Gorzegno

AutoriTigrino, Vittorio
Anno Compilazione1996
Provincia
Cuneo
Area storica
Langa storica.
Abitanti
441 (ISTAT 1991).
Estensione
13,78 Kmq (ISTAT 1991).
Confini
A nord Feisoglio, a nord-est Levice, a sud-est Prunetto, a ovest Niella Belbo.
Frazioni
Nessuna; il censimento del 1991 segnala oltre al capoluogo (319 m slm) le località Canoretto, Costa, Gisuole, Robertiero, oltre a case sparse. Vedi mappa.
Toponimo storico
«Gorgenio», «Gorzenium».
Diocesi
Gorzegno appartiene al territorio della diocesi Alba. Fra il 1805 al 1817 appartiene alla diocesi di Acqui (AD Alessandria, Rep. diocesi Antica – La diocesi con Napoleone).
Pieve
Nei secoli medievali dipende probabilmente dalla pieve di Cortemilia, alla cui plebania è sottoposto secondo le prime attestazioni della metà del secolo XV. Sarà invece nel secolo XVII compreso nella vicaria di Bossolasco.
Altre Presenze Ecclesiastiche
L’antica parrocchia di Gorzegno, eretta prima del secolo XII, era titolata a S. Giovanni Battista, sostituita poi dalla parrocchiale costruita nel secolo XVII e dedicata a S. Siro. La vita devozionale a Gorzegno presenta aspetti di forte conflittualità sia nei rapporti fra i signori e la comunità, che nella concorrenza devozionale dei diversi rami signorili. Il teatro di questo conflitto sono la parrocchiale, i suoi altari, ma anche le altre chiese e le cappelle campestri, distribuite nelle frazioni del territorio. Una confraternita di Disciplinanti si riunisce nel Seicento nella chiesa della Concezione della Vergine; sono poi segnalate la chiesa di S. Martino, oratorio feudale, la chiesa di S. Giovanni ex parrocchiale, quella di S. Caterina in regione Costa, insieme ad altre otto fra chiese e cappelle campestri, menzionate nelle visite pastorali fra Sei e Settecento: S. Rocco, SS. Gervasio e Protasio, Vergine del Carmine, S. Margherita, S. Bernardo (reg. Robertiero), Beata Vergine della Guardia, Assunzione della Vergine, S. Maria (AD Alba, Visita mons. Marino [1573]; Visita mons. Regazzoni [1577]; Visita mons. Brizio [1644]; Visita mons. Della Chiesa [1667]; Visita mons. Natta [1753]; Torre 1995).
Assetto Insediativo
Luoghi Scomparsi

      

Comunità, origine, funzionamento
Dal vecchio catalogo dell’archivio comunale, compilato nel 1933, risulta testimoniata attività della comunità a partire dal secolo XVII (gli ordinati risalgono al 1619, i catasti al secolo successivo). Nel secolo XVIII una causa contrappose la comunità contro il marchese Tette del Carretto, mentre altre liti non meglio specificate a partire dalla fine del XVI secolo erano conservate fra le carte del comune.
Statuti
Fontana, riguardo gli statuti di Gorzegno, fa riferimento ad una carta dell’Archivio di Stato di Milano in cui sono menzionate «le consuetudini e gli Statuti di Gorzegno», ormai però perduti (Fontana 1907).
Catasti
Gran parte delle carte comunali sono andate perdute, e con esse gli antichi catasti settecenteschi menzionati nel catalogo del 1933 (scheda della Soprintendenza archivistica, Gorzegno).
Ordinati
Nel vecchio catalogo sono menzionati ordinati a partire dal 1619, ormai perduti
Dipendenze nel Medioevo
Fra le conferme imperiali che vengono fatte fra la fine del secolo X e l’inizio del successivo ai vescovi di Savona compaiono le terre di Gorzegno («Gorgenio» e «Corgenio», rispettivamente nel 999 e nel 1014).
Compreso nei territori della marca aleramica, Gorzegno è espressamente nominato fra i possessi del marchese Bonifacio nel 1111.
Nel 1168 uomini «de Gorzenio» (Guglielmo e Anselmino Lignon) sono vassalli di Manfredo di Busca che gli dona terre a Dogliani.
Nel 1191 «Anricus de Gorzegno» è testimone ad una cessione di Alda, moglie del marchese Ottone del Carretto, mentre nel 1213 «Robaldo Mulinarii de Gorcenius» giura l’abitacolo ad Alba.
