Alice Bel Colle

AutoriGuglielmotti, Paola
Anno Compilazione1998
Anno RevisioneVersione provvisoria
Provincia
Alessandria.
Area storica
Acquese, poi Monferrato.
Abitanti
852  secondo il censimento del 1991.
Estensione
1209 ettari (ISTAT), 1131 (SITA).
Confini
Il territorio di Alice, che è situato a un'altezza variabile tra i 180 e i 418 metri, confina, procedendo in senso orario da nord, con quelli di Castelletto Molina, Quaranti, Ricaldone, Acqui Terme e Castel Rocchero. L'isola amministrativa, situata a nord della parte più estesa del territorio comunale, è inclusa tra i territorio di Maranzana e di Cassine.
Frazioni
Si può attualmente segnalare la frazione Stazione, ed esistono anche case sparse. Ved mappa.
Toponimo storico
Il comune di Alice ha assunto la denominazione di Alice Bel Colle in seguito al Regio Decreto n. 1160 del 1863. Nella prima menzione, del 1052, il luogo figura come Alis [Le carte medievali della Chiesa d'Acqui, a cura di R. Pavoni, n. 17, pp. 68-71].
Diocesi
Acqui Terme.
Pieve
Non è noto se la chiesa di Alice dipendesse da una pieve nella fase precedente la attestazioni note.
Altre Presenze Ecclesiastiche
La chiesa B. Mariae in Alice  è citata quale luogo in cui si stipula un patto importante tra il marchese Ottone del Carretto e il comune di Alessandria nel 1202 (Monumenta Aquensia, a cura di G. B. MORIONDO, Torino 1789-1790, 3 voll., I, n. 109, col. 126). Si tratta forse della medesima chiesa ricordata nel 1258, in cui officia un Nicolino appunto "clerico ecclesie de Alice" (Le carte medievali cit., n. 109, p. 208). La visita pastorale del 1577 ricorda una parrocchiale di S. Giovanni Battista, l'antica parrocchiale di S. Maria, in serio degrado, due chiese campestri (in cui si raccomanda di officiare almeno una volta al mese), l'una di S. Maria "in Frascheta" - che ancora nel 1908 riceve una donazione in un legato testamentario (A. S. Al., Subeconomato benefici vacanti, m. 8) - e l'altra dedicata di S. Salvatore, e un oratorio dei disciplinati (Archivio vescovile di Acqui Terme, Visite pastorali, Fasc. I-B/C, Visita di G. Pegazzoni, vescovo di Bergamo, ff. 118-119). Attualmente si officia solo nella chiesa di S. Giovanni Battista (I vescovi della chiesa di Acqui 1997, p. 65), ma all'inizio di questo secolo era attiva anche la parrocchia di N. S. Assunta.
Luoghi Scomparsi
Non è stata reperita documentazione adeguata.
Comunità, origine, funzionamento
Nel 1247 è ricordato un sindaco del comune di Alice che, insieme ai rappresentanti di altri comuni vicini, interviene a un atto in cui si precisano le condizioni della gestione indivisa di esteso bosco, senza richiamo ai poteri operanti in quel territorio [A. S. T, Corte, Paesi Monferrato Confini, vol. B, n. 9]. Nel 1383 sappiamo che in Alice, oltre al castellano, sono attivi due consoli [Monumenta Aquensia cit., I, n. 79, coll. 505-508].
Statuti
Di bandi campestri si parla già nel 1359, quando gli arbitri che intervengono a nome del marchese di Monferrato in una controversia territoriale tra Acqui e Alice stabiliscono che i "banna campestria" devono essere regolati secondo le norme dell'accordo stipulato tra Acqui e Strevi (Le carte medievali cit., n. 276, p. 476). Altri bandi, a stampa, Torino 1777, in B. R. T., misc. 202.
Statuti del 1514 sono in B. R. T., ms. St. P. n. 944. Statuto comunale 2011. Vedi testo.
Catasti
L'archivio comunale conserva un Registro di Alice sopra la nuova misura fatta da m. Tomaso Colavita di Corfù domino di Venezia pubblico e noto agrimensore il quale ha terminato detta misura l'anno 1667, però senza le mappe [A.C.A.]. In A. S. T., Camerale, Catasti c'è materiale di età napoleonica [Alleg. A, portaf. 104; G, n. 100; undici fogli in tutto].
Ordinati
A fine secolo scorso la serie degli ordinati conservati presso l'archivio comunale cominciava dal 1658 [A. Manno, Bibliografia storica degli Stati della Monarchia di Savoia, Torino 1891, vol. II, pp. 181-183].
Dipendenze nel Medioevo
