Quaranti

AutoriGuglielmotti, Paola
Anno Compilazione1998
Anno RevisioneVERSIONE PROVVISORIA
Provincia
Asti.
Area storica
Acquese
Abitanti
211 al censimento del 1991.
Estensione
296 ettari (ISTAT), 263 ettari (SITA).
Confini
Il territorio di Quaranti, disposto a un'altezza compresa tra i 163 e i 342 metri, confina, procedendo da nord in senso orario, con quelli di Mombaruzzo, Ricaldone, Alice Bel Colle e Castelletto Molina.
Frazioni
Oltre al nucelo centrale ci sono solo case sparse.
Toponimo storico
Quaranti o Quaranta, comunque in fonti probabilmente molto posteriori l'origine dell'insediamento.
Diocesi
Acqui Terme.
Pieve
Non attestata
 
Altre Presenze Ecclesiastiche
La chiesa parrocchiale dedicata a san Lorenzo ed citata nella visita pastorale condotta nel 1577 dal vescovo di Bergamo G. Pegazzoni, che fa menzione anche di un oratorio dei disciplinati; il visitatore suggerisce inoltre l'unione della Compagnia della Madonna a quella del Santissimo Sacramento (Archivio Vescovile di Acqui Terme, Visite pastorali, Fasc. I-B/C, f. 117): la vendita del beneficio parrocchiale risale al 1929 (A. S. Al., Subeconomato Benefici vacanti, m. 35). Lungo la strada per Acqui terme, fuori dal concentrico comunale, si trova la chiesa dei SS. Cosma e Damiano, ascritta al secolo XV. Una chiesa dedicata alla Madonna del Rosario dovrebbe risalire al secolo XVI. Il Dizionario del Casalis, a metà Ottocento, cita una confraternita (CASALIS 1847, p. 8).
Luoghi Scomparsi
Non stata reperita documentazione adeguata.
Comunità, origine, funzionamento
L'origine dell'insediamento di Quaranti forse posteriore alla situazione fotografata in un atto del 1247, in cui alcune comunità vicine trattano della gestione un bosco comune (A. S. T, Corte, Paesi Monferrato Confini, vol. B, n. 9), ma sicuramente antecedente il 1337, quando il villaggio citato negli Statuti del confinante comune di Mombaruzzo (si veda oltre).
Statuti
Pioché Quaranti appariva inclusa nel territorio di Mombaruzzo i suoi statuti originali (1337) erano i medesimi di questa comunità:
infatti questi dispongono "quod unus camparius eligatur per homines de Quarantis, qui camparius debeat custodire omnes vineas hominorum de Quarantis" (Gli Statuti del Comune e degli Uomini di Mombaruzzo nell'anno 1337, traduzione a cura di Vittorio Ferraris, Edizioni dell'Orso, Alessandria 1991, f. XXXVIII).          
Catasti
In A.S.T., Camerale, Catasti non c'è materiale relativo a Quaranti, mentre nel fondo Catasti antichi in A. S. At. c'è un "Libro dei Trasporti" che registra transazioni che partono dagli anni '80 del secolo XIX.
Ordinati
Le Deliberazioni del consiglio comunale sono conservate a partire dal 1857.
Dipendenze nel Medioevo
La prima menzione di Quaranti per ora nota si legge negli Statuti del 1337 del vicino comune di Mombaruzzo, nel cui territorio appare inclusa (Gli Statuti del Comune e degli Uomini di Mombaruzzo nell'anno 1337, traduzione a cura di Vittorio Ferraris, Edizioni dell'Orso, Alessandria 1991, f. XXXVIII). Perciò in questa fase la storia del nucleo insediativo di Quaranti dovrebbe coincidere con quella di Mombaruzzo (da cui dista un paio di chilometri in linea d'aria), che peraltro nei secoli XIII e XIV non documentata. Sullo scorcio del medioevo, nel 1493, si può desumere l'appartenenza - e probabilmente retrodatare - di Quaranti al marchesato del Monferrato dal fatto che il rappresentante dell'autorità marchionale approva la spartizione di un bosco comune, appunto la Comuna, tra le collettività di Mombaruzzo, Fontanile, Castelletto Molina e Quaranti, la quale - così citata - pare aver acquisito una sua autonomia rispetto a Mombaruzzo (A. S. T., Corte, Monferrato Confini, M. 10, f. 29).