Nel 1219 Enrico marchese di Savona e suo genero Guglielmo Gratapaglia cedono a Alba diritti su Gorzegno, che poi Enrico riceve in feudo; lo stesso anno un accordo fra lo stesso Enrico ed il podestà di Alba prevede che i mercanti albesi si rechino al mercato di Gorzegno, come deciso nei patti precedenti.
Nel 1224 Guglielmo Gratapaglia, per conto di Enrico II, fratello di Ottone, riceve in feudo da Asti, dopo averglielo ceduto, il feudo di Gorzegno.
Da una convenzione fra Alba e Giacomo del Carretto figlio di Enrico, risulta che il feudo di Gorzegno è di suo dominio. La divisione del 1268 fra i suoi eredi trasmetterà il feudo al figlio Enrico, della linea di Novello, insieme con Prunetto, Monesiglio ed altri feudi.
Feudo
Compreso nel territorio della marca aleramica, feudo dei del Carretto. Nel 1345 Antonio del Carretto ne ricevette investitura imperiale. Feudo imperiale e sede della residenza del signore, il marchesato di Gorzegno passò ai Savoia con vari acquisti fra la fine del secolo XVII e l’inizio del XVIII; venne ceduto nel 1703 e la conferma della cessione del marchesato da parte imperiale venne nel 1726. Alla consegna dei focolari delle Langhe, per il luogo di Gorzegno è la comunità che viene chiamata a contribuire per i due terzi della somma imposta (AST,Camera dei Conti, art. 534, Registro dei focolari delle Langhe).
Mutamenti di distrettuazione
Gorzegno è compreso nell’Ottocento nella provincia di Alba, e per tutto il secolo fa parte del mandamento di Bossolasco. Ma una lunga pratica, le cui carte sono conservate nell’archivio del comunale di Cortemilia, ma che hanno anche attestazioni a livello centrale, porta all’annessione di Gorzegno al mandamento di Cortemilia nel 1902. Le prime attestazioni riguardano addirittura il 1842 (AST, Corte, Paesi per A e B, Gorzegno: Ricorso per aggregazione al mandamento di Cortemilia [1842 e 1849]). Poi le pratiche, caldamente patrocinate da Cortemilia, riprendono negli anni successivi al 1864: a più riprese vengono sottolineate le ragioni «topografiche e di viabilità» che spingono all’annessione. Alla fine la pratica va in porto, grazie ai buoni uffici del deputato Teobaldo Calissano e nonostante l’ostruzionismo di Bossolasco che teme di perdere, con il comune di Gorzegno, il diritto ad essere capoluogo di mandamento (AC Cortemilia, f. 48). Il quadro di generale soddisfazione ed unanime consenso non risponde però alle aspirazione di tutta la comunità di Gorzegno, almeno a giudicare dalle centinaia di sottoscrizioni per il passaggio al mandamento di Monesiglio che sono conservate nell’Archivio Storico di quel comune: nel 1893 viene infatti promossa una petizione nel paese, perché il comune sia destinato a quel mandamento che gli garantirebbe un maggior orientamento verso Savona e Ceva, luoghi verso cui gravitano i maggiori interessi economici e commerciali del comune, oltre che verso Saliceto, in cui vi è la stazione ferroviaria (AC Monesiglio, f. 1).
Mutamenti Territoriali
Non rilevati.
Comunanze
Le indagini di metà Settecento mettono in evidenza l’inconsistenza del patrimonio comune: nel 1742 si dichiara che la comunità di Gorzegno non possiede gerbidi comuni (AST, Camera dei Conti, I archiviazione, prov. Mondovì, mazzo II, Relazione e stato della coltura de’ beni [1742]).
Nel 1843 è attestata una alienazione di casa e terreno comunale (AST, Corte, Paesi per A e B, Gorzegno). I risultati dell’indagine del Commissariato per la liquidazione degli usi civici negli anni Trenta di questo secolo sottolineano l’assoluta inconsistenza dei beni comuni (CLUC, Gorzegno, relazione geom. Aimo).
Liti Territoriali
Una pratica su questioni di confine riguardanti il feudo imperiale di Gorzegno (1452-1703) è conservata nell’Archivio di Stato di Milano (ASM, feudi imperiali, Gorzegno).
Fonti
Durante l’ultimo conflitto mondiale gran parte delle carte del comune di Gorzegno sono andate perdute (di esse esiste un catalogo del 1933 conservato presso la Soprintendenza archivistica). Il comune attualmente possiede del materiale storico superstite, ma senza una adeguata sistemazione e completamente disordinato (la scheda della Soprintendenza archivistica menzione ad esempio degli atti di lite datati 1579-1766).
