Roccaforte Mondovì

AutoriComino, Giancarlo
Anno Compilazione1996
Anno RevisioneVERSIONE PROVVISORIA
Provincia

Cuneo.

Area storica
Monregalese.
Abitanti
1972 al censimento del 1991.
Estensione
Al censimento del 1991 la superficie comunale è di 8485 ettari.
Confini
II territorio del comune di Roccaforte Mondovì confina a nord con quel­lo di Villanova Mondovì, a est con quello di Frabosa Sottana, a sud con quelli di Ormea, Magliano Alpi e Briga Alta (isole amministrative), a ovest con quello di Chiusa Pesio.
Frazioni
Il comune di Roccaforte Mondovì si compone delle seguenti frazioni: Prea, S. Anna di Prea, Baracco, Rastello, Norea, Lurisia, Dho, Annunziata, Bertini.
Toponimo storico
Nella documentazione del secolo XI Rocafortis: "in Rocaforte" nel diploma di Enrico II del 1014 (MOROZZO DELLA ROCCA 1894-1907,1 192); "in loco et fundo Rocaforte" nella vendita al prete Gisulfo del 23 marzo 1018 ( ibidem, III, 285). Nel secolo XIII in alternanza con Ru(p)perfortis: con questo nome infatti è ricordata la villa nel documento del 16 marzo 1260 contenente la remissione al vescovo di Asti di mulini, paratoi, battenderi e forni, fatta dagli uomini del Monteregale (Il "Liber Instnimentorum" del Comune di Mondovì, a cura di G. BARELLI, Pinerolo 1904, B.S.S.S., 24, n. 2, p. 5). Nel 1291 il nome è presente accanto alla for­ma Rochafortis, destinata a prevalere a partire dal Trecento (ibidem, n. 103, p. 262). Il villaggio si chiama Roccaforte Mondovì in seguito al Regio Decreto 4 dicembre 1862.
Diocesi
Roccaforte fa parte della diocesi di Asti fino al 1388, quando viene asse­gnata alla nuova diocesi di Mondovì.
Pieve
Plebs (Prepositura) Morotii, che si estende dalla pianura fino alle valli del Pesio e dell'Ellero, essendo la circoscrizione maggiore dopo quella di Bene per numero di chiese e ampiezza di territorio. Il "Registrum" del 1345 segnala la chiesa di Rocca forte senza dargli alcun titolo: dovrebbe trattarsi del'attuale parrocchiale, dedicata a S.Maurizio (CONTERNO 1988, 27-28).
Altre Presenze Ecclesiastiche
Parrocchia di S.Maurizio, da non confon­dersi con la più antica, dallo stesso titolo, impropriamente definita pieve, ma in realtà "ecclesia castri". Oratorio della confraternita dei disciplinati di S.Croce. Cappella dei SS. Giacomo e Donato in fraz. Dho. Cappella della SS.Annunziata nel­l'omonima frazione. Santuario locale del Sacro Cuore in località Bonada. Parrocchia del SS. Nome di Maria e di S. Luca in fraz. Lurisia, fondata nel 1846. Cappella di Maria SS. Assunta sul colle dell'Olocco, del secolo XVI. Cappelle di Maria SS.Addolorata, di S.Isidoro, della Madonna del Cannine. Parrocchia della SS. Trinità in fraz. Prea, eretta nel 1606. Cappella di Maria SS. Im­macolata, in fraz. Norea. Cappella di S.Antonio in fraz. Baracco. Cappella di S. Mar­tino in fraz. Rastello. Cappella di S.Anna.
Assetto Insediativo

  

Luoghi Scomparsi
Subteniano. E' ricordato come villa unicamente nel diplo ma di Ottone IV a favore dell'abbazia di Breme, che contiene le attribuzioni patrimo­niali del priorato di S.Pietro di Vasco (GUGLIELMOTTI 1990,215). L'erudiziene locale la colloca nell'alta valle dell'Ellero, sulla sponda destra del torrente, dove ora sorge la frazione Rastello (MOROZZO DELLA ROCCA 1894-1907,1,319).
