Candiolo

AutoriCosentino, Rosanna
Anno Compilazione1996
Provincia
Torino.
Area storica
Torinese.
Abitanti
4417 (Istat 1991)
Estensione
1190 ha (ISTAT)- 1118 ha (SITA).
Confini
A nord Orbassano e Nichelino, a est Vinovo, a sud Piobesi Torinese e None, a ovest None.
Frazioni
Toponimo storico
Candiolum.
Diocesi
Torino.
Altre Presenze Ecclesiastiche
La chiesa parrocchiale di Candiolo, dedicata a San Giovani Battista fu edificata nel 1713 (e ampliata nel 1881); essa sostituì l’antica parrocchiale dedicata alla Madonna della Spina, di proprietà dell’Ordine di Malta, demolita nello stesso 1713. A tal riguardo si legge, nella visita apostolica di Mons. Peruzzi (1584): parrochialem sub titulo Sancte Marie loci Candioli, quam ecclesia est membrum privatum Lombardie religionis Sancti Iohannis Ierollosomitani (Archivio Vescovile, 7.1.5 ). Ordine di Malta, Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro.
Assetto Insediativo
Comunità, origine, funzionamento
L’attuale territorio di Candiolo deve la sua configurazione geografica all’unione settecentesca di due territori distinti: la signoria della Parpaglie e il territorio della comunità di Candiolo, sottoposto quest’ultimo per oltre cinque secoli all’autorità Dell’Ordine di Malta.
Statuti
Statuto comunale 2000. Vedi testo.
Catasti
1773-1774 Registri catastali (A.C. Candiolo, fald. 94) 1813 Registro matrice del Catasto del periodo napoleonico (A.C. Candiolo, fald. 95, 1), 1813 Classificazione parcellaria delle sezioni del periodonapoleonico (A.C. Candiolo, fald. 95, 2), 1860-1917 Registro catastale (A.C. Candiolo, fald. 96), 1896-1922 Registro catastale (A.C. Candiolo, fald. 97), 1922 Attivazione nuovo catasto (A.C. Candiolo, fald. 106, 4), 1941 Nuovo catasto edilizio urbano (A.C. Candiolo, fald. 106, 5).
Ordinati
Nell’archivio comunale si conservano gli ordinati dal 1800 al 1899 (A.C. Candiolo, faldd. 11-15).
Dipendenze nel Medioevo
Conti di Savoia, Ordine di Malta.
Feudo
1331 Giacomo della Rovere, 1608 Folgore Marco Andrea dei conti di Piossasco, 1666 Carlo Francesco della Chiesa marchese di Cinzano, 1721 Commenda dell’Ordine di Malta.
Mutamenti di distrettuazione

   

Mutamenti Territoriali
Nel XVIII secolo al territorio della comunità di Candiolo fu accorpata la signoria della Parpaglia dando origine alla circoscrizione attuale.
Comunanze
La revisione fatta in occasione della legge sugli Usi Civici del 1927, n. 1766 da parte del Commissariato informa che per il Comune di Candiolo le terre soggette a sistemazione sono di 6.37 ha. enon sono trasformabili per coltura agraria , sono tutte di natura demaniale e utilizzabili come bosco o pascolo (CAT. A). La superficie rimanente (0.42.19 ha.) Ë di uso pubblico. Anticamente la superficie terriera era superiore, ma diversi anni addietro il Comune procedette a qualche vendita per modo che attualmente il suo patrimonio in terreni si riduce a soli 4856 mq. (C.L.U.C., Prov. To, n.51).
Liti Territoriali
  
Fonti
A.A.T. (Archivio Arcivescovile di Torino.
A.A.T.,  7.1.5 (Visita Apostolica Peruzzi).
 
A.C.C. (Archivio Storico del Comune di Candiolo).
 
A.C.O. (Archivio Storico del Comune di Orbassano).Vedi inventario.
A.C.O., Classe 9. Cause, liti, conflitti della Amministrazione comunale. Liti - Sentenze - Transazioni - Consulti - Autorizzazioni a stare in giudizio - Azioni possessorie.
 
