Borgomale

AutoriOlivieri, Antonio
Anno Compilazione1996
Anno RevisioneVERSIONE PROVVISORIA
Provincia
Cuneo.
Area storica
Alta Langa.
Abitanti
343 (13° censimento).
Estensione
8,45 km2 (13° censimento).
Confini
Benevello, Alba, Trezzo Tinella, Castino, Bosia, Lequio Berria (cfr. carta allegata in fondo al fascicolo del 13° censimento).
Frazioni
Bricco, Villaro ('località abitate' diverse dal capoluogo secondo il 13° censimento). Il Casalis (II vol., pp. 467-69) sostiene che a Borgomale siano unite le seguenti piccole “villate": Belbo, Casalonga, Casabianca, Priosa soprana e Priosa sottana, Cardino, Magallone, Bontempo, Villa, Montegrosso, Prea, Gregorio, Santa Caterina, Rollando, Prelle, Sandri, Villaro, Gallo, Croce del Ferro, Bagnolo, Montemarino, Albesano, Casanova, Cravie, Ruscone, Boschi soprani, Boschi sottani, Grotte, Madonna, Galavagno.
Toponimo storico
Attestato nel 1276 come Burgomalus, da un probabile originario burgus malus. Nel 1314 è attestato Burgomal, con apocope finale. Oggi, nella lingua ufficiale, si è avuto «il reintegro improprio della vocale atona finale già caduta».
Diocesi
Alba (dal medioevo senza interruzione sino al riassetto circoscrizionale diocesano del 1817, cui fu data occasione dalla creazione della diocesi di Cuneo).
Pieve
Non individuata.
Altre Presenze Ecclesiastiche
Parrocchiale costruita nel 1668 intitolata a S. Eusebio prete; oratori campestri della S. Trinità (disciplinati), Assunta, S. Caterina (Casalis, II vol., pp. 467-69).
Luoghi Scomparsi
Non individuati.
Comunità, origine, funzionamento
Le attestazioni medievali di Borgomale (oltre, dipendenza medioevo) non informano su una sua coeva dimensione medievale, almeno di non voler forzare impropriamente quell’attestazione di homines dei signori di Borgomale nelle tregue avutesi tra 1260 e 1269 tra Carlo d'Anjou e il comune di Asti. Borgomale appare d’altronde costantemente subordinata a forze signorili e mai in rapporto diretto, come accade ad altre comunità, con comuni cittadini.
Statuti
Non risulta che Borgomale abbia avuto statuti medievali. 
Catasti
Catasto sabaudo [A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto sabaudo, Allegato C. Mappe del catasto antico, Circondario di Alba, Mandamento di Diano, Borgomale, Mazzo 76, Copia di mappa della misura generale del territorio di Borgomale (Data: 1753, ottobre 28) [Autore copie: Carlo Amedeo Maffei]]. Vedi mappa.
Ordinati
Vd. Catasti.
Dipendenze nel Medioevo
Nel secolo XII sembra che Borgomale fosse sotto il controllo dei marchesi di Ceva e Cortemiglia, dai quali sarebbe poi passata, in pieno Duecento, sotto il controllo dei marchesi del Carretto (Casalis, II vol., pp. 467-69; Guasco, I vol., pp. 271-73).
- Nella seconda metà del Duecento, tra 1260 e 1269, in una serie di tregue stipulate tra rappresentanti di Carlo I d'Anjou e il comune di Asti, dalla parte di Carlo («pro parte domini Comitis» e poi, nel 1269, «dicti domini regis») vennero costantemente compresi i «domini de Burgomalo et eorum homines et tota terra quam tenent, excepto de feudo si quod tenent seu tenere debent a communi Astensi» (1260) (nella tregua del 1266 i domini vengono elencati con il loro nome di battesimo e indicati come appartenenti, se interpreto bene il testo, a un gruppo familiare detto Girbaldengus) (Codex Astensis, pp. 1098-1104, doc. 944; pp. 1104-1116, doc. 945; pp. 1116-1126, doc. 946).