Comunità, origine, funzionamento
Non si hanno precise attestazioni sulla comunità di Roccaforte per tutta l'età medievale: non vi accennano né il docu­mento del 20 giugno 1288 relativo alla "strada di Roccaforte" (Il "Liber Instrumentorum" del Comune di Mondovi, a cura di G. BARELLI, Pinerolo 1904, B.S.S.S., 24, n. 12, pp. 40-41), né la remissione fatta dai Bressano e dai de Valle dei loro diritti sul­la villa e sul castello a favore del Comune di Mondovì il 18 dicembre 1353 (MOROZZO DELLA ROCCA 1894-1907, III, 306-307). Possiamo considerare allora un segno dell'esistenza della comunità la richiesta al vescovo Ripa nel 1635 di fondare un Monte di Pietà con i beni della confraria dello Spirito Santo (COMINO 1985,74).
Statuti
Non noti. Bandi campestri 1727,1803-1804,1850. Regolamento di Polizia rurale, 1863, a stampa, 1864.
Catasti
Un antico registro catastale (metà secolo XVI) in due volumi, compren­dente Roccaforte e Monastero insieme, è conservato nell’ A.C. di Mondovì, Catasto vecchio (1678), partitario, 3 voll. (A.C. Roccaforte). "Libro colonnario della Comunità di Roccaforte formatosi in dipendenza di misura generale di detto luogo a cui io ho proceduto...,1787"; voll. 91-97. Mappe catastali del territorio di Roccaforte 1787-1788. Nuovo catasto 1886-1891.
Ordinati
Dal 1681 in successione continua, pur con sfasature negli anni dei volumi.
Dipendenze nel Medioevo
Comitato di Bredulo. Con il suo castello, Roccaforte appare saldamente nelle mani dei signori di Morozzo, pur se condizionati dalle con­cessioni imperiali a favore del priorato di S.Pietro di Vasco (GUGLIELMOTTI 1990, 215-216). Con la formazione del distretto monregalese e la vocazione cittadina mani­festata da una parte del consortile dei Morozzo, la loro presenza viene erosa implaca­bilmente. La remissione, sopra segnalata, del 1353 mostra come ad essi si siano sosti tuiti i Bressano e i de Valle.
Feudo
Roccaforte viene infeudata da Carlo Emanuele I a Gerolima Legnano dei Marchesi di Moncrivello il 20 maggio 1620; il 26 gennaio 1621 vengono incorporate nel medesimo feudo le frazioni dfPrea e Baracco, n 2 marzo 1644 passa a Bartolo-meo Marenco prefetto di Ni/za, e più tardi ai nipoti, i quali nel 1716 sono investiti della totale giurisdizione sui mulini, i diritti d'acqua, i beni e i redditi. Dopo essere stato unito al Regio Patrimonio, viene concesso a Giuseppe Antonio Cle rici il 13 maggio 1722, senza altri diritti che quelli della caccia e della pesca sul terri­torio di Roccaforte, dai discendenti poi ceduti in affitto al Comune in cambio di 100 lire all'anno (M.GAVOTTO, Cronaca di Roccaforte, secc. XIX-XX, Archivio parroc­chiale).
Mutamenti di distrettuazione
Fino al 1698 fa parte del distretto di Mon­dovì, da cui viene separata ed eretta in comunità autonoma nell'ambito del ducato sabaudo.
Mutamenti Territoriali
Al momento della ripartizione dei vari territori nel 1698, alla comunità di Roccaforte vengono assegnate l'alta valle Ellero e la valle Lurisia, la prima delle quali attratta nell'ambito territoriale di Frabosa Sottana fin dalla seconda metà del Cinquecento (vedi scheda relativa). Nel 1728 Villanova ottiene per Regie Patenti tre quinti della boscaglia comunale della valle Lurisia, ma senza pregiudicare al territorio di Roccaforte (A.C. Roccaforte, Vendite e affittamenti, 1728-1898, m. 29 fasc. 1). Sulla base invece delle "testimoniali di transferta" dell'11 luglio 1729 si asse gna non solo l'uso e il godimento di 530 giornate di boschi di faggio, ma anche il loro possesso: da qui la lunga lite tra le due comunità, a cui interviene anche Mondovì (A. C. Roccaforte, Cause e liti, 1698-1903, m. 34, fasc. 2-5).