Feudo
Nel 1617 Quaranti appare essere stato feudo, su investitura dei marchesi di Mantova e del Monferrato, del conte Guglielmo Alvenyi, allorché gli si consente di alienare "l'ordinario" di Quaranti (A. S. T., Corte, Inventario de' Registri delle suppliche e Decreti de' duchi di Mantova e Monferrato, n. 37, registro 4, fol. 177). Si parla dei feudi associati di Mombaruzzo e Quaranti nel 1693, quando impartito un ordine del duca di Mantova e Monferrato al Senato di Casale per conoscere la causa del loro possesso, come altresì per proseguire la causa di inquisizione incominciata contro il marchese Domenico Imperiali (A. S. T., Corte, Inventario de' registri, patenti, decreti e concessioni de' duchi di Mantova e Monferrato, inventario 36, registro 13, fol. 2752). Insieme a Mombaruzzo e Casalotto, Quaranti citata nel 1701 nell'atto che riferisce dell'assenso prestato dal duca Ferdinando Carlo di Mantova e Monferrato alla convenzione seguita, alla morte di Domenico Imperiale Lercaro, tra i tutori delle sue figlie in relazione ai tre feudi citati (A. S. T., Corte, Inventario de' Registri delle suppliche e Decreti de' duchi di Mantova e Monferrato, n. 37, registro 4, fol. 70). I feudi di Quaranti e Mombaruzzo associati sono ricordati nel 1703 nella relazione dell'uditore del governo del Monferrato a proposito delle ragioni delle marchese Cattarina e Giovanna Imperiali Lercari contro la Ducal camera, con rimando anche a una precedente investitura del 1652 (A. S. T., Corte, Monferrato Feudi, m. 47, n. 11).
Mutamenti di distrettuazione
Anche Quaranti, probabilmente, passa sotto il governo sabaudo nel primo decennio del secolo XVIII. Durante il governo francese Quaranti rientra prima nel Dipartimento del Tanaro e poi, dal 1808 nel Dipartimento di Montenotte, Arrondissement d'Acqui. Dal 1814 fa parte della Provincia di Acqui, Mandamento di Mombaruzzo. E' poi inclusa nella Provincia di Asti alla sua costituzione, nel 1935.
Mutamenti Territoriali
Risalgono al 1788 degli atti, ora perduti, nell'Archivio Comunale di Mombaruzzo (n. 2 in m. 1: Cat. I, Classe I, Confini) relativi alla liquidazione dei confini tra la comunità di Mombaruzzo e quelle di Ricaldone, Quaranti, Fontanile, Nizza, Incisa, Castelnuovo Belbo, Bruno, Carentino, Gamalero, Cassine e Maranzana. Nel 1867 la proposta di aggregazione in un unico comune di Quaranti, Alice Bel Colle e Mombaruzzo lasciata cadere per il parere negativo del primo, che rivendica la propria autonomia economica e lamenta le cattive comunicazioni e il danno economico che sarebbe emerso dall'unione (Archivio della Provincia di Alessandria, Sezione Funzioni Varie, Categoria 70, faldone 853, fasc. Acqui).
