Borgoratto Alessandrino

AutoriBattistoni, Marco
Anno Compilazione2002
Provincia
Alessandria
Area storica
Abitanti
614 (censimento 1991); 626 (dati comunali 1999).
Estensione
682 ha (ISTAT); 660 ha (SITA).
Confini
A nord Oviglio, a est Castellazzo Bormida e Gamalero, a sud Frascaro e Mombaruzzo, a ovest Carentino.
Frazioni
Secondo i dati del censimento del 1991, la popolazione risiede per quasi il 90 per cento in un «centro» con una modesta presenza di «case sparse». Vedi mappa.
Toponimo storico
«Burgoratus» e «Burgiratus» o nella forma staccata di «Burgus ratus» sono le varianti attestate nelle fonti dei secoli XIII e XIV (Documenti capitolari; Carte astigiane; Gasca Queirazza 1997, p. 90). «Burgoratus», «Burgus Ratorum Alexandrinorum» «Borgorato» (Casalis 1834, p. 481). Borgorato Alessandrino dal 1 febbraio 1863 (Ministero 1889, p. 3).
Diocesi
Alessandria dalla sua fondazione.
Pieve
Non si hanno attestazioni. Dal 1602 la parrocchia di Borgoratto fu sottoposta alla giurisdizione del vicariato foraneo di Gamalero (Chenna 1819, pp. 123-124; AST, Corte, Vescovati e arcivescovati, Alessandria, m. 1, fasc. 17, Stato delle terre che sono dipendenti dal vescovado d’Alessandria, ed altre del medesimo contado soggetto a Diocesi di diversi vescovi, tanto sudditi che stranieri [25 gennaio 1728]).
Altre Presenze Ecclesiastiche
E' probabile che la «ecclesia sanctae Mariae de Burgorato» documentata nel 1222, dotata della prerogativa di esigere decime, fosse parrocchiale. La chiesa non compare tuttavia negli estimi delle chiese del contado e della diocesi alessandrini redatti attorno alla metà del XIV secolo. Si può ipotizzare che ciò sia dovuto all’assenza di un patrimonio fondiario, che invece risulta presente all’epoca delle visite pastorali tardocinquecentesche (1576 e 1593). La debolezza di questa base fondiaria è comunque rivelata dall’impossibilità di costituire un vero e proprio beneficio e dalla conseguente necessità per il parroco di fare affidamento su contribuzioni sollecitate presso i parrocchiani e sulla stretta riscossione delle «primizie» cui ha dirittto. In effetti dopo un’ultima conferma nel 1621 del suo status di «rettoria collativa», la parrocchia fu ridotta a «rettoria manuale e mercenaria» In seguito, l’esazione delle decime non mancò di suscitare tensioni con i parrocchiani, parzialmente risolte con una convenzione del 1781. Nei primi decenni del secolo XVII, la dedicazione della chiesa appare quella di «sancta Maria de Curiae» Essa fu però ricostruita sotto il titolo di Maria Vergine Assunta nel 1668. Nel secolo XVIII è attestata la presenza della «chiesa campestre» intitolata a San Bernardo (patrono di Borgoratto), dotata di un modesto lascito annuo (30 lire di Piemonte), del quale appare responsabile la comunità. Si segnala infine l’oratorio della confraternita di San Sebastiano, menzionato per la prima volta negli atti della visita pastorale del 1584 (Chenna 1819, pp. 127-128; AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 13, Paesi d’ultimo acquisto, I, Censimento, m. 36, Provincia di Alessandria [s.d. ma dopo il 1779], c. 24r; Casalis 1834, p. 482).
Assetto Insediativo
In diverse transazioni terriere fra privati nel tardo secolo XIII e nei primi anni del XIV si fa menzione di un «posse Burgirati»», dove si trovano tre luoghi: uno detto Valle Merlaria, uno Valbella e il terzo Vallarone o Valodio (Documenti capitolari, doc. 672 del 1296 e docc. 720, 721 del 1297; Carte astigiane, doc. 58 e doc. 84 del 1304; doc. 140 del 1307). L’insediamento è concentrato verso il fiume Bormida, con il quale tuttavia il comune non confina; un insediamento sparso è accennato lungo il “corridio” che si eleva leggermente verso Tacconotti, in direzione di Mombaruzzo.