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino)
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete, Borgonio B 1 Nero, Mazzo 1, "CARTA COROGRAFICA / DEGLI / Stati di S.M. il Re di SARDEGNA / data in luce / dall'Ingegnere / BORGONIO / nel 1683 / corretta ed accresciuta / nell'anno 1772". Borgonio (Ingegnere) [Stagnon 1772] Carta corografica degli Stati di terraferma di S.M. il Re di Sardegna. Copie 2 una in fol. 17, compresa la tabella di riunione; colla divisione per governi e la seconda composta di fol. 16 colla divisione della Provincia ed un'altra copia in 4 fol. (Manca la copia composta di fogli 16). (Note: Sul verso: "Carta III. / continente il Marchesato di Susa, il Contado di / Nizza, e le Provincie di Pinerolo, e Cuneo, con la maggior / parte di quella di Torino, piccola parte delle rispettive / Provincie di Moriena, Ivrea, Alba, Mondovì, e / Principato d'Oneglia, con le Frontiere di Francia / e parte della Provenza, il Principato di Monaco, e / piccola parte del Genovesato". L'originale seicentesco dal titolo "Carta generale de' Stati di Sua Altezza Reale" fu disegnato da Tommaso Borgonio ed inciso da Giovanni Maria Belgrano. Per l'edizione settecentesca qui conservata vennero aggiunti alcuni fogli raffiguranti i paesi di nuovo acquisto incisi da Stagnone su disegni di Castellino, Galletti e Boasso e vennero anche apportate alcune modifiche ai fogli disegnati dal Borgonio. Cfr. anche Carte Topografiche per A e B, PIEMONTE, n. 23 e Carte Topografiche Segrete, BORGONIO B 5 nero), Foglio 3, 1772, . Vedi mappa.
A.S.T.,  Carte topografiche e disegni, Azienda Savoia-Carignano, Azienda Savoia-Carignano, tipi e disegni, mazzo 240, Torino,  Carta di Varj luoghi, e Territorj adjacenti a quello di Torino. (Titolo originario desunto dall'inventario. Il territorio rappresentato è compreso tra Candiolo e Orb[assano]), s.d.    Vedi mappa.
A.S.T.,  Carte topografiche e disegni, Ufficio Generale delle Finanze, Tipi, cabrei e disegni (sezione II), mazzo 48, Vinovo, Candiolo Pianta della zona compresa fra Vinovo e Candiolo, s.d.   Vedi mappa.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e per B, mazzo 1,  Candiolo,  Plan Linéaire / de la Commune de / Candiolo. Carta, ossia Tabella di riunione della Carta del Territorio di Candiolo stata levata per Ordine del Governo dei 24 Maggio 1810 sulla Scala di 1/10000.   Vedi mappa.
A.S.T., Corte, Paesi per A e per B, C, Mazzo 8.
A.S.T., Corte, Paesi per A e per B, P, Mazzo 4.
A.S.T., Sezioni Riunite, II Archiviazione, Capo 21, Mazzo 1, n. 8.
 
B.R.T.(Biblioteca Reale di Torino).
B.R.T., Miscellanea St. Patria, n.488, G.A. Sicco, Stato delle terre della provincia di Torino.
 
C.U.C (Commissriato per la Liquidazione degli usi Civici, Torino.
C.U.C., Provincia di Torino, n.51.
Bibliografia
G. CASALIS, Dizionario geografico storico-statistico commerciale degli stati di S.M. il re di Sardegna, III, Torino 1833-1856
G.L. DE BARTOLOMEIS, Notizie topografiche e statistiche sugli stati sardi, Torino 1840-1847
F. GUASCO, Dizionario feudale degli antichi stati Sardi e della Lombardia (dall’epoca carolina ai nostri tempi) (744-1909), I, Pinerolo 1911
A. MANNO, Bibliografia storica degli stati della Monarchia di Savoia, Torino 1884-1934
L. FONTANA, Bibliografia degli Statuti dei comuni dell’Italia superiore, Torino 1907
G.M. VACCA, La Commenda dell’Ordine di Malta in Candiolo, in Il delfino V, 25 (1975), pp. 8-12
G.B. PERLO, Cenni storici di Candiolo, già feudo dell’Ordine di Malta e dei dintorni, Torino 1931
M. TAMAGNONE, Piobesi nei XII secoli della sua storia, Piobesi 1985
G. CASIRAGHI, La diocesi di Torino nel medioevo, in Biblioteca Storica Subalpina, CLXXXXVI (1979)
Descrizione Comune

