Porte

AutoriBallesio, Gabriella
Anno Compilazione1996
Anno RevisioneVERSIONE PROVVISORIA
Provincia
Torino.
Area storica
Pinerolese.
Abitanti
936 al censimento del 1991.
Estensione
ha 436 (fonte ISTAT); ha 438 (fonte SITA) al censimento del 1991.
Confini
Il comune di Porte, posto sulla strada di comunicazione verso la Francia attraverso il Monginevro, confina a nord con quelli di Villar Perosa e di San Pietro Val Lemina, a est con Pinerolo, a sud con San Secondo di Pinerolo, e a ovest con San Germano Chisone, da cui è diviso dal corso del torrente Chisone.
Frazioni
Malanaggio e San Martino secondo i dati ISTAT relativi al censimento del 1991.
Toponimo storico
L'antico nome di "Portis et Turina et Malamorte" appare nella donazione di Adelaide al monastero di Santa Maria di Pinerolo del 1064 [CIPOLLA 1899, pp. 318-32].
Diocesi
Porte appartenne alla diocesi di Torino fino al 1748, quando venne compresa in quella di Pinerolo allora creata.
Pieve
La prima menzione di "ecclesiam Turinae" appare in un documento del 1140 in cui il papa Innocenzo III riconferma al monastero di S. Maria di Pinerolo il possesso della metà delle terre di Porte e della Turina, località posta a Inverso Porte, allora parte del suo territorio (e attualmente appartenente al comune di San Germano Chisone). Dagli inizi del XV secolo risultano le chiese di Santa Maria di Turina e di San Benedetto, retta dal 1500 da un prevosto; nel 1442 risulta una confratria di Porte. La chiesa parrocchiale di San Michele e santa Maria di Porte viene visitata nel 1518 dall'abate Giovanni di Savoia, in seguito alla sua recente erezione, e viene distrutta dai protestanti durante l'occupazione francese del 1592, e malgrado le visite pastorali e le missioni temporanee dei cappuccini non riesce a risorgere per la presenza dei valdesi (poi espulsi dal territorio di Porte nel 1632), ma principalmente per i contrasti di giurisdizione tra l'abbazia di Pinerolo e la missione di Perosa, che si protrassero per tutto il XVII secolo. Nel 1730 venne costruita una nuova chiesa al posto dell'altra, poi ampliata nel 1835 dal vescovo Charvaz. L'attuale chiesa venne costruita nel 1864 [CAFFARO 1903 vol. 6, 116 segg.].
Altre Presenze Ecclesiastiche
Cappelle rurali di San Rocco, già ricordata nel 1780, e di San Giovanni, spettante al comune per le riparazioni e alla famiglia Giuliano per la manutenzione degli arredi [CAFFARO 1903, vol. 6,118].
Luoghi Scomparsi
Il territorio di Inverso Porte venne attribuito al duca di Savoia nel 1635, mentre Porte diventava parte del Delfìnato. Al termine della dominazione francese l’Inverso divenne comune autonomo [GRIETTI 1988, 8].
Comunità, origine, funzionamento
La prima menzione degli "homines et comunitatis Portarum" appare in un documento del 1273 [Cartario di Pinerolo fino all'anno 1300, a cura di F. GABOTTO, Pinerolo 1899, B.S.S.S. 2, doc. 149 p. 234]. Nell'atto di acquisto del beale del mulino da parte dell'abate dell’Abbadia di Pinerolo del 1406 dalla comunità di Porte sono citati i nomi del sindaco e dei consiglieri [Archivio famiglia Masserano di Abbadia Alpina].
     La duplice signoria dell'Abbazia e dei Savoia ritardò il processo di affrancamento: il cardinale Guido Ferrero, abate dal 1582 al 1585, concesse alla comunità di Porte una carta di affrancamento il cui contenuto venne discusso ed approvato da una assemblea di capi famiglia [GRIETTI 1988,4].
Statuti
Gli statuti della comunità dell’ Abbadia di Santa Maria del Verano datano del 1375 e si riferiscono anche a Porte; sono conservati presso la Biblioteca civica di Pinerolo [MS A26].
Catasti
II primo catasto presente nell’ archivio storico del comune  è del 1563 A.C.P., Mazzo 221], seguito da quello del 1763 (con libro della mappa e delle mutazioni di proprietà [A.C.P., Mazzi 222, 223, 224]. Una misura generale del territorio venne eseguita tra il 1762 e il 1763 [A.C.P., Mazzo 231].
Ordinati
La serie degli ordinati è presente nell'archivio comunale a partire dal 1675.
Dipendenze nel Medioevo
Marca di Torino (sec. XI), Principato di Acaia e Contea-Ducato di Savoia [PITTAVINO 1963, 19 sgg.].
Feudo
La metà del territorio di Porte venne donata dalla contessa Adelaide all'abbazia di S. Maria di Pinerolo nel 1064, e fu tenuta dai Portis; passò quindi alla città di Pinerolo e successivamente ai Piccon e ai Gamba della Perosa (1760) [PITTAVINO 1963,43].
Mutamenti di distrettuazione
Nel 1536 il territorio di Pinerolo, comprendente Porte, subì la prima dominazione francese che si concluse nel 1574. Un secolo dopo, nel 1630, si ebbe la seconda occupazione francese di Pinerolo; per un articolo segreto contenuto nel trattato stipulato fra Luigi XIII e Vittorio Amedeo I di Savoia, Porte, unitamente a tutte le località della Val Chisone alla sinistra del torrente, passò alla Francia mentre le località della riva destra (l'Inverso) restarono al duca [GRIETTI 1988].
     Porte fu compreso nel territorio del Delfìnato francese fino alla metà del secolo XVII; durante il periodo napoleonico fece parte del Cantone di Pinerolo, che divenne Mandamento dopo la Restaurazione [PITTAVINO 1963].
Mutamenti Territoriali
Il territorio di Inverso Porte venne staccato da quello di Porte tra il 1640 e il 1650 per costituirsi in comune autonomo [GRIETTI 1988, 8].
Comunanze
Non risultano.
Liti Territoriali
Nell’archivio comunale di Porte non sono conservati documenti relativi a liti per questioni di territorio. Nell’ A. C. di San Secondo di Pinerolo esiste una "Relazione a proposito di boschi e pascoli contesi tra le comunità di Indotto Porte, Inverso Porte e San Secondo" del 1731 [mazzo 54, f. 17].
Fonti
A.C.P. (Archivio Storico del Comune di Porte).
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino).
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete, Borgonio B 1 Nero, Mazzo 1, "CARTA COROGRAFICA / DEGLI / Stati di S.M. il Re di SARDEGNA / data in luce / dall'Ingegnere / BORGONIO / nel 1683 / corretta ed accresciuta / nell'anno 1772". Borgonio (Ingegnere) [Stagnon 1772] Carta corografica degli Stati di terraferma di S.M. il Re di Sardegna. Copie 2 una in fol. 17, compresa la tabella di riunione; colla divisione per governi e la seconda composta di fol. 16 colla divisione della Provincia ed un'altra copia in 4 fol. (Manca la copia composta di fogli 16). (Note: Sul verso: "Carta III. / continente il Marchesato di Susa, il Contado di / Nizza, e le Provincie di Pinerolo, e Cuneo, con la maggior / parte di quella di Torino, piccola parte delle rispettive / Provincie di Moriena, Ivrea, Alba, Mondovì, e / Principato d'Oneglia, con le Frontiere di Francia / e parte della Provenza, il Principato di Monaco, e / piccola parte del Genovesato". L'originale seicentesco dal titolo "Carta generale de' Stati di Sua Altezza Reale" fu disegnato da Tommaso Borgonio ed inciso da Giovanni Maria Belgrano. Per l'edizione settecentesca qui conservata vennero aggiunti alcuni fogli raffiguranti i paesi di nuovo acquisto incisi da Stagnone su disegni di Castellino, Galletti e Boasso e vennero anche apportate alcune modifiche ai fogli disegnati dal Borgonio. Cfr. anche Carte Topografiche per A e B, PIEMONTE, n. 23 e Carte Topografiche Segrete, BORGONIO B 5 nero), Foglio 3, 1772, . Vedi mappa.