Alice figura tra i luoghi su cui nel 1052 l'imperatore concede alla Chiesa di Acqui di esercitare la propria giurisdizione (Le carte medievali cit., n. 17, pp. 68-71). Successivamente figura tra i luoghi che, in seguito a un'alleanza tra i marchesi di Occimiano e il neonato comune di Alessandria, sono per metà attribuiti dai primi al secondo nel 1198 (Cartario alessandrino fino al 1300, I, a cura di F. GASPAROLO, Alessandria 1928, B. S. S. S 113, n. 156, pp. 217-219). Nel 1199 i castellani di Alice sono tra coloro per cui il comune di Alessandria eccepiscono nel trattato di pace che li vede schierati con altri comuni di fronte ai marchesi di Monferrato (ivi, n. 170, pp. 238-239). Nel medesimo anno un Alberto "de Alice" è dichiarato appartenere alla clientela vassallatica del marchese di Monferrato, senza che sia però chiara la sua collocazione politica all'interno della collettività locale (Monumenta Aquensia cit., I, n. 103, col. 119). Nel 1203 Alberto "de Alice", probabilmente il personaggio appena citato, e Guglielmo Lisna "de Alice" e Robaldo Bursa "de Alice" sono tra coloro che donano ai rappresentanti del comune di Alessandria e ai consoli dell'Acquesana tutto ciò che posseggono dei loro castelli e dei diritti connessi (Cartario alessandrino fino al 1300, II, a cura di F. GASPAROLO, Alessandria 1930, B. S. S. S. 115, n. 227, pp. 51-52). La gestione consortile del castello di Alice e verosimilmente dei poteri connessi vede anche il coinvolgimento del marchese Bonifacio di Monferrato che nel 1234 dichiara che "erat consors in illo castro de Alice" (Cartario Alessandrino cit., I, n. 173, p. 246; PROVERO 1992, pp. 213-214). Nel 1359 si dichiara che la "civitatem Acquis et terram Alicis" sono "terras" del marchese Giovanni di Monferrato (Le carte medievali cit., n. 276, p. 472). In seguito a un arbitrato, nel 1383, si giunge a chiarezza riguardo alla posizione di Alice rispetto alla confinante Acqui: le parti concordano di ritenere separati i due territori e di conseguenze separate anche le competenze giurisdizionali, tra cui il pagamento di imposte che era stato all'origine del contenzioso, con l'eccezione dei beni che gli abitanti Alice possiedono in quello acquese [Monumenta Aquensia cit., I, n. 79, coll. 505-508].
Feudo
Nel 1451 il marchese Giovanni di Monferrato investe Guidetto e Bartolomeo figli del fu Alberto di Biandrate S. Giorgio del castello e della castellania di Alice, anche per i loro discendenti (A. S. T., Monferrato Feudi, m. 3, n. 1). Nel 1517 si parla di un castellano di Alice nell'orbita di influenza del marchese Guglielmo di Monferrato (Monumenta Aquensia cit., I, n. 97, col. 549). Nel 1647 il feudo di Alice comincia a comparire assieme a quello del vicino Castel Rocchero, quando il marchese Centurione dà il proprio assenso alla costituzione di un censo col conte Aldobrandino S. Giorgio ponendo un'ipoteca sopra i due luoghi [A. S. T., Corte, Inventario de' Registri delle suppliche e Decreti de' duchi di Mantova e Monferrato, n. 37, Registro VI, fol. 324]. Nel 1652 Alice, insieme a Castel Rochero, Vesime, Corsioni e altri luoghi è data in feudo al conte Aldobrandini di S. Giorgio (A. S. Al., Senato del Monferrato, Atti di investitura, vol. VIII). Un conflitto relativo all'attribuzione del feudo appare nel 1672 nella relazione dell'auditore del marchesato di Monferrato Bauzola circa gli ordinati di Alice e Castel Rochero pretesi dal duca di "Marbases" in pregiudizio del marchese Guido Aldobrandino S. Giorgio (A. S. T., Corte, Monferrato Feudi, m. 3, n. 3). Nel 1684 Alice appare ancora congiunta a Castel Rochero nella relazione dell'Auditore del Marchese di Monferrato Golis sul ricorso del marchese Guido Aldobrandini S. Giorgio per ottenere l'approvazione dell'antica consuetudine di deputare un solo podestà nel luogo di Alice anche per le cause criminali del feudo di Castel Rochero [A. S. T., Corte, Monferrato feudi, Mazzo  3, n. 4].
Mutamenti di distrettuazione
