Corte, Paesi per A e B, M,  Mazzo 23, Ordinato di comunità,   5 novembre 1814 ; Casalis 1843, p. 90].
     In anni recenti ha aderito alla Comunità Collinare Val Tiglione e Dintorni Unione di Comuni.
Mutamenti Territoriali
Non attestati.
Comunanze
La comunità è in possesso, secondo la Perequazione settecentesca, di una buona estensione di appezzamenti, indice di una certa forza finanziaria. Nel 1721 sono circa 45 le giornate di terra, ubicate quasi interamente nella regione “alla Fonda”, delle quali solo la metà è costituita dai soliti “gerbidi” infruttuosi o da pascoli usati comunitariamente (17 giornate), mentre il resto è castagneto o rovereto (15 giornate in tutto, sempre alla Fonda), prati da foraggio (1 giornata) o terra vineata (8 giornate). La terra viene affittata all’incanto a intervalli di sette o di venti anni  e i proventi sono usati interamente in deduzione delle taglie [A.S.T. Camerale, II archiviazione, Capo 21, Perequazione di Piemonte,  n. 85, Provincia di Asti, Immuni e communi, c. 16, Mongardino; Asti, consegna beni immuni e comuni 1721, f. 160, Mongardino].
Liti Territoriali
Atti di delimitazione dei confini di Mongardino dinanzi a Flaminio Buschetto, consigliere di Stato (1622-1623);  atti di lite per il pagamento dei carichi fiscali per la registrazione a catasto di un appezzamento di terra, dinanzi al senatore Francesco Antonio Pelletta, conte di Cortanzone e Cortandone e prefetto di Asti e provincia (Asti, 1680-1691) [A.C.A., Atti di lite, Atti di lite tra la città di Asti o particolari da un lato e le comunità del contado dall'altro, n. 55.4, Città di Asti contro comunità di Mongardino: atti di lite e registro catastale di Mongardino].
Fonti
A.C.A. (Archivio Storico del Comune di Asti). Vedi inventario.
A.C.A., Atti di lite, Atti di lite tra la città di Asti o particolari da un lato e le comunità del contado dall'altro, n. 55.4, Città di Asti contro comunità di Mongardino: atti di lite e registro catastale di Mongardino. Vedi inventario.
A.C.A., Atti di lite, Atti di lite tra la città di Asti o particolari da un lato e le comunità del contado dall'altro, n. 55.7.1, Città di Asti contro comunità di Montegrosso e Mongardino per la ridistribuzione dei carichi fiscali dinanzi al podestà di Asti, 1562. Vedi inventario.
A.C.M. (Archivio storico del comune di Mongardino), Ordinati comunali 1666-1753.
A.C.V.A. Archivio della Curia Vescovile di Asti), Visitatio apostolica episcopi Sarsinatensis 1585, ms.
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino). Vedi inventario.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e per B,  Asti e Alba, mazzo 1, "Figura dimostrativa delle Strade che da Torino tendono alle Città d'Asti, et Alba, coll'apposizioni de' Luoghi / Intermedi, e Latterali alle medesime Strade" Figura dimostrativa delle Strade che da Torino tendono alle Città d'Asti e Alba coll'apposizioni dei Luoghi intermedi e laterali alle medesime Strade; signata Bojne ai 29 aprile 1784, 29 aprile 1784 [Autore disegno originale: Bojne]. Vedi mappa.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e B, Dipartimenti, Mazzo 1, "DÉPARTEMENT / DE / MARENGO / Divise en 3 Arrondisemens / et en 31 Cantons." Carte dei dipartimenti della Dora (n.1), di Marengo (n. 2, 2 bis), del Po (n. 3), della Sesia (n. 4), delle Alpi Marittime (n. 5, 5 bis). Note : In alto: "N.° 101.", "ATLAS NATIONAL DE FRANCE", s.d., [Autore incisioni: P.A.F. Tardieu; autore edizione: P.G. Chanlaire]. Vedi mappa.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e per B, Po, Mazzo 1,"LE / COURS / DU PO / DEDIÉ AU ROY / Par son tres humble, tres obeissant / et tres fidele Serviteur et Sujet, le / P. PLACIDE Augustin Dechaussé, et / Geographe Ordinaire de sa Majesté". Carta Corografica in stampa del Corso del Fiume Po delineata e dedicata a S.M- Cristianissima dal P. Placido Agostiniano scalzo nel 1734. Sulla Scala di 1/253.600 (Note: La carta è formata da 5 fogli giustapposti. Il 1° reca l'indicazione "A PARIS 1704"; il 3° e il 4° sono datati 1703; sul 1° e sul 5° foglio è riportata la data di concessione del privilegio reale, rinnovato per 15 anni nel 1734. Cfr. anche Carte Topografiche Segrete, PO 29 E IV ROSSO, 1703-1734 (ma vd. Note) [Autore disegno originale: P. Placide; Autore incisioni: Berey; Autore edizione: "A PARIS / Chez les Augustins pres la Place des Victoires"]. Vedi mappa.
