Castiglione Tinella

AutoriAngelini, Massimo
Anno Compilazione1996
Anno RevisioneVERSIONE PROVVISORIA
Provincia
Cuneo.
Area storica
Monferrato.
Abitanti
949 al censimento del 1991.
Estensione
1157 [SITA] ettari al censimento del 1991.
Confini
In senso N-E-S-O : Costigliole d’Asti, Calosso, Santo Stefano Belbo, Coazzolo, Castagnole delle Lanze.
Toponimo storico
«Castellio ad Tinellam» in un diploma datato 1001 [CASALIS 1837, 271]; risulta anche «Casteglonus de Tinella» [MANNO 1912, 197].
Diocesi
Castiglione Tinella appartiene alla diocesi di Alba.
Pieve
Non compare nel Registrum del 1325 [CONTERNO 1979].
Altre Presenze Ecclesiastiche
La parrocchiale è il santuario della Madonna del Buon Consiglio, in regione Balbi, terminata nel 1838. In precedenza, la chiesa principale era dedicata alla Beata Vergine: nel corso del secolo XVI vi si svolgeva anche il consiglio comunale. Della più antica cappella campestre, dedicata a San Giorgio, si presume la costruzione già nel secolo XIII; al 1635 risale 1' erezione della chiesa di San Carlo, sul colle più alto di Castiglione, costruita per voto dopo la peste degli anni 1630-1631. Dalla metà del secolo XIX sono in funzione una chiesa sul colle di San Martino, intitolata alla Madonna del Carmine, eretta dove nel 1750 esisteva un pilone votivo, e il santuario della Madonna del Buon Consiglio, terminato nel 1856 dove, dal 1470, esisteva un pilone consacrato al culto mariano.
Comunità, origine, funzionamento
Le prime notizie sull' organizzazione della comunità sono fornite dagli Statuti et ordinamenti delli huomeni de Castiglione de Tinella, concessi da Bonifacio II del Monferrato agli uomini di Castiglione Tinella intorno alla metà del secolo XIII. Maggiori dettagli si possono trovare nel Libro degli Ordini, compilato nella seconda metà del secolo XVI, dove si legge che, durante i consigli comunali (tenuti presso la chiesa principale), devono essere presenti un segretario, un messo comunale, sette consiglieri, un esattore delle tasse; la comunità è retta da uno o due "sindici", rinnovati a turno ogni tre anni, in presenza del podestà, che amministra il potere giudiziario ed è rappresentante del signore [Archivio Storico Comunale].
Statuti
Gli statuti di Castiglione Tinella, certamente risalenti a prima del 1637, sono stati pubblicati nel 1985, con testo a fronte.
Catasti
Sono conservati due catasti del secolo XVII, rispettivamente risalenti agli anni 1649 e 1682, oltre a tredici registri di catasti e volture per tutto il secolo XIX. In un precedente elenco risultavano documenti catastali del 1545 [BIANCHI, 1881, 254].
Ordinati
Si conservano dieci registri di ordinati comunali a partire dal 1633, ai quali va aggiunto un manoscritto, in eccellente stato di conservazione, contenente quelli trascritti negli anni 1568-1586 (Libro degli Ordini che si os.vano nella università di Castiglione di Tinella). In un elenco del 1881 risulta che la serie degli ordinati iniziava nel 1613 [BIANCHI, 1881, 254].
Dipendenze nel Medioevo
Al termine del secolo X, le terre di Castiglione fanno parte della Marca aleramica; un secolo più tardi sono comprese nei possedimenti di Bonifacio del Vasto, che le include nella contea di Loreto e, nel 1125, le trasmette al figlio Ottone.
Feudo
Nel 1148, Ottone, figlio di Bonifacio del Vasto, conte di Loreto, con atto di sottomissione cede il dominio di Castiglione alla città di Asti, ottenendone l’investitura. Alla morte di Ottone, passa al fratello Bonifacio, marchese di Cortemilia - con la conferma della sottomissione ad Asti (1188) - che, poco prima del 1190, 1a trasmette in eredità indivisa ai figli Berengario I e Manfredo I Lancia, marchesi di Busca, e Bonifacio I, marchese di Clavesana : Berengario sottomette la propria quota al marchese del Monferrato nel 1188 e 1192 [Codex Astensis, doc. 103], Manfredo fa lo stesso nel 1196.