Durante il governo francese Alice fa parte prima del Dipartimento del Tanaro e poi, dal 1808, di quello di Montenotte. Con il ritorno al governo sabaudo è inclusa nel Mandamento e nella Provincia d'Acqui, poi dal 1859 nella Provincia di Alessandria.
Mutamenti Territoriali
Nella fase medievale si ha notizia, relativamente al 1359, di un arbitrato ad alto livello - perché vede coinvolto quale rappresentante del marchese Giovanni di Monferrato anche Baldovino della Rocchetta, marchese di Incisa - in seguito al quale si fissano i confini tra i comuni di Alice e di Acqui, che hanno controversie territoriali [Le carte medievali cit., n. 276, pp. 471-477], ancora aperte nel 1383, dal memento che, come si è già visto, decidono di ritenere separati i propri territori [Monumenta Aquensia cit., I, n. 79, coll. 505-508]. In età più recente, nel 1867, la proposta di aggregazione in un unico comune di Quaranti, Alice Bel Colle e Mombaruzzo è lasciata cadere per il parere negativo del primo, che rivendica la propria autonomia economica, le cattive comunicazioni e il danno economico che sarebbe emerso dall'unione [A.P.A., Sezione Funzioni Varie, Categoria 70, faldone 853, fasc. Acqui].
Comunanze
Nel 1247 Alice figura tra i comuni (Maranzana, Cassine, Mombaruzzo, Ricaldone, Bruno) che partecipano alla gestione indivisa di un esteso bosco comune, che ha confini nei territori di Gamalero, Bruno, Carentino, Mombaruzzo, Maranzana e Cassine - e non in quello di Alice - e di cui si fissano le norme di sfruttamento. Inoltre, nel disciplinare chi fosse autorizzato a rilevare le quote di bosco che ciascuna comunità avesse voluto cedere, si ricorda che Alice e Ricaldone sono "de quarterio Maranzane" [A. S. T, Corte, Paesi Monferrato Confini, vol. B, n. 9]. Nel prosieguo, la documentazione relativa al bosco della Comuna risulta carente per Alice, forse a causa del suo minor peso politico rispetto, ad esempio a luoghi come Cassine e Mombaruzzo. Il territorio di Alice (e forse si tratta già dell'area non contigua al concentrico e corrispondente all'attuale isola amministrativa) è comunque citato tra quelli su cui si estende la Comuna nel 1456, quando la comunità di Cassine la avrebbe donata al marchese Guglielmo di Monferrato [A. S. T., Corte, Monferrato Confini, Mazzo 10, f. 24]. L'attuale isola amministrativa di Alice ha sicuramente origine nella spartizione di questa area boschiva, che ha un momento importante nel 1599, quando è ripartita tra Cassine, Mombaruzzo e le altre comunità in lite [ivi, ff. 320 sgg.], che sono forse identificabili con quelle del "quarterio de Maranzana", sopra citate, cioè, oltre a Maranzana, Alice stessa e Ricaldone. Merita tra l'altro osservare che, al pari di quello di Ricaldone, il territorio dell'attuale isola amministrativa di Alice ha l'utile funzione di cuscinetto tra Mombaruzzo, la più intraprendente comunità del Monferrato coinvolta nella gestione della Comuna e Cassine, comunità di simil se non di maggior peso, appartenente allo Stato di Milano. Risale al 1827 una lite della comunità di Alice con gli abitanti originari (cioè la maggior parte dei consiglieri del momento, appartenenti alle 160 famiglie più facoltose): il bosco dei cui redditi si discute è esteso 420 moggia e la documentazione non lascia vedere una soluzione [A. S. T., Corte, Pesi per A e B, Lettera A, Mazzo 18, n. 3]. Nel 1934 è dichiarata l'inesistenza di usi civici sul territorio comunale e nel 1939 la chiusura delle operazioni di indagine [C. U. C., Provincia di Alessandria, cartella 5, Alice Bel Colle].
Liti Territoriali
Una serie di contese relative all'area boschiva della  'Comuna'  della seconda metà del Cinquecento porta, nel 1599, a un arbitrato, condotto dai rappresentanti dello stato di Milano e del Senato di Monferrato (che successivamente ratificano) che definisce cosa si deve intendere per 'area boschiva della 'Comuna', anche se ai nostri occhi non appare del tutto chiaro:
 