A.S.T., Corte, Paesi, Paesi per A e B,  M, Mazzo 23 (1307, 1814-1845).
A.S.T. Sezioni Riunite, II Archiviazione, Perequazione del Piemonte, Capo 21, Asti, Consegna beni immuni e comuni 172, f. 160, Mongardino.
A.S.T. Sezioni Riunite, II Archiviazione, Capo 21, Perequazione di Piemonte,  n. 85, Provincia di Asti, Immuni e communi, f. 16, Mongardino.A.S.T.
A.S.T. Sezioni Riunite, Camera dei Conti, Articolo 238, Indice dei feudi, n. 326, c.355, Mongardino, (1387-1720).
A.S.T.,  Sezioni Riunite, Camera dei Conti, Articolo 739, Atti per Feudi, Giurisdizioni, Beni, e ragioni feudali, e per debiture del Regio Patrimonio e feudatari, e comunità , Mazzo  49 Mongardino, 1626, Atti s.r. patrimoniale contro il s.r. Conte, e Referendario Gerlolamo Germonio.
A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto sabaudo, Allegato C. Mappe del catasto antico, Circondario di Asti, Mandamento di Rocca d'Arazzo, Mongardino, Mazzo 84, Mappa del Territorio di Mongardino estratta dall'originale per copia, 8 agosto 1787 [Autori disegno originale: Giampietro Rossi e Giovanni Battista Sordi]. Vedi mappa.
B.N.F. (Bibliothèque nationale de France). Vedi catalogo.
B.N.F., département Cartes et plans, GE DD-2987 (5054 B), La principauté de Piémont, les marquisats de Saluce et de Suze, les comtés de Nice et d'Ast, le Montferrat / dediée au roy par son très humble, très obéissant, très fidèle sujet et serviteur H. Jaillot, géographe de sa Majesté, [chez l'auteur] (A Paris), 1695 [Jaillot, Alexis-Hubert (1632?-1712). Cartographe]. Vedi mappa.
B.R.T. (Biblioteca Reale di Torino). Vedi catalogo.
B.R.T., Relazione generale dell’ Intendente d’Asti sullo stato della Provincia, 1753.
Bibliografia
Annuario Statistico Regionale. Piemonte in cifre 2003, Regione Piemonte-ISTAT, Torino 2003
Assandria Giuseppe (a cura di), Il libro verde della chiesa di Asti, “B.S.S.S”. nn. 25-26, Pinerolo, Chiantore e Mascarelli,  1904-1907
Bianco, Alfredo, Storia di Mongardino: con riferimenti alle vicende di Asti e del Piemonte, Mongardino, Pro Loco, 2006 (1937).
Annuario Statistico Regionale. Piemonte in cifre 2003, Regione Piemonte-ISTAT, Torino 2003
Assandria Giuseppe (a cura di), Il libro verde della chiesa di Asti, “B.S.S.S”. nn. 25-26, Pinerolo, Chiantore e Mascarelli,  1904-1907
Bianco, Alfredo, Storia di Mongardino: con riferimenti alle vicende di Asti e del Piemonte, Mongardino, Pro Loco, 2006 (1937).