 
AC Cortemilia (Archivio Storico del Comune di Cortemilia), f. 48.
AC Monesiglio (Archivio Storico del Comune di Monesiglio), f. 1.
AD Alba (Archivio Storico della Diocesi di Alba):
Visita mons. Marino [1573];
Visita mons. Regazzoni [1577];
Visita mons. Brizio [1644];
Visita mons. Della Chiesa [1667];
Visita mons. Natta [1753].
AD Alessandria (Archivio Storico della Diocesi di Alessandria): Rep. diocesi Antica – La diocesi con Napoleone.
ASM (Archivio di Stato di Milano), feudi imperiali, Gorzegno.
AST (Archivio di Stato di Torino):
Camera dei Conti, art. 534, Registro dei focolari delle Langhe;
Camera dei Conti, I archiviazione, prov. Mondovì, mazzo II, Relazione e stato della coltura de’ beni [1742];
Corte, Paesi per A e B, Gorzegno: Ricorso per aggregazione al mandamento di Cortemilia [1842 e 1849].
CLUC (Commissariato per la liquidazione degli usi civici), Gorzegno, relazione geom. Aimo. 
Bibliografia
Appendice documentaria al Rigestum comunis Albe, a cura di F. Gabotto, Pinerolo 1912 (BSSS 22).
Arata A., De strata securiter tenenda, in «Acquesana», 1 (1995), pp. 4-31.
Arata A., I mansi di San Quintino: le origini delle strutture insediative nelle Langhe tra le due Bormide, in «RSAAAl.At.», 100 (1991), pp. 85-106.
Braida G., Cortemilia e le Langhe nei tempi antichi, Savigliano 1877.
Carle L., L’identità nascosta. Contadini proprietari nell’alta langa, secoli XVII-XIX, Alessandria 1992.
Casalis G., Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, Maspero, Torino 1833-1856, 28 voll.
Codex Astensis qui de Malabayla communiter nuncupatur, a cura di Q. Sella, I, Roma 1887, II-IV, Roma 1880. Dizionario di toponomastica. Storia e significato dei nomi geografici italiani, Torino 1990.
Fontana L., Bibliografia degli statuti dei comuni dell’Italia superiore, Torino 1907.
Guasco Di Bisio F., Dizionario feudale degli antichi Stati Sardi e della Lombardia, Pinerolo 1911 (BSSS 54-58).
Manno A., Bibliografia storica degli stati della monarchia di Savoia, 10 voll., Torino 1884-1934.
Manno A., Il patriziato subalpino. Notizie di fatto storiche, genealogiche, feudali ed araldiche desunte da documenti, Civelli, Firenze 1895-1906, 2 voll. e 27 dattiloscritti, vol. I, ad vocem.
Martina G., Cortemilia e le sue Langhe, Cuneo 1951.
Merlone R., Sviluppo e distribuzione del patrimonio aleramico (sec. X e XI), in «BSBS», 90 (1992), pp. 635-689.
Moriondo G.B., Monumenta aquensia, Torino 1789-90 (rist. Bologna 1967).
Murialdo G., La fondazione del “burgus Finarii” nel quadro possessorio dei marchesi di Savona, o del Carretto, in «Rivista Ingauna e Intemelia», n.s. 40 (1985), nn. 1-3, pp. 32-63.
Olivieri L., Le pievi medioevali dell’Alta Val Bormida, in «Rivista Ingauna e Intemelia», 27 (1972), nn. 1-4, pp. 17-34.
Pio G.B., Cronistoria dei comuni dell’antico mandamento di Bossolasco, Alba 1920.
Provero L., Dai marchesi del Vasto ai primi marchesi di Saluzzo. Sviluppi signorili entro quadri pubblici (secoli XI-XIII), Torino 1992 (BSS 209).
Provero L., I marchesi del Carretto: tradizione pubblica, radicamento patrimoniale e ambiti di affermazione politica, in Savona nel XII secolo e la formazione del comune: 1191-1991. Atti del convegno di Savona, 26 ottobre 1991, in «Atti e memorie della Società savonese di storia patria», n.s. 30 (1994), pp. 21-50.
Il «Rigestum comunis Albe», a cura di Gabotto F., Eusebio F., Pinerolo 1903 (BSSS 20 e 21).