Comunanze
La divisione del 1698 assegna a Roccaforte la cascina di Rifreddo e le Alpi Pissio, Cantone, Pontetto, Serra, Prabersau confinanti con quelle di Morozzo, Briga, Chiusa, Villanova e con il fiume Ellero. L'Alpe Bellino per una parte è oggetto di contestazione con la comunità di Briga fino all'accordo del 1885, in base al quale a questa spetta la porzione superiore, quella cioè che già si trova in prossimità del suo territorio, e al comune di Roccaforte la porzione inferiore, verso nord (A.C. Roccaforte, Cause e liti, 1698-1903, m.34, fasc.l). Inoltre i boschi cedui della Valle dell’Ellero e del Lurisia.
Liti Territoriali
Con la comunità di Villanova (e Mondovi) per la boscaglia di Serralunga in valle Lurisia (1698-1782); con Briga Marittima per la divisione del­l'Alpe Bellino e Valfredda (1872-1889), tutte nell'A.C.
Fonti
A.C.R. (Archiio Storico del Comune di Roccaforte Mondovì).
Bibliografia
G.CASALIS, Dizionario geografico storìco-statìstico-commerciale degli Stati di S.M. n Re di Sardegna, XVI, Torino 1847, pp. 503-507
G.COMINO, Vita religiosa e culto dei santi a Roccaforte, in Valli Monregalesi: arte, società, devozioni, a cura di G.GALANTE GARRONE, S.LOMBARDINI, A.TOR-RE, Vicoforte 1985, pp. 69-80
G.CONTERNO, Pievi e chiese tra Tanaro e Stura nel 1388, in La diocesi di Mondovi Le ragioni di una storia. Miscellanea di studi storici nel VI Centenario 1388-1988. Fa rigliano 1988, pp. 7-55
DIOCESI DI MONDOVI', Annuario 1978, Mondovì 1978
P.GUGLIELMOTTI, I signori di Morozzo nei secoli X - XTV: un percorso politico del Piemonte meridionale, Torino 1990 (B.S.S., 206)
E.MOROZZO DELLA ROCCA, Le storie dell'antica Città del Monteregale ora Mondovì in Piemonte, Mondovi 1894-1907, I-III.
C.TOSCO, San Maurizio a Roccaforte Mondovi e il problema delle chiese a due nava te nell'architettura dell'età romanica, in "B.S.S.S.A.A. Cn", 107 (1992), pp. 5-43.
Descrizione Comune
Roccaforte Mondovì
 
     Sulla formazione del territorio di Roccaforte possono avere inciso in maniera forte la presenza di uno dei castelli del consortile dei signori di Morozzo, la notevole estensione di beni comuni, in particolare estese faggete, e la strada di collegamento con Briga già attestata nel 1288. Rispetto tuttavia all'attuale estensione, frutto della divisione del 1698, i confini dovevano essere molto più ridotti, concentrati intorno all'alto cor­so dell’Ellero fino al punto di confluenza del torrente Lurisia. In seguito allo smem­bramento del distretto, il territorio comunale acquisisce le borgate di Prea, Norea, Ba­racco e Rastello, contese da Frabosa Sottana anche nello spirituale, e vaste porzioni di Alpi, tali da suscitare rivendicazioni sia da parte della Città, sia dalla confinante comu nità di Villanova.