Mutamenti di distrettuazione
Quando, nel 1708, entra nei domini dello Stato sabaudo, viene aggregata alla provincia di Asti; compresa nel dipartimento di Montenotte durante il periodo napoleonico, sotto il Regno di Sardegna dipende dal mandamento di Santo Stefano Belbo e dalla provincia di Alba; entra a fare parte della provincia di Cuneo dopo l' Unità.
Mutamenti Territoriali
La conformazione del territorio di Castiglione Tinella, nel corso dei secoli di antico regime, appare stabile e non soggetta a rilevanti trasformazioni della sua perimetrazione.
Comunanze
Nella scheda del C.L.U.C. sono registrate 7 particelle gravate da diritti di uso comune, per un' estensione complessiva pari a 4.728.000 mq., accatastati come pascoli, ma in realtà riguardanti relitti stradali e scarpate nelle località San Carlo e San Giorgio. Nel fondo Paesi per A e B dell' A.S.T. è conservato, unico documento su Castiglione Tinella, un fascicolo riguradante l’ alienazione di beni comunali nel 1832.
Liti Territoriali
Non risultano atti relativi a liti territoriali.
Fonti
A.C.C. (Archivio Storico del Comune di Castiglione Tinella).
     L'archivio storico comunale, riordinato nel 1966, è agevolmente consultabile. Contiene, tra gli altri documenti, un registro di atti rogati presso la casa comunale (anni 1692 sgg.) e miscellanee di carte datate a partire dagli inizi del secolo XVI.
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino).
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete, Borgonio B 5 Nero, Mazzo 1, v. immagine 2 ("CARTA / DEL / BURGOGNO"). Borgonio (Ingegnere) [Stagnon 1772] Carta corografica degli Stati di terraferma di S.M. il Re di Sardegna. Copie 2 una in fol. 17, compresa la tabella di riunione; colla divisione per governi e la seconda composta di fol. 16 colla divisione della Provincia ed un'altra copia in 4 fol. (Manca la copia composta di fogli 16). Sul verso: "Piemonte". L'originale seicentesco dal titolo "Carta generale de' Stati di Sua Altezza Reale" fu disegnato da Tommaso Borgonio ed inciso da Giovanni Maria Belgrano. Per l'edizione settecentesca qui conservata vennero aggiunti alcuni fogli raffiguranti i paesi di nuovo acquisto incisi da Stagnone su disegni di Castellino, Galletti e Boasso e vennero anche apportate alcune modifiche ai fogli disegnati dal Borgonio. Cfr. anche Carte Topografiche per A e B, PIEMONTE, n. 23 e Carte Topografiche Segrete, BORGONIO B 1 nero. (Data: [1772]) [Autore incisioni:(Giacomo Stagnon/ Stagnone)]. Vedi mappa.
Bibliografia
E. BARONINO, Le Città, le terre e i castelli del Monferrato descritti nel 1604 da E. B., «R.S.A.A.AL», 1904-1905, in TESTA, 1979, pp. 333-335.
N. BIANCHI, Le carte degli archivi piemontesi, Torino 1881.
F. CALOSSO - F. CERUTTI, a cura di, Castiòn. Castiglione Tinella.Vicende storiche di un paese della terra del moscato d.o.c. di Franco Cerutti. Immagini di terra e di vita di Fiorenzo Calosso, Roma 1990.
G. CASALIS, Dizionario geografico storico statistico commerciale degli stati di S. M. il Re di Sardegna,vol. IV, Torino 1837.
C. CIPOLLA, La pergamena originale del trattato concluso nel 1188 da Berengario di Busca ed il Comune di Asti, «Miscellanea di Storia Italiana», se. III,vol.
V. G. CONTERNO, Pievi e chiese dell antica diocesi di Alba, «Bollettino della Società per gli Studi S.A.A. della Prov. di Cuneo», 1979,1.
Direzione Generale della Statistica del Regno, Dizionario dei Comuni e frazioni di Comune secondo il censimento generale della popolazione al 10 febbraio 1901 (con le variazioni accertate fino al 31 dicembre 1906), Roma 1907.
ISTAT (Istituto Nazionale di Statistica), XIII Censimento nazionale della popolazione e delle abitazioni. Popolazione legale 20.10.1991, Roma 1993.