Comunanze
La prima menzione per ora nota di Quaranti quale entità autonoma rispetto a Mombaruzzo avviene nel contesto della spartizione di un'area gestita collettivamente da più comunità locali: nel 1493 la Comuna divisa a metà tra Mombaruzzo, da un lato, e Fontanile, Castelletto Molina e Quaranti stessa dall'altro (A. S. T., Corte, Monferrato Feudi, M. 10, f. 29; di questa divisione si parla anche nel 1498, f. 36): si tratta tra l'altro di una zona solo parzialmente riconducibile a quella - "ultra Cervinum", un torrente - di cui abbiamo notizia relativamente al 1247 che ha confinanze negli "homines" dei luoghi di Gamalero, Bruno, Carentino, Mombaruzzo, Maranzana e Cassine (A. S. T, Corte, Paesi Monferrato Confini, vol. B, n. 9). Comunque sia, il Registro dei Quaranti agli anni 1509-1511 riferisce di possessi della famiglia Clementi, che evidentemente paga imposte a Quaranti, situati nella valle del Cervino (ivi, f. 61), che la documentazione nel suo complesso presenta come punto di riferimento importante del bosco citato nel 1247. La gestione di queste terre comporta comunque un alto tasso di conflittualità, come mostra una vendita attuata nel 1572 dagli agenti di Cassine e relativa a 200 moggia della Comuna, "in odio di particolari" di Mombaruzzo, Ricaldone, Maranzana, Alice, Castelletto Molina e anche Quaranti (A. S. T., Corte, Monferrato Confini, M 10, f. 158). Nel 1568 il comune di Cassine ingiunge - non noto con quale successo - agli uomini di Mombaruzzo, Maranzana, Alice, Ricaldone, Castelletto e Quaranti a recarsi a Cassine per far registrare i beni che posseggono alla Comuna, rientrante nello Stato di Milano e pagare le taglie (Documenti storici di Mombaruzzo, in "R. S. A. A. Al. At.", 20 (1911), n. 16, p. 188). Un altro momento importante del progressivo smembramento della Comuna si ha nel 1599, quando dopo numerose liti intercomunitarie e in seguito a un arbitrato tra il rappresentante del Ducato di Milano e quello del Marchesato del Monferrato con cui sono terminate le differenze territoriali tra la comunità di Cassine, dominio di Milano, e quelle di Mombaruzzo, Fontanile, Castelletto Molina e Quaranti, dominio del Monferrato, si giunge a una tripartizione. Due parti sono aggiudicate a Cassine e Mombaruzzo; Quaranti rientra verosimilmente tra quelle che sono definite le altre comunità litiganti (A. S. T., Corte, Monferrato, mazzo 23, Cassine, n. 3). Delle terre pervenute a Quaranti si parla ancora infatti di lì a pochi anni, nel 1612 quando il duca Francesco di Mantova e Monferrato autorizza Giò Leonetto di vendere la sua porzione dei boschi che possedeva nel territorio di Quaranti "stati divisi con le comunità di Mombaruzzo e Castelletto Molina" (A. S. T., Corte, Inventario de' Registri delle suppliche e Decreti de' duchi di Mantova e Monferrato, n. 37, registro 4, fol. 43). Pare esaurirsi in questo modo la vicenda delle terre comuni di Quaranti. Il Regio Commissariato per l'abolizione degli usi civici registra l'inesistenza di fondi sottoposti a sfuttamento collettivo con i decreti del 1934 e del 1939 a chiusura delle operazioni (C. L. U. C., Quaranti).
Liti Territoriali

Le fonti per le liti territoriali sono le medesime che ci informano sulla vicenda delle comunanze.

Fonti
A.C.Q. (Archivio Storico del Comune di Quaranti)..
     Nel giugno del 1998 il riordino dell'archivio comunale stato ormai portato a compimento. Vedi inventario. Il materiale più antico risale al secolo XIX.
A. S. T., Corte, Monferrato, mazzo 23, Cassine, n. 3
A. S. T., Corte, Monferrato Feudi, m. 47, n. 11
A. S. T., Corte, Monferrato Feudi, m. 10
A. S. T, Corte, Monferrato Confini, vol. B, n. 9
A. S. T., Corte, Inventario de' Registri delle suppliche e Decreti de' duchi di Mantova e Monferrato, n. 37
A. S. T., Corte, Inventario de' registri, patenti, decreti e concessioni de' duchi di Mantova e Monferrato, inventario 36, registro 13
 
Archivio della Provincia di Alessandria, Sezione Funzioni Varie, Categoria 70, faldone 853, fasc. Acqui
 
C. L. U. C., Provincia di Asti, cartella 88, Quaranti
Bibliografia
Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S. M. il Re di Sardegna, compilato per cura del Professore G. Casalis, XVI, Torino 1847, pp. 8-9.