Luoghi Scomparsi
Non si hanno attestazioni.
Comunità, origine, funzionamento
In quanto «villa» del Contado alessandrino, Borgoratto gode, fino allo scorcio dell’età moderna, di un’assai limitata sfera di prerogative istituzionali, più circoscritte di quelle delle «terre» dello stesso Contado e sussunte entro la più ampia organizzazione amministrativa e fiscale della Congregazione del Contado. Localmente, risulta presente, nel secolo XVIII, un Consiglio ordinario, composto di otto membri e dotato di limitate competenze, perlopiù di natura esecutiva, in materia esattoriale e di amministrazione degli affari correnti. La durata in carica è annuale; il rinnovo avviene per estrazione a sorte tra «tutti li particolari aventi interesse nel pubblico, senza che siavi veruno eccettuato». Esiste anche un Consiglio generale composto di tutti i «capi di casa», la cui convocazione, di carattere straordinario, è subordinata a un’autorizzazione dell’ufficio d’intendenza della provincia di Alessandria (AST, Corte, Materie economiche, Censimento dei paesi di nuovo acquisto, fasc. 14, Risposte dell’Intendente Generale della Provincia d’Alessandria sugli eccitamenti fattigli dall’Uffizio del Censimento, relativamente al modo di amministrazione di quel Contado [16 aprile 1769]; fasc. 16, Rappresentanza dell’Ufficio del Censimento per il sistema delle pubbliche amministrazioni [20 giugno 1769]).
Statuti
Non è documentata l’adozione locale di compilazioni statutarie.
Catasti
I più antichi documenti di natura catastale depositati presso l’Archivio storico comunale risalgono al secolo XVII. Si tratta, in particolare di: tre Libri dei possessori, il primo dei quali reca la data terminale del 1628, il secondo appare posteriore al 1685, il terzo, redatto in quello stesso anno, comprende una Descrittione et renovatione del territorio di Borgorato, cavate dal libro vecchio della misura generale; un Libro figurato della prima metà del secolo; un Libro per far le mudationi de’ registri delle possessioni et territorio di Borgorato, iniziante nel 1628; un Libro figurato vecchio del comune di Borgoratto, non datato, ma probabilmente collocabile alla fine del secolo XVII o agli inizi del secolo successivo (AC Borgoratto, Sez. Catasto, Serie 1, Catasto antico, nn. 1-6). Esiste poi una serie di registri risalente alla seconda metà del XVIII secolo, coeva dunque al censimento generale dell’Alessandrino, promosso nel corso degli anni Sessanta e Settanta dalle autorità sabaude. Si segnalano: un Libro figurato redatto nel 1763; un Sommarione compilato nel 1770; un altro Libro figurato del territorio di Borgoratto, provincia di Alessandria, correlativo all’indice sommarione della mappa, risalente al 1773; una Mappa del territorio di Borgoratto elaborata nel 1762; un Catastino dei beni ecclesiastici, formato nel 1774; due «libri dei trasporti», il primo relativo agli anni 1750-1771, il secondo, limitato al 1776 (AC Borgoratto, Sez. Catasto, Serie 2, Catasto sabaudo, nn. 1-7). Anche il periodo napoleonico ha lasciato una traccia documentaria delle sue operazioni catastali: ci restano una Table alphabétique des proprietaires (s.d.) ed elementi di una mappa (plan parcellaire) disegnata nel 1808, di cui si sono conservati il tableau d’assemblage e quasi tutte le tavole (AC Borgoratto, Sez. Catasto, Serie 3, Catasto francese, nn. 1-2). Nel corso dell’età moderna la ripartizione dei tributi comprende, oltre alla fiscalità terriera, una «cotizzazione» sul «sito» delle case situate nel concentrico (AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 13, Province d’ultimo acquisto, I, Censimento, mm. 33-36, Alessandria, Provincia di Alessandria [s.d. ma dopo il 1779]).