Feudo
Carlo V tolse Borgomale con Benevello (cfr.), entrambi feudi imperiali, ad Antonio Falletti (i Falletti avevano acquistato il feudo sembra nel 1429), e lo infeudò, dividendolo in terzi, a Federico di Incisa, Bartolomeo e Ascanio Montalero, Gerolamo e Giovan Pietro Scarampi (Guasco, I vol., pp. 271-73).
- Nel maggio 1617, Carlo Emanuele I donò al conte del Bestagno Prato di Monferrato, consigliere di Stato, provveditore generale dei forti, vicario e governatore di Chieri -- per ricompensarlo dei servizi e dei danni patiti per l'usurpazione del suo contado del Bestagno da parte degli Spagnoli -- gli donò, si diceva, i castelli e luoghi di Parno, Montelupo, Borgomale e Benevello sotto il titolo di contado, prima e seconda cognizione, ecc. e i redditi del sale dei detti luoghi altre volte dovuti al duca di Mantova (AST, Camerale, Patenti controllo finanze, 1617 in 18, ibi. 32). L'efficacia di investiture come queste è tuttavia difficile da valutare se, come sembra, Borgomale e Benevello passarono definitivamente ai Savoia solo con il trattato di Cherasco del 1630 (Manno, voi. IlI, s. v.). D'altra parte, già nell'aprile 1628, Carlo Emanuele I infeudava il capitano Bartolomeo Rabino della tredicesima parte della giurisdizione e feudi di Borgomale e beni sul suo territorio già spettanti agli eredi di Giovan Francesco Picco, che Carlo Emanuele diceva ora spettare a lui per ragioni di guerra (AST, Camerale, Patenti controllo finanze, 1628). Anche in questo caso non si conosce il seguito che ebbe la decisione sabauda. Tuttavia si intravvede un complesso intreccio di giurisdizioni, che potrebbe essere chiarito solo dallo studio di documentazione di pertinenza strettamente patrimoniale e feudale (l'Archivio dei feudi di Torino, come si sa, andò distrutto nel periodo Giacobino). Va almeno aggiunto, per complicare ulteriormente il quadro qui offerto, che, nel maggio 1665, Carlo Emanuele II, vista la supplica del conte Francesco Prandi di Alba, ordinava alla Camera dei conti di qua da’ monti di investire il detto conte di parte del feudo e giurisdizione di Borgomale (AST, Camerale, Patenti controllo finanze, 1665 in 66, fol. 43).
Mutamenti di distrettuazione
Non rilevati.
Mutamenti Territoriali
Non rilevate.
Comunanze
La scheda relativa a Borgomale disponibile presso il C.L.U.C., formata con dati raccolti nella relazione del perito incaricato dal Commissariato datata al febbraio 1939 (il decreto commissariale di assegnazione dei beni comuni di Borgomale a categoria è del febbraio 1940), consiste in un elenco di 38 appezzamenti, estesi complessivamente 118.334.000 mq. Si tratta di appezzamenti di bosco in 16 casi (per un totale di 85.983.000 mq), di 7 appezzamenti di seminativo (9.821.000 mq), 6 appezzamenti destinati a "colture agrarie" (7.433.000 mq), 4 pezze di prato (10.791.000 mq), 3 pezze di incolto (1.668.000 mq), un pascolo (593.000 mq) e un terreno inquadrato nella categoria "destinazioni varie" (144.000 mq). La relazione del perito elenca 11 appezzamenti posti al confine con Càstino; altri 3 invece, posti in località Manera, confinano con il territorio del comune di Benevello.
Liti Territoriali
Non rilevate.
Fonti
A.C.B. (Archivio Storico del Comune di Borgomale).