Bordone Renato, Città e territorio nell’alto medioevo, La società astigiana dal dominio dei Franchi all’affermazione comunale, Torino, Deputazione Subalpina di Storia Patria, (B.S.S.S. 200), 1980
Bordone, Renato, “Loci novi” e “villenove” nella politica territoriale del comune di Asti, in Bordone 2003.
Bordone, Renato (a cura di), Le Villenove nell'Italia comunale, Carmagnola, Dario Musso Editore, 2003.
Bordone Renato, Società e potere in Asti e nel suo comitato fino al declino dell’autorità regia, in “Bollettino Storico-Bibliografico Subalpino”,  1975, pp. 357-439.
Bosio G., Storia della Chiesa di Asti, Asti 1894
Casalis Goffredo, Dizionario geografico, storico-statistico-commerciale degli stati di S.M. il Re di Sardegna, vol. XI, Torino, Moriondo,  1843, p. 90. Vedi testo.
Gabotto, Ferdinando (a cura di), Le piu antiche carte dello Archivio capitolare di Asti, B.S.S.S. n. 28, Pinerolo, Tip. Chiantore-Mascarelli, 1904.
Gabiani, Nicola, e Gabotto, Ferdinando (a cura di), Le carte dello Archivio capitolare di Asti: (830, 948, 1111-1237)(930, 948, 1111-1237), B.S.S.S. n. 37, Pinerolo,  Tip. Chiantore-Mascarelli,  1907.
Gentile, Lorenzo,  Mongardino e le sue cappelle, Mongardino,  Pro Loco, 1999 (Torino, Tipografia Salesiana, 1906)
Gnetti,  D., Tra Visconti ed Orléans: Asti nel Codice delle “fidelitates astenses”, vol. II, dattiloscritto presso la sede di Medievistica dell’Università di Torino, a.a. 1992-1993
Guasco, Francesco, Dizionario feudale degli antichi stati sabaudi e della Lombardia. Dall’epoca carolingia ai nostri tempi (774-1901), Pinerolo, Tipografia già Chiantore e Mascarelli, 1911, 5 voll. (B.S.S.S. 54-58).
Guglielmotti Paola, Comunità e territorio. Villaggi nel Piemonte medievale, Roma, Viella,  2001
I.S.T.A.T., Censimento della popolazione 2001, Roma 2003. Vedi testo.
Manno, Antonio, e Zucchi, Mario, Bibliografia storica degli stati della monarchia di Savoia, Torino, Fratelli Bocca librai di S.M., vol. X, 1934, p. 228.  Vedi testo.
Sergi Giuseppe (a cura di), Andar per castelli da Alessandria da Casale tutto intorno, Torino, Milva, 1986
Symcox Geoffrey, Vittorio Amedeo II. L’assolutismo sabaudo 1675-1730, Torino, S.E.I., 1983
Sturani Maria Luisa, Il Piemonte, in Gambi, Lucio, e Merloni, Francesco (a cura di), Amministrazione e territorio in Italia, Bologna, il Mulino,  1995, pp. 107-153.
Vergano Lodovico, Storia di Asti,  in  "Rivista di storia, arte, archeologia per le Provincie di Alessandria e Asti", voll. 59-61;  64-65, Asti, Società di storia, arte e archeologia,1951.