tutto ciò che vi è a Levante in coerenza di Carentino, Alessandria e Gamaleri a mezzodì della strada della valle del Cervino, ad occidente dei boschi di Mombaruzzo ed a septentrione del rivo del Ghissone.
 
Di ciò si fanno tre parti, aggiudicate una a Cassine e le altre due a Mombaruzzo e alle altre comunità litiganti [A.S.T., Corte, Monferrato Confini, Mazzo 10, ff. 203 sgg., in particolare 320 sgg.; Monferrato, Mazzo 23, Cassine, n. 3; vd anche schede  Bruno, Carentino,   Cassine, Gamalero, Maranzana e Mombaruzzo].
Fonti
A.C.A. (Archivio Storico del Comune di Alice Bel Colle).
     L'archivio comunale è nel giugno del 1995 in corso di riordino da parte del personale del comune: il materiale, scarso, è prevalentemente novecentesco.
 
A.P.A. (Archivio Storico della Provincia di Alessandria).
 
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino).
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche serie V, Alice Monferrato, Mazzo 1, Alice Monferrato. Pianta del castello, "Pianta del Castello di Allice" (sul verso). Disegno acquerellato in rosso e marrone, s.d. Vedi planimetria.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Disegni Monferrato Confini, Volume R, Mazzo 1, Tipo raffigurante il territorio compreso fra Ricaldone, Alice e Strevi. Ricaldone & c. - 1411-1680. Volume di documenti risguardanti le contese territoriali di Cassine, Stato di Milano, contro Ricaldone, e Strevi, Stato di Monferrato, in ordine alla Strada della Costa: Contro Castelnovo Bormida, ed Alice, Terre anco Monferrine, per il Bosco detto Vettazzo, rispetto all'ultima. Coll'Indice, e Tipi, s.d. Vedi mappa.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Disegni Monferrato Confini, Volume R, Mazzo 1, Tipo raffigurante terreni al confine fra Ricaldone e Strevi Ricaldone & c. - 1411-1680. Volume di documenti risguardanti le contese territoriali di Cassine, Stato di Milano, contro Ricaldone, e Strevi, Stato di Monferrato, in ordine alla Strada della Costa: Contro Castelnovo Bormida, ed Alice, Terre anco Monferrine, per il Bosco detto Vettazzo, rispetto all'ultima. Coll'Indice, e Tipi, s.d. Vedi mappa.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Disegni Monferrato Confini, Volume R, Mazzo 1, Tipo raffigurante terreni al confine fra Ricaldone e Strevi Ricaldone & c. - 1411-1680. Volume di documenti risguardanti le contese territoriali di Cassine, Stato di Milano, contro Ricaldone, e Strevi, Stato di Monferrato, in ordine alla Strada della Costa: Contro Castelnovo Bormida, ed Alice, Terre anco Monferrine, per il Bosco detto Vettazzo, rispetto all'ultima. Coll'Indice, e Tipi, s.d. Vedi mappa.
 