A. MANNO, Il patriziato subalpino. Notizie di fatto, storiche, genealogiche, feudali ed araldiche, vol. I, Firenze 1895.
D. OLIVIERI, Dizionario di toponomastica piemontese, Brescia 1965.
C.G. RAIMONDO, Breve narrazione della prodigiosa imagine di Maria SS. del Buon Consiglio, venerata sulle fini di Castiglione Tinella ecc., Asti 1874.
Statuti et ordinamenti delli huomeni de Castiglione de Tinella, Roma 1985.
D. TESTA, Storia del Monferrato, Castello d' Annone 1979.
Descrizione Comune
Castiglione Tinella
     La storia di Castiglione Tinella è strettamente legata a quella del Monferrato, di cui è stato, per cinque secoli, una delle comunità di frontiera, confinante, di volta in volta, con i domini di Asti, Milano e Savoia. Tale posizione geo-politica ha fatalmente coinvolto Castiglione nelle scorrerie che hanno scandito gli scontri tra i potentati locali e regionali nel corso dell' antico regime : come è avvenuto durante la lunga e devastante guerra per la successione del Monferrato, protrattasi per ampia parte della prima metà del secolo XVII, quando, per mano delle truppe spagnole, è stato distrutto il castello e sono stati incendiati gli archivi comunali.
     Comprese nella marca aleramica e passato sotto il dominio del marchese Bonifacio del Vasto, le terre di Castiglione vengono infeudate ai marchesi di Busca e, dagli inizi del secolo XIII, appartengono ai marchesi del Monferrato (gli statuti vengono concessi da Bonifacio II, che regna tra il 1225 e il 1255). Nel 1515 il castello e il borgo sono ceduti ai marchesi d' Incisa che, sessant' anni più tardi, ne consegnano metà al conte Gambarana di Pavia [CALOSSO, CERRUTI 1990]. Dopo la pace di Cherasco del 1631, Castiglione, che continua a fare parte del Monferrato, è infeudata al marchese Ferrante Corti di Rivelino, ai nobili Giorgi di Asti, al conte Perini di Mantova [MANNO 1912, 197] e, dopo il passaggio ai Savoia avvenuto nel 1708, ai marchesi Verasis Asinari.
     Per quanto ricca e ordinata, la documentazione rimasta negli archivi locali non lascia trasparire 1' esistenza di vertenze di confini ne questione inerenti alla definizione della perimetrazione comunale. Oggi il nucleo principale del paese è concentrato intorno al colle dove era il castello, sui cui ruderi nel 1937 è stata terminata l’erezione della nuova chiesa; F. Cerutti, nella premessa alla riedizione degli statuti (1985), suppone, senza peraltro presentare documentazione di sostegno, che originariamente il paese si trovasse assai più in basso, staccato dal castello, e che la popolazione si sia, in seguito, addensata intorno alla residenza feudale per motivi di difesa.
     La costruzione di alcune chiese campestri sui colli circostanti riflette la dispersione dell' abitato in diversi nuclei abitati separati dal capoluogo. Gli abitanti, oggi poco meno di 1000, nel 1604 erano 476 [BARONINO in TESTA 1979, 333], 1150 nel 1837 [CASALIS 1837, 273], 2056 nel 1901 [D.G.S.R. 1907], di cui solo 243 nella frazione capoluogo : il resto della popolazione era - e tuttora è -distruibuito nelle frazioni Balbi, Brosia, Marini, San Bovo, San Carlo, San Giorgio, San Martino e in numerose "case sparse. Tra i beni comunali di Castiglione si trovano tre "gorghi", come venivano chiamati gli stagni scavati per garantire l’aprovvigionamento di acqua, soprattutto per il bestiame. Uno dei gorghi, le cui dimensioni raggiungevano i 10 m. di diametro e i 3/4 di profondità, era stato costruito intorno alle mura del castello, come fossato. Risulta ancora l’ esistenza di un gorgo in borgo Cantarana e diverse "sote", stagni artificiali di minori dimensioni, presso i nuclei abitati separati.
     Sui beni comunali non risultano liti, a eccezione di quella, terminata nel 1956, che nella prima metà del nostro secolo, ha opposto il parroco don Antonio Massucco al sindaco di Castiglione Gandolfo Grato per uno stradino, di proprietà pubblica, adiacente ai ruderi del castello sui quali il parroco aveva progettato 1' erezione (conclusa nel 1932) della nuova chiesa.