Ordinati
La serie degli ordinati del consiglio comunitativo conservata presso l’Archivio storico comunale comprende gli atti relativi agli anni 1681-1705 e riprende pressoché continuativa a partire dal 1752 (AC Borgoratto, Sez. I, Serie 1, Ordinati originali del consiglio. Verbali del consiglio comunale).
Dipendenze nel Medioevo
Le prime attestazioni documentarie dell’esistenza di Borgoratto sono successive alla fondazione della città di Alessandria, da cui dipende fino all’assorbimento, insieme con tutto il contado alessandrino, nello stato di Milano a partire dalla metà del secolo XV.
Feudo
Si ha notizia di una infeudazione del luogo compiuta dal duca Filippo Maria Visconti a favore di Simonino Ghilini, con titolo signorile, nel 1438. Tra il secolo XVI e il secolo XVII, la titolarità del feudo, soggetta a compravendite e devoluzioni alla camera ducale, sembra alquanto instabile. Una maggiore continuità nel dominio signorile si raggiunse quando il luogo, dopo essere stato infeudato al questore Francesco Arnolfi nel 1652, pervenne nel 1656, per successione in linea femminile, a Pirro Visconti e fu eretto in marchesato. La discendenza diretta di Pirro Visconti si estinse con la morte del figlio nel 1710, ma il feudo passò allora nelle mani di altri esponenti milanesi della stessa casata Visconti (Guasco 1911, p. 275; AST, Corte, Paesi, Paesi di nuovo acquisto, Contado di Alessandria, m. 3, fasc. 5, Memoria del numero de’ fuochi delle terre del Contado d’Alessandria, con la designazione della distanza de’ confini delle terre sudette [1707, ma tratto da due documenti del 1608 e del 1610]; AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 13, Province d’ultimo acquisto, paragrafo 1, Censimento, m. 59, Alessandria, c. 4 [s.d. ma 1760]).
Mutamenti di distrettuazione
Borgoratto è, con Frascaro e Casalcermelli, una delle tre «ville» più strettamente legate al potere cittadino e collocate al gradino più basso di autonomia istituzionale entro le strutture amministrative del Contado di Alessandria. Dagli inizi del secolo XVII, le tre ville sono solidali, per quanto riguarda gli oneri derivanti dalla fiscalità straordinaria, per una metà con la città e per l’altra con il contado, ma sono prive di nell’organismo rappresentativo di quest’ultimo, la Congregazione, istituita, come nelle altre province del ducato, nel 1561. Del resto, ancora attorno al 1610, Borgoratto figura in alcune memorie redatte da ufficiali dell’amministrazione annonaria e fiscale facente capo alla referendaria alessandrina fra i «corpi santi» della città (AST, Camera dei conti, I archiviazione, Provincia di Alessandria e Lomellina, m. 1, Cognitioni sovra le gravezze, pesi e carighi che pagano la Città e Contado d’Alessandria alla Camera di Milano et altri [s.d. ma dopo il 1707]; AST, Paesi, Paesi di nuovo acquisto, Alessandrino, Contado di Alessandria, m. 3, fasc. 5, Memoria del numero de’ fuochi delle terre del Contado d’Alessandria, con la designazione della distanza de’ confini delle terre sudette [1707, ma tratto da due documenti del 1608 e del 1610]). Durante l’età moderna, lo stato di Milano e quello sabaudo rafforzanno una più estesa struttura amministrativa provinciale incentrata sulla stessa città. Entro la maglia amministrativa francese, Borgoratto seguì le sorti dell’intero territorio della vecchia provincia di appartenenza, aggregato, senza sostanziali alterazioni, a una circoscrizione di estensione variabile avente per capoluogo Alessandria. Si trattò dapprima del dipartimento del Tanaro, creato durante il primo effimero periodo di occupazione (1799), e, dopo il ritorno dei Francesi e in seguito alla riorganizzazione amministrativa del 1801, del dipartimento di Marengo. Non toccato, nonostante una proposta di costituzione di «cantone» comprendente Masio e Oviglio, dal successivo rimaneggiamento del 1805, l’inquadramento amministrativo dell’Alessandrino e quindi di non mutò fino alla Restaurazione (Sturani 2001; ANP, F2 I 863 [Montenotte]). Dopo la parentesi napoleonica, Borgoratto entrò a far parte della provincia di Alessandria, a sua volta parte della più estesa circoscrizione amministrativa costituita dalla divisione di Alessandria (istituita nel 1818 e comprendente anche la vecchia provincia di Casale) (Sturani 1995). In questo quadro, Borgoratto fu aggregato al mandamento di Cassine (ASA, Intendenza generale di Alessandria; AST, Camera dei conti, II archiviazione, Capo 13, Province di nuovo acquisto, I, Censimento, m. 34; Casalis 1834, p. 481). Borgoratto Alessandrino fa parte attualmente della Comunità Collinare Il Girasole.