     L'archivio comunale, secondo quanto indicato da due schede di rilevazione presso la Soprintendenza archivistica del Piemonte, venne distrutto nel corso del secondo conflitto mondiale (1943). La scheda del 1968 (l'altra è del 1971) segnala però materiale archivistico ottocentesco, e forse anteriore, in un sottotetto, in condizioni molto precarie.
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino).
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete, Borgonio B 5 Nero, Mazzo 1, v. immagine 2 ("CARTA / DEL / BURGOGNO"). Borgonio (Ingegnere) [Stagnon 1772] Carta corografica degli Stati di terraferma di S.M. il Re di Sardegna. Copie 2 una in fol. 17, compresa la tabella di riunione; colla divisione per governi e la seconda composta di fol. 16 colla divisione della Provincia ed un'altra copia in 4 fol. (Manca la copia composta di fogli 16). Sul verso: "Piemonte". L'originale seicentesco dal titolo "Carta generale de' Stati di Sua Altezza Reale" fu disegnato da Tommaso Borgonio ed inciso da Giovanni Maria Belgrano. Per l'edizione settecentesca qui conservata vennero aggiunti alcuni fogli raffiguranti i paesi di nuovo acquisto incisi da Stagnone su disegni di Castellino, Galletti e Boasso e vennero anche apportate alcune modifiche ai fogli disegnati dal Borgonio. Cfr. anche Carte Topografiche per A e B, PIEMONTE, n. 23 e Carte Topografiche Segrete, BORGONIO B 1 nero. (Data: [1772]) [Autore incisioni:(Giacomo Stagnon/ Stagnone)]. Vedi mappa.
A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto sabaudo, Allegato C. Mappe del catasto antico, Circondario di Alba, Mandamento di Diano, Borgomale, Mazzo 76, Copia di mappa della misura generale del territorio di Borgomale (Data: 1753, ottobre 28) [Autore copie: Carlo Amedeo Maffei]. Vedi mappa.
Bibliografia
Carte IGM: 81-IV-NE (Càstino).
- Codex Astensis: Codex Astensis qui de Malabayla communiter nuncupatur, edidit Q. Sella, Romae MDCCCLXXX.
Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino 1990.
- Guasco: F. GUASCO, Dizionario feudale degli antichi stati sardi e della Lombardia (dall'epoca carolingia ai nostri tempi), 3 voll., Pinerolo 1911(B.S.S.S.54).
- 9° censimento: ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA, 9° censimento generale della popolazione, 4 novembre 1951, Roma.
- 12° censimento: ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA, 12° censimento generale della popolazione, 25 ottobre 1981, Roma 1986.
- 13° censimento: ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA, 13° censimento generale della popolazione e delle abitazioni, 20 ottobre 1991. Fascicolo provinciale Cuneo, Roma 1994.
- Manno: A. MANNO, Bibliografia storica degli stati della monarchia di Savoia, 10 voll., Torino 1884» 1934
Descrizione Comune
Borgomale
     Si è visto sopra, alla voce frazioni, elencate dal censimento del 1991 le frazioni di Bricco e Villaro. Il precedente censimento, del 1981 (cfr. bibliogr.), elenca le medesime frazioni e informa su un assetto della popolazione residente, costituita di complessivi 358 ab., che vede ben l’82,5 % della popolazione risiedere in case sparse, solo l’8 % nel capoluogo, il 2,5 e 7 % rispettivamente a Bricco e Villaro. Il censimento del 1951 al posto di Bricco cita una frazione denominata Prelle. L'assetto della popolazione era allora il seguente: Borgomale 6,1 %, Prelle 4 %, Villaro 5,6 %, case sparse 84 %. L'abitato sparso raccogli quindi, nella seconda metà del Novecento, più dell’8O % degli abitanti del comune di Borgomale. Un dato di lungo periodo, si direbbe, se il Casalis nel suo Dizionario elencò nella prima meta del secolo XIX ben 28 piccole 'villate' appartenenti al territorio della comunità.