Descrizione Comune
Mongardino
     La comunità medievale di Mongardino, all’interno di un feudo estremamente piccolo e saldamente in mano a una sola famiglia, ha comunque uno spazio riconosciuto. Un primo segno della sua presenza, e insieme una sorta di autorevole riconoscimento ufficiale, sta nel giuramento di fedeltà a Valentina Visconti del 1387, espresso dalla “comunità et uomini”. Nell’occasione della ratificanza dello stesso, compare la divisione tra “uomini” di Mongardino, e “abitanti”: distinzione forse necessaria tra chi godeva della rappresentanza nel consiglio e della completa cittadinanza mongardinese, e chi invece vi risiedeva semplicemente, privo di diritti. La divisione, e dunque l’esistenza di persone soltanto di passaggio o di dimora non stabile, può altresì testimoniare una certa vivacità commerciale del luogo, agevolata dalla collocazione di Mongardino tra Asti e la valle del Tiglione. [A.S.T., Indice dei feudi (art. 283), Indice Mac in Mu n. 326, Mongardino, c. 355, 1387, 30 maggio, La comunità e uomini, giuramento di fedeltà prestato  a Ludovico e Valentina giugali di Turogna; 24 ottobre 1387, Ratificanza]. Vedi mappa.    
     La mancanza di notizie a proposito della presenza riconosciuta di feudatari di Mongardino nell’arco di quasi tre secoli (dal Trecento fino al 1619) può essere giustapposta a un altro elemento ancora più sorprendente, connesso a una sorta di ruolo signorile ricoperto proprio dalla comunità. Nei primi decenni del ‘Settecento, infatti, la comunità effettua il consegnamento all’amministrazione sabauda di “redditi e ragioni feudali”: passati forse nei secoli dagli antichi signori astigiani di Mongardino -- e contestualmente a una loro ipotizzabile debolezza politica o finanziaria sotto gli Orléans -- proprio alla comunità, e da questa conservati fino all’età sabauda [A.S.T., Articolo 283, Indice dei feudi ,  La comunità di Mongardino consegna redditi e ragioni feudali,  25 maggio1715; 29 novembre 1720]. Ancora a metà ‘secolo XVIII, l’Intendente della provincia di Asti fa notare come il feudatario, residente a Torino, non abbia in Mongardino alcun bene né reddito di natura feudale [B.R.T., Relazione generale dell’ Intendente d’Asti sullo stato della Provincia, 1753, f. 141 v].
     Rapporti di scambio abbastanza libero e sostanzialmente paritario di beni terrieri tra la comunità e i feudatari sono peraltro attestati. Un esempio: un appezzamento di “terra vineata”, iscritta nei catasti della comunità come bene comunitativo, viene concessa nel secolo XVII ai feudatari in cambio di una “carra di vino” all’anno, che peraltro costoro giurano, un secolo dopo, di non avere mai pagato, nel tentativo di dissimulare quell’attestazione di prerogative altrui, e portare così a termine l’usurpazione.
     Nella Restaurazione la comunità mongardinese risente di una locale stagnazione economica, in parte dovuta allo storno delle linee di commercio verso il fondovalle e quindi fuori della propria influenza, e in parte a un impoverimento dei proventi agricoli.
     Intrecciata con il comune aggravio per le comunità piemontesi dei carichi da versare allo stato, l’amministrazione mongardinese deve fare i conti non solo con il decremento dei fondi utili a coprire il dovuto al fisco, ma anche di quelli necessari alla propria sopravvivenza, e ottiene dalla Regia Camera dei Conti l’approvazione di nuovi dazi sulle derrate, il 26 novembre 1824. Questi non sono però sufficienti e, davanti alle richieste del Consiglio di nuove imposizioni, l’intendente dà un parere positivo soltanto su quelle sulla carne, poiché la popolazione si è notevolmente ridotta negli ultimi decenni, e il commercio è quasi del tutto estinto [A.S.T., Corte, Paesi per A e B, M, Mazzo 23, Rimozione del sindaco, 26 agosto 1823,].
     La stessa gestione delle risorse comunali appare, a metà secolo XIX, tesa e confusa. Sorgono controversie tra gli abitanti del luogo per usurpazioni di beni comuni e arbitrii di varia natura. Gli stessi membri dell’amministrazione usurpano beni comuni, in particolare attorno al santuario di Mongardino [A.S.T., Corte, Paesi per A e B, M, Mazzo 23, Mongardino, Dissenzione tra alcuni de principali abitanti di quel comune,1845,].