Mutamenti Territoriali
Non si segnalano mutamenti territoriali di rilievo. I confini dell’area adiacente a Borgoratto, Carentino, Gamalero, Cassine e Mombaruzzo sono descritti mediante perizia del 10 giugno 1564 che riguarda, in particolare la zona compresa tra la «metà» inferiore («al ingiù») della «Valle de Rivalto» e il sentiero che conduce alla «Valle Fredda» (AST, Corte, Paesi, Monferrato, Confini per A e per B, M, vol. n. 10, 1360 a 1600. Volume di documenti ed atti sopra le diferenze che nacquero tralla Comunità di Cassine, Stato di Milano, da un canto, e quella di Mombaruzzo e liti consorti Fontanile, Quaranti e Castelletto Mollina del Monferrato, dall’altro, in ordine alla Comuna, terminato con abitramento delli 28 Giugno 1599. Coll’indice e tipo, cc. 111-15).
Comunanze
Non si hanno attestazioni per tutta l’età moderna. Nel 1990 il territorio comunale non risulta gravato da usi civici (CLUC).
Liti Territoriali
Non si hanno attestazioni.
Fonti
AC Borgoratto (Archivio Storico del Comune di Borgoratto Alessandrino):
Sez. I, Serie 1, Ordinati originali del consiglio. Verbali del consiglio comunale;
Sez. Catasto, Serie 1-4.
ANP (Archives Nationales, Paris), F2, Administration Départementale, I, 863 [Montenotte], Département de Marengo, Tableau de la Population par commune d’après le récensement fait par ordre du Préfet dans les derniers mois de l’an XII (1804).
ASA (Archivio di Stato di Alessandria), Senato del Monferrato, Atti di lite.