In seguito al matrimonio (1501) tra Anna Lascaris, unica erede della contea di Tenda, e Renato di Savoia, la strada di Roccaforte riacquista o accresce la sua importanza, ora che i collegamenti sono sicuri; è successivo di poco più di un decennio (1513) il contratto con il "magister Luzono Sormano de Hosteno" per la " costruzione" della strada e di due case in grado di ospitare quaranta bestie da soma e di essere adibite a magazzino per 2000 "somate" di sale (COMINO 1985, 69). Fin dal 1554, un nutrito gruppo di famiglie originarie di Frabosa si trasferisce a Prea e Baracco insediandosi e sfruttando terre comuni della Città nella valle dell’Ellero. Essi procedono a estesi ta­gli di bosco ceduo, bruciano e riducono a coltura, suscitando vivaci proteste. Gli abitanti dei villaggi si sottomettono con atti del 12 gennaio 1594 e 5 dicembre 1595; la convenzione del 1597 accorda loro le terre usurpate previo pagamento delle taglie presenti e future e dopo attenta delimitazione dei beni oggetto di contesa. Più dettagliata e risolutiva quella del 1601, con la quale i "particolari" di Prea entrano a far parte a tutti gli effetti del finaggio di Mondovì e come tali promettono di pagare i carichi ordinali e straordinari, a eccezione di quelli dovuti a Frabosa.
E' nell'ambito dell'aspetto religioso che Roccaforte riesce a inserirsi in questa vertenza che sembrerebbe interessare solo Mondovì e Frabosa. Già il vescovo Castrucci nella sua visita del 1593 aveva lamentato che nelle diatribe tra il parroco di S.Giorgio e quello di S.Maurizio ci andassero di mezzo gli abitanti di Prea e Baracco, che non avevano assistenza religiosa né dall'uno né dall'altro. Con la convenzione del 1601 essi possono mantenere un sacerdote che risieda sul posto per i loro bisogni spirituali, in attesa di avere una chiesa e, dal 1606, la parrocchia, intitolata alla SS.Trinità, in grado di soddisfare i bisogni religiosi di una comunità di circa 400 anime, subordinata a quella di Roccaforte mediante il pagamento simbolico di due ducatoni annui il giorno della festa di S.Maurizio (COMINO 1985, 73-74).
La divisione del 1698 ribadisce l'appartenenza dell'alta valle Ellero al territorio di Roccaforte e assegna alla comunità estesi boschi nella valle Lurisia, a detrimento di Villanova e della stessa città di Mondovì, che cercano di acquisirne almeno una parte, inutilmente fino al 1728. Con Regie Patenti del 27 novembre di quell'anno Villanova ottiene i tre quinti della boscaglia della regione Lurisia (circa 530 giornate di faggete); nel 1735 anche Mondovì ha la sua parte, molto più cospicua (oltre 1500 giornate) in valle Elle­ro, senza che Roccaforte, al momento della Perequazione, abbia alcun vantaggio dal punto di vista fiscale. In una copia di ordinato del 1777 si parla espressamente di Pa­tenti regie ottenute in modo surrettizio, al fine di speculare sulla vendita del legname "senza rifletere che tutto il bosco che proveniva da dette boscaglie soleva quotidiana­mente condursi dagli uomini di questo territorio ad essa Città co' loro bestiami in vendita" (A.C. Roccaforte, Cause e liti, 1698-1771, fasc. 2).
Il ricorso è motivato soprat­tutto dal fatto che nel 1705 il duca aveva stabilito che la proprietà dei boschi già co­muni spettasse a quella comunità nel cui territorio essi si trovavano; d’altronde la con­cessione del 1728 conteneva la clausola che non si intendeva derogare dalla divisio­ne del 1698. Equivocando sul diritto di godimento, scambiato per piena proprietà, e su un rincorrersi e contraddirsi di disposizioni sovrane, si alimenta una causa che ha soluzione nella prima metà dell'Ottocento. Nel 1827 infatti si giunge a una transa­zione tra Mondovì e Roccaforte: la prima cede alla seconda "in assoluta proprietà" tutte le boscaglie avute con Regie Patenti del 1735, in cambio della somma di 6000 lire (M.GAVOTTO, Cronaca di Roccaforte, sec. XIX-XX, Archivio parrocchiale, pp.103-108). Per altri beni usurpati da diversi "particolari" il Comune di Roccaforte procede ad alienazioni negli anni 1843 - 1862 ; nel 1885 risolve anche la questione con Briga Marittima per l'Alpe Bellino e Valfredda.
Una strenua e talvolta disperata difesa dei propri diritti consente dunque alla comuni­tà di mantenere integri quei confini territoriali che i delegati ducali avevano voluto particolarmente ampi nel 1698.