Documenti storici di Mombaruzzo, in "R. S. A. A. Al. At.", 20 (1911), pp. 154-160, 183-188, 292-296 (senza indicazione esplicita di chi - forse F. GASPAROLO - abbia condotto le trascrizioni parziali e i regesti del materiale, conservato in AST, Corte, Monferrato Feudi, m. 47 e m. S. 35).
Gli Statuti del Comune e degli Uomini di Mombaruzzo nell'anno 1337, traduzione a cura di Vittorio Ferraris, Edizioni dell'Orso, Alessandria 1991.
Descrizione Comune
Quaranti
     Gran parte della storia del territorio, come gran parte della storia della comunità che su questo territorio insiste sono precluse all'indagine per le gravi carenze documentarie. Si tratta comunque di un insediamento verosimilmente di origine posteriore a quella delle comunità confinanti, come ricaviamo dal fatto che Quaranti non citata a metà Duecento tra le comunità che gestiscono in maniera indivisa il bosco "ultra Cervinum", ed anzi inizialmente un nucleo insediativo che appartiene, almeno fino al quarto decennio del Trecento alla comunità della vicina Mombaruzzo, del cui originario territorio si trova ai margini, ciò che probabilmente favorisce il distacco. Ma anche quando ancora una semplice "frazione", identificabile un'area di sua pi immediata pertinenza: infatti gli Statuti di Mombaruzzo del 1337 circoscrivono, attraverso una serie di punti di riferimento, una zona di maggior concentrazione delle vigne che deve custodire il campario eletto dagli uomini di Quaranti, preposto a sorvegliare anche le altre vigne che si trovano altrove e che gli sono affidate dagli stessi uomini di Quaranti (Gli Statuti del Comune e degli Uomini di Mombaruzzo cit., f. XXXVIII). La minor taglia e il minor peso politico di Quaranti rispetto ai villaggi vicini ben si avvertono in due spartizioni del bosco della Comuna che hanno luogo a fine secolo XV e a fine secolo XVI. E' lecito sottolineare, comunque, come la partecipazione a quella gestione collettiva costituisca il primo segno dell'autonomia della comunità. Un ricorso di Quaranti alla Camera ducale relativamente al pagamento della taglia, di cui possediamo atti degli anni 1689-1701, poco ci dice rispetto alle sue effettive condizioni economiche, ma ci informa del fatto che si tratta di una comunità che conta ancora appena 75 capi di casa (Archivio di Stato di Alessandria, Senato di Monferrato, Atti di Lite, f. 145 bis). Il modesto peso politico del luogo può dare ragione dell'associazione del feudo di Quaranti a quello di Mombaruzzo in età moderna, che ricalca la primitiva appartenenza di questo nucleo insediativo, senza che sia possibile comprendere quale implicazioni ciò possa avere a livello di definizione territoriale. A favore di una scarsa capacità economica, che sicuramente facilita l'associazione di Quaranti ad altri villaggi vicini, potrebbe parlare la conflittualità pluridecennale - che la documentazione fa risalire almeno al 1641 - della comunità con i marchesi Lercari. Questi non hanno mai pagato la taglia per un massaria (detta la Gezzana) che era stata venduta loro dal comune stesso a causa dei debiti e che situata "sulle fini del luogo di Mombaruzzo e Quaranta": si osservi come permanga memoria di quell'originaria appartenenza (A. S. Al., Senato del Monferrato, Atti di Lite, f. 115). In realtà l'unica storia del territorio di Quaranti che possibile sommariamente rileggere quella delle sue terre sottoposte a sfruttamento collettivo, che rispetto ad altre comunità vicine appaiono pi precocemente volte in proprietà di singoli e di famiglie in seguito a smembramenti e vendite.