AST (Archivio di Stato di Torino):
Camera dei conti, I archiviazione, Provincia di Alessandria e Lomellina, m. 1, Cognitioni prese sopra le gravezze, pesi e carighi che pagano la Città e Contado d’Alessandria alla Camera di Milano et altri (s.d. ma dopo il 1707); Notizie per Alessandria (s.d. ma 1707);
Camera dei conti, II archiviazione, Capo 13, Province d’ultimo acquisto, paragrafo 1, Censimento, m. 1, Relazione al punto dell’estimo dell’Alessandrino (5 giugno 1763); m. 25, Stato delle questioni territoriali limitrofe con le Communità della Provincia d’Alessandria per la misura generale incominciata nell'anno 1761; Tabella generale delle questioni territoriali della Provincia d’Alessandria (20 Aprile 1765); m. 36, Provincia d’Alessandria (9 luglio 1763), c. 24r; m. 53, Compartimento delle Province, Provincia di Alessandria (s.d.); m. 59, c. 8 (s.d. ma 1760);
Corte, Materie economiche, Censimento dei paesi di nuovo acquisto, m. 5 di II addizione, fasc. 14, Risposte dell’Intendente Generale della Provincia d’Alessandria sugli eccitamenti fattigli dall’Uffizio del Censimento, relativamente al modo di amministrazione di quel Contado (16 aprile 1769); fasc. 16, Rappresentanza dell’Ufficio del Censimento per il sistema delle pubbliche amministrazioni (20 giugno 1769);
Corte, Paesi, Paesi di nuovo acquisto, Alessandrino, Contado di Alessandria, m.1, fasc. 7, Tavola del mensuale del Contado d’Alessandria conforme alla nuova quota dell’estimo generale, con la deduzione del quinto dell’estimo delle merci, applicato alla quota detta de’ beni stabili, conforme all’ordine di S. M., che ha da servire sino ad altr’ordine (1604, copia del 28 aprile 1708);
Paesi, Paesi di nuovo acquisto, Alessandrino, Contado di Alessandria, m. 3, fasc. 5, Memoria del numero de’ fuochi delle terre del Contado d’Alessandria, con la designazione della distanza de’ confini delle terre sudette (1707, tratto da: Terre dell’Alessandrino, con la distanza de’ confini et terre libere e numero de’ fuochi, per relatione di Gio. Batta Granaro, Commissario sovra la tratta in Alessandria di 28 aprile 1608 e del Capitano del Boscho de 2 Settembre 1610); fasc. 7, Quota di cavalli di tasso e del mensuale del Contado della Città d’Alessandria e di ciascuna terra del medesimo (s.d.); fasc. 12, Stato delle terre del contado e provincia d’Alessandria e terre adiacenti (12 marzo 1707); fasc. 20, Memoriali e risposte sporte a S. A. R. dalle infrascritte Città e Communità, cioè Città d’Alessandria, Terre del Contado d’Alessandria (1707);
Corte, Paesi, Paesi di nuovo acquisto, Alessandrino, Contado di Alessandria, m. 4, fasc. 8, Informazioni di quanto anticamente è sempre stato stillato farsi dal contado d’Alessandria ogn’anno nel suo governo economico (1714);
Corte, Paesi, Paesi in genere in generale, m. 18, fasc. 1/3, Terreni comunali incolti nella Provincia di Alessandria, 30 ottobre 1838;
Corte, Vescovati e arcivescovati, Alessandria, m. 1, fasc. 17, Stato delle terre che sono dipendenti dal vescovado d’Alessandria, ed altre del medesimo contado soggetto a Diocesi di diversi vescovi, tanto sudditi che stranieri (25 gennaio 1728);
Corte, Paesi, Monferrato, Confini per A e per B, M, vol. n. 10, 1360 a 1600. Volume di documenti ed atti sopra le diferenze che nacquero tralla Comunità di Cassine, Stato di Milano, da un canto, e quella di Mombaruzzo e liti consorti Fontanile, Quaranti e Castelletto Mollina del Monferrato, dall’altro, in ordine alla Comuna, terminato con abitramento delli 28 Giugno 1599. Coll’indice e tipo;
Corte, Paesi, Paesi per A e per B, B.
CUC (Commissariato per la liquidazione degli usi civici, Torino).
B.N.F. (Bibliothèque nationale de France). Vedi catalogo.
B.N.F., département Cartes et plans, GE DD-2987 (5054 B), La principauté de Piémont, les marquisats de Saluce et de Suze, les comtés de Nice et d'Ast, le Montferrat / dediée au roy par son très humble, très obéissant, très fidèle sujet et serviteur H. Jaillot, géographe de sa Majesté, [chez l'auteur] (A Paris), 1695 [Jaillot, Alexis-Hubert (1632?-1712). Cartographe]. Vedi mappa.
B.N.F., département Cartes et plans, CPL GE DD-2987 (5043), Le Piémont et le Montferrat avecque les passages de France en Italie ... / Par P. Du Val, Chez l'Autheur (A Paris), 1600-1699 [Duval, Pierre (1619-1683). Cartographe]. Vedi mappa.