Candiolo

L’attuale estensione del comune di Candiolo risale al XVIII secolo, quando furono accorpati due territori ben distinti, quello della signoria della Parpaglia e quello sotto la giurisdizione della Commenda dell’Ordine di Malta. La signoria della Parpaglia si estendeva nella parte settentrionale dell’attuale circoscrizione territoriale di Candiolo, nella zona dove oggi è sita, appunto, la cascina Parpaglia. Purtroppo le notizie relative ad essa sono assai scarse; sembra che fosse un agglomerato di cascinali unificati nel 1700 al Comune di Candiolo, in occasione della misurazione generale del Piemonte ai fini della perequazione fiscale (A.S.T., Camerale, II Archiviazione, Capo 21, mazzo 1); si trattava di cascinali, appunto, situati tra boschi e prati confinanti con Orbassano, Rivalta, Vinovo, Candiolo e i beni dell’abbazia di Rivalta. Non vi era la parrocchia, ma un cappellano stipendiato dal marchese di Cigliano. Non si sa se fosse feudo o signoria. Non vi era alcun vassallo, ma il territorio era diviso tra il marchese di Cigliano (due terzi) e il conte di None. (B.R.T. Miscellanea St. Patria, n.488 ). Nel 1760 il patrimonio regio acquisisce il castello ed i beni della Parpaglia, appartenenti al marchese Perachino di Cigliano (A.S.T., Corte, Paesi per A e per B, Lettera P, mazzo 4). Il territorio che invece corrispondeva, fino al XVIII secolo, alla comunità di Candiolo ha origini incerte; si suppone, tuttavia, che nel suo territorio vi fosse una statio romana, poichè il paese era situato sulla strada romana che partiva da Torino e, passando per Piobesi portava alle Alpi Marittime. Inoltre alla fine del secolo scorso furono ritrovati resti di necropoli romane nel territorio di Candiolo, in particolare nella zona della cascina Motta (TAMAGNONE 1985, 30). Il più antico documento in cui viene menzionato Candiolo è un atto di vendita del 30 dicembre 1199 del cartario dell’Abbazia di Rivalta: l’abate di San Giusto di Susa vende alla canonica di Rivalta beni in Rivalta, Volvera, Piossasco e Candiolo. Una bolla papale del 9 marzo 1267 confermava alla medesima abbazia i privilegi e i possedimenti concessi, tra cui, nuovamente quelli in Candiolo (VACCA 1975, 8). Nel 1331 Giacomo della Rovere viene investito da Aimone conte di Savoia dei beni avuti in eredità dal padre Riccardo della Rovere; si tratta di 325 giornate di terra che confinano da una parte finis Candioli, ab alia finis Vicinovi, ab alia finis Ripalta (VACCA 1975, 8; A.C. Candiolo, fald. 99,1). Nel 1354 il vescovo di Torino, Tommaso di Savoia, affitta diversi beni in territorio di Candiolo da Riccardo di Revigliasco, cavaliere gerosolomitano, precettore della casa di Candiolo. Se, dunque, fino a metà del Trecento Candiolo era feudo dei Savoia, dopo tale data era possesso dell’Ordine di Malta; inoltre, poichè il titolo di precettore corrisponde a quello di commendatore ne conseguirebbe che vi fosse stata eretta una Commenda dell’Ordine di Malta. L’appartenenza di Candiolo all’Ordine di Malta non si può far risalire ad un periodo anteriore alla metà del Trecento. Anche i signori del castello di Parpaglia furono cavalieri dell’Ordine e combatterono contro i Turchi. Dopo l’investitura a Giacomo della Rovere, che peraltro in tempi successivi creò conflitti giurisdizionali tra l’Ordine e i conti di Savoia (VACCA 1975, 10), non si trovano altre investiture sulle terre di Candiolo in contrapposizione con quelle di Commendatore o Gran Priore dell’Ordine fino al Seicento. Nel 1608 Folgore Marco Andrea conte di Piossasco e nel 1666 Carlo Francesco della Chiesa marchese di Cinzano vennero investiti di giurisdizioni territoriali in Candiolo dal duca di Savoia (GUASCO 1911, 375). Queste investiture diedero origine a conflitti tra il ducato sabaudo e l’Ordine che si ricomposero nel 1678 con il riconoscimento dei diritti dell’Ordine. A completamento del riconoscimento della giurisdizione dell’Ordine di Malta su Candiolo, nel 1721 il commendatore di Candiolo venne investito della giurisdizione che si mantenne fino alla soppressione dell’Ordine da parte dei Francesi (VACCA 1975, 10). Nel XVI sec. per la sua importanza la Commenda venne elevata a Camera priorale principale (le Camere priorali principali esistenti nel Gran Priorato di Lombardia erano quattro: oltre Candiolo nel ë500 c’erano Asti, Moncalieri e Vercelli). Va ricordato che i feudi dell’Ordine di Malta avevano grandi privilegi da parte di Papi, principi e sovrani sabaudi; inoltre l’Ordine esercitava il patronato sulla chiesa parrocchiale di Candiolo; cessata la giurisdizione dell’Ordine, soppresso dal governo francese nel 1798, Candiolo fu aggregato prima al mandamento di Vinovo, poi a quello di Orbassano (PERLO 1931, 107). Anche i beni dell’Ordine dei SS. Maurizio e Lazzaro furono dichiarati nazionali dal governo francese: si tratta di alcune grandi cascine con vasto territorio (PERLO 1931, 107). La chiesa parrocchiale di Candiolo, dedicata a San Giovani Battista fu edificata nel 1713 (e ampliata nel 1881); essa sostituì l’antica parrocchiale dedicata alla Madonna della Spina, di proprietà dell’Ordine di Malta, demolita nello stesso 1713. A tal riguardo si legge, nella visita apostolica di Mons. Peruzzi (1584):

 

parrochialem sub titulo Sancte Marie loci Candioli, quam ecclesia est membrum privatum Lombardie religionis Sancti Iohannis Ierollosomitani [A.V.T., Visite pastoiali,  7.1.5 ]

Verso la metà del Settecento, ad opera del Priore dell’ordine, frà Antonio Maurizio Solaro, ebbe un notevole sviluppo la tenuta della Motta, il cui castello risale al XVI secolo. Era questa, in origine una vecchia signoria dei Della Rovere di Vinovo che furono investiti del feudo della Motta da parte dell’Ordine nel 1453; seguirono conflitti giurisdizionali risoltisi nel 1579 (VACCA 1975, 11).