Torre A., Il consumo di devozioni. Religione e comunità nelle campagne dell’Ancien Régime, Venezia 1995.
Torre A., Élites locali e potere centrale tra Sei e Settecento; problemi di metodo e ipotesi di lavoro sui feudi imperiali delle Langhe, in «BSSSAACn.», 89 (1983), pp. 41-65.
Torre A., Faide, fazioni e partiti, ovvero la ridefinizione della politica nei feudi imperiali delle Langhe tra Sei e Settecento, in «Quaderni Storici», n.s. 21 (1986), pp. 775-810.
Descrizione Comune

Gorzegno

     Il territorio di Gorzegno (alt. 295-867 m slm, 441 ab.) non presenta, oltre al capoluogo (319 m slm, 195 ab.), insediamenti quantitativamente rilevanti, anche se sono ancora segnalate molte località di cui si hanno testimonianze storiche: Canoretto, Costa, Gisuole (secondo alcuni questa potrebbe avere attestazioni medievali: Provero 1992, p. 149), Robertiero. Alla fine del secolo scorso erano attestate le località Sergenti, Gisuole e Robertiero. All’inizio di questo secolo i toponimi menzionati, oltre ai precedenti, erano Fossati, Imperatore, Marro, Monastero, Piandivino, Pianelle, Scarrone, Valetta. In generale, con la diminuzione costante della popolazione, sembra crescere negli ultimi anni l’importanza dell’insediamento del capoluogo: ancora nel 1961 comprende poco più di un quinto degli abitanti (130, su una popolazione complessiva di 727 persone, con località che, per entità numerica, concorrono con il borgo, come Robertiero con 96 abitanti e Gisuole con 88), mentre nell’ultimo censimento raccoglie quasi la metà dei residenti (195 su un totale di 441).
Come detto, la consistenza numerica degli abitanti, secondo una tendenza propria di molti comuni della zona, si è notevolmente ridotta nell’ultimo secolo; il feudo imperiale di Gorzegno contava 192 fuochi tassabili nel 1744 (AST, Camera dei Conti, art- 543, Registro dei focolari delle Langhe); 772 abitanti nel 1749 (AST, Camera dei Conti, I archiviazione, prov. Mondovì, mazzo II); 1172 abitanti nel 1861, 1233 nel 1921, 727 nel 1961, 508 nel 1971 e 459 dieci anni dopo.
Compreso nel territorio della marca aleramica, Gorzegno è nel medioevo e per tutta l’età moderna feudo dei del Carretto. Nel 1345 Antonio del Carretto ne ricevette investitura imperiale. Feudo imperiale e sede della residenza del signore, il marchesato di Gorzegno passò ai Savoia con vari acquisti fra la fine del secolo XVII e l’inizio del XVIII.
La documentazione comunale non è attualmente consultabile, e quindi non permette verifiche specifiche sull’attività comunitaria, ma i sondaggi effettuati a livello centrale hanno registrato comunque dati del tutto irrilevanti per quel che riguarda i beni della comunità.
L’estrema complessità della vita cerimoniale rilevata a partire dal secolo XVI permette invece di cogliere fra l’altro, l’articolazione territoriale del territorio del comune; infatti la vita devozionale a Gorzegno presenta aspetti di forte conflittualità sia nei rapporti fra i signori e la comunità, che nella concorrenza devozionale dei diversi rami signorili. Ed oltre alla parrocchiale, le altre chiese e le cappelle campestri, distribuite nelle frazioni del territorio (ne vengono menzionate più di dieci fra Sei e Settecento) diventano lo scenario di questi conflitti locali.
La lunga pratica per il passaggio del comune di Gorzegno dal mandamento di Bossolasco a quello di Cortemilia alla fine del secolo scorso è esemplificativa delle differenti e contrapposte dinamiche che guidano la scelta e l’orientamento territoriale della comunità (cfr. il lemma ‘Mutamenti di distrettuazione’): la scelta di aggregazione all’uno o all’altro mandamento rivela la divisione fra gli orientamenti di differenti parti del consiglio, e dall’altra parte mette in evidenza le politiche di “espansione” dei centri capoluogo di mandamento (in questo caso Cortemilia, Monesiglio e Bossolasco), impegnati nel tentativo di accrescere (i primi due) o di conservare intatto (il terzo) il loro ruolo privilegiato.
Non esistono pubblicazioni specifiche riguardanti il comune di Gorzegno, di cui si trovano notizie su dizionari o opere generali sulla zona e su monografie di comuni vicini.