Bibliografia
Chenna, Giuseppe Antonio, Del vescovato, de’ vescovi e delle chiese della città e diocesi d’Alessandria libri quattro, tomi I-II, Alessandria, Ignazio Vimercati, 1786 – tomo III, Alessandria, Luigi Capriolo, 1819.
Cotto Meluccio, A.M. e Franco, L. (a cura di), Carte astigiane del secolo XIV (seconda serie), Asti 1992.
Gasca Queirazza, Giuliano et al., Dizionario di toponomastica, Torino, UTET 1997.
Guasco, Francesco, Dizionario feudale degli antichi stati sabaudi e della Lombardia. Dall’epoca carolingia ai nostri tempi (774-1901), Pinerolo, Tipografia già Chiantore e Mascarelli, 1911, 5 voll. (BSSS 54-58), vol. I, p. 275.
Ministero per l’agricoltura, industria e commercio, Variazioni nel nome del territorio o nella dipendenza amministrativa dei comuni, dei circondari (o distretti) e delle provincie, Roma, Tipografia Fratelli Centenari, 1889.
Sturani, Maria Luisa, Il Piemonte, in Lucio Gambi, Francesco Merloni (a cura di), Amministrazione e territorio in Italia, Bologna, Il Mulino, 1995, pp. 107-153.
Torre, Angelo, Il consumo di devozioni. Religione e comunità nelle campagne dell’Ancien Régime, Venezia, Marsilio 1995.
 
Descrizione Comune
Borgoratto Alessandrino         
L’attuale comune fu, tra il tardo medioevo e lo scorcio dell’età moderna, una delle tre «ville» del contado di Alessandria che, insieme con Frascaro e Casalcermelli, «facevano corpo» con la città, a cui erano assimilate in un rapporto di unione amministrativa e fiscale nonché di sottomissione politica. Per un inquadramento del problema possiamo prendere come punto di osservazione un’epoca relativamente tarda, la seconda metà del secolo XVIII, l’epoca, cioè, in cui prende inizio un processo sistematico di promozione e consolidamento delle istituzioni comunali locali sotto la spinta delle riforme del governo sabaudo in materia di fiscalità terriera note come Perequazione generale (AST, Corte, Materie economiche, Censimento dei paesi di nuovo acquisto, m. 5 di II addizione, fasc. 16, 1769, 20 Giugno. Rappresentanza dell’Ufficio del Censimento per il sistema delle pubbliche amministrazioni. Col parere della Giunta, delli 11 Agosto detto anno).
l’utilità d’una congregazione, relativamente al Principe dicesi giustificata non solo dalla soldaria obbligazione che, nell’atto dell’erezione d’un tal corpo si contrae verso l’erario pel pagamento del tributo in ogni caso e per qualunque accidentale impotenza de’ suoi individui, ma ancora da’ molti vantaggj che si puonno ritrarre in tempi di straordinarie urgenze, perché, atteso il credito che hanno acquistato, trovano facilmente danari a prestito, con cui corrispondere alle premure della Corona, come dicesi occorso nelle passate guerre, sia al tempo del governo austriaco, quanto dopo il loto passaggio al dominio di S[ua] M[aestà] (AST, Corte, Materie economiche, Censimento dei paesi di nuovo acquisto, m. 5 di II addizione, fasc. 8, Sentimento del Conte di Brandizzo, Intendente Generale d’Alessandria sul punto se debbansi lasciar sussistere o sopprimere le Congregazioni nelle Provincie state smembrate dal Milanese [6 marzo 1768]).
Entro questo quadro si delinea il ruolo subordinato delle tre «ville», tra cui Borgoratto. Pur dipendenti dalle Congregazioni del contado, esse «non hanno ragione di spedire i loro deputati» alla Congregazione generale, né quella di presentare candidati alla carica di «sindaco provinciale» nella Congregazione ordinaria. La vita politica e amministrativa delle ville si esplica, per così dire, a un livello più basso e in chiave minore: escluse infatti dal novero delle «comunità vocali», esse sono prive di voce politica ma gravate di obblighi fiscali nella responsabilità personale dei loro esattori.