C.U.C. (Commissariato per la Liquidazione degli Usi Civici, Torino).
Bibliografia
Cartario alessandrino fino al 1300, I, a cura di F. GASPAROLO, Alessandria 1928, B. S. S. S 113.
 
Cartario alessandrino fino al 1300, II, a cura di F. GASPAROLO, Alessandria 1930, B. S. S. S. 115.
 
Le carte medievali della Chiesa d'Acqui, a cura di R. PAVONI, Genova 1977 (Collana storica di Fonti e studi, 22).
 
Monumenta Aquensia, a cura di G. B. MORIONDO, Torino1789-1790, 3 voll.
 
F. GHIGLIA, Un po' di antiquaria sul comune di Alice presso Acqui (ora Alice Bel Colle), in "R. S. A. A. Al", 1 (1892), pp. 92 -133.
 
A. MANNO, Bibliografia storica degli Stati della Monarchia di Savoia, Torino 1891.
 
I vescovi della chiesa di Acqui dalle origini al XX secolo, Editrice Impressioni Grafiche, Acqui Terme 1997.
 
L. PROVERO, Clientele e consortili intorno ai Lancia, in Bianca Lancia d'Agliano fra il Piemonte e il regno di Sicilia, Atti del Convegno (Asti-Agliano 28-29 aprile 1990), a cura di R. BORDONE, Edizioni dell'Orso, Alessandria 1992.
Descrizione Comune
Alice Bel Colle
     Di un territorio Alice, con la specificazione in campo Arnaldo, si parla già nel 1128, in occasione di una transazione fondiaria [Monumenta Aquensia, cit., I, n. 21, col. 473]. Tuttavia manca il sostegno documentario per tracciare una storia di questo territorio che non si limiti a constatazioni in negativo. Tra l'altro, la natura fortemente accentrata dell'insediamento può forse dare in parte ragione del profilo del territorio, rispetto a cui il paese è in posizione abbastanza centrale.   
     Nella parte meridionale le tensioni paiono acquietarsi già a fine Trecento, quando probabilmente il ben maggiore comune di Acqui trova la giusta misura della propria espansione. Tutta la fase moderna resta largamente insondabile: possiamo limitarci a segnalare che l'infeudazione congiunta di Alice e di Castel Rocchero non comporta questioni sul piano territoriale. Non è nemmeno valutabile la capacità d'iniziativa della comunità locale, di cui dobbiamo limitarci a ricordare che nel 1611 chiede - non è noto con quale successo - al marchese di Monferrato la concessione di un mercato [A. S. T., Corte, Monferrato Feudi, m. 3, n. 2].
     Non paiono nemmeno manifestarsi tensioni rispetto all'area corrispondente l'attuale isola amministrativa, segnalata già nella carta dell'Istituto Geografico militare levata nel 1878, ma che ha sicuramente origine nella spartizione del bosco della Comuna, che abbiamo visto essere attestato già a metà Duecento e che a fine Cinquecento è oggetto di una spartizione tra i diversi comuni coinvolti.   
     Proprio questo silenzio nelle fonti, anche in quelle dei comuni limitrofi, può avvertirci del fatto che l'uscita da quella situazione di gestione indivisa del bosco è avvenuta per Alice in termini peculiari, escludendo la strada del conflitto. Anche l'appartenenza con Ricaldone al "quarterio de Maranzana", che abbiamo visto dichiarata nel 1247, non ha implicato né rapporti conflittuali, né trattamenti privilegiati con questi due comuni.