La subordinazione amministrativa di Borgoratto e dei suoi abitatori è dunque pressoché totale, ma poggia, alla base, su una subordinazione fiscale ed economica. Da un punto di vista fiscale, il sistema degli anticipi di denaro all’erario entro l’organizzazione della Congregazione del contado richiede e sollecita l’intervento di figure di prestatori e garanti, che risiedono nella città di Alessandria. Nel caso di Borgoratto non si tratta, come per altre ville e terre del Contado, di una rosa di famiglie patrizie o di istituzioni, perlopiù ecclesiastiche, bensì (almeno nella seconda metà del Settecento) di appena due individui: il conte Calcamuggi e il Signor Ghilini Pettinari, che sono anche tra i pochi, grandi proprietari fondiari presenti sul territorio. In particolare, Ghilini Pettinari è, verso la fine del secolo XVIII, non solo il massimo creditore della villa di Borgoratto, ma anche uno dei massimi creditori della vicina villa di Frascaro.
Tuttavia l’emergere di una nuova fisionomia istituzionale appare caratterizzata da una persistente indeterminatezza. Così, nel 1805, quando Borgorato fa parte del dipartimento di Marengo nel quadro della organizzazione amministrativa francese, viene promossa dal comune di Oviglio la costituzione di un cantone, sede di giudice di pace, comprendente anche Masio e Borgoratto (ANP, F2 I 859). Nel 1819 viene intrapresa la riparazione della sede del comune, ma la nomina di un segretario comunale condiviso con Frascaro sottolinea la debolezza finanziaria dell’amministrazione locale a fronte della liquidazione di £2956 dovute «in solido» dalle due comunità insieme con Casalcermelli per le tasse sugli «aiuti militari» nel quadro delle «antiche convenzioni» del contado alessandrino che «facevano corpo con la città». (La «casa comunale» minaccerà rovina ancora nel 1823) (AST, Corte, Paesi, Paesi per A e per B, B, Mazzo 40). Una duplice gravitazione, per così dire, di Borgoratto è rilevata nella prima metà del secolo XIX da un osservatore coevo quale Goffredo Casalis, che, da un lato, segnala l’accesso degli abitanti al godimento dei «privilegi» della città, quali l’ammissione dei giovani al Collegio delle province, mentre registra l’appartenenza del comune al mandamento di Cassine, dove Borgoratto fa anche riferimento come tappa d’insinuazione notarile (Casalis 1834, p. 481).
D’altro lato, sebbene il territorio di Borgoratto sia quasi certamente esterno agli ampi comprensori di usi collettivi e comunitativi costituiti vuoi dal territorio della cosiddetta «Comuna», incentrato su Mombaruzzo ed esteso fino a Gamalero, vuoi quello, in direzione del torrente Belbo, che formò il marchesato d’Incisa, è importante tenere presente che il sistema di transiti e di convenzioni intorno all’esazione locale di pedaggi fa del territorio di Borogoratto, in particolare durante l’età moderna, uno dei punti d’innesto di un duplice snodo di transiti: i flussi tra il cosiddetto Alto e Basso Monferrato e quelli provenienti dal contado alessandrino o a esso diretti (AST, Corte, Paesi, Monferrato, Confini per A e per B, B, n. 9, Documenti ed atti circa la differenza tra il Milanese e il Monferrato per le contrade delle Franchiggie e degli Zucchi, pretese dalla comunità d’Oviglio da una parte e da Bergamasco e Carentino dall’altra [1247-1675]; M, n. 10, 1360 a 1600. Volume di documenti ed atti sopra le diferenze che nacquero tralla Comunità di Cassine, Stato di Milano, da un canto, e quella di Mombaruzzo e liti consorti Fontanile, Quaranti e Castelletto Mollina del Monferrato, dall’altro, in ordine alla Comuna, terminato con abitramento delli 28 Giugno 1599. Coll’indice e tipo; AST, Corte, Paesi, Monferrato, Confini per A e per B).