B.N.F. (Bibliothèque nationale de France, Paris). Vedi catalogo.
B.N.F., département Cartes et plans, GE D-13120 Le Duché de Milan et les Estats du duc de Savoye partie de ceux de Mantoue et de la république de Gênes avec les diverses routes ou passages de France et d'Allemagne en Italie par les Alpes... / par N. de Fer ; Jacqueline Panouse, sculp. 30 milles [Auteur: Guérard, Nicolas (1648?-1719); Auteur: Panouse, Jacqueline. Graveur; Auteur: Fer, Nicolas de (1647?-1720). Cartographe.Éditeur, s.n.; Date d'édition: 1703]. Vedi mappa.
Bibliografia
P. CAFFARO, Notizie e documenti della Chiesa Pinerolese. Raccolta composta e dedicata a S.E. Ill.ma e Rev.ma Giov. Maria Sardi vescovo di Pinerolo, Pinerolo 1893-1903, 6 vv.
 
Cartario di Pinerolo fino all'anno 1300. a cura di F. GABOTTO, Pinerolo 1899, B.S.S.S. 2/1.
 
C. CIPOLLA, II gruppo dei diplomi adelaidini a favore dell'abbazia di Pinerolo. Pinerolo 1899, B.S.S.S. 2/2.
 
G. GRIETTI, Homines et Communitas loci Portarum, Parrocchia di Porte 1988, pro manuscripto
 
J. JALLA, Storia della Riforma in Piemonte fino alla morte di Emanuele Filiberto. 1517- 1580, Firenze 1914.
 
J. JALLA, Storia della Riforma in Piemonte durante i regni di Carlo Emanuele I e Vittorio Amedeo I (1580-1637), Torino 1936.
 
A. PITTAVINO, Storia di Pinerolo e del Pinerolese, Milano 1963
Descrizione Comune
Porte
     Le prime menzioni del luogo di Porte appaiono nella donazione della contessa Adelaide di metà di questo territorio, con le sue pertinenze di Turina e di Malanaggio ("Malamorte") al monastero dei benedettini di Santa Maria di San Verano di Pinerolo nel 1064 [CIPOLLA 1899, 342]; la giurisdizione temporale dell'abate veniva esercitata da un gastaldo. Dal 1235 la bassa val Chisone passò ai Savoia, dando origine a vari accordi per la definizione dei poteri tra l'abate e i nuovi signori, e in questo contesto compaiono per la prima volta in un documento del 1273 i "syndici Portarum" [Cartario di Pinerolo, a cura di F. GABOTTO, Pinerolo 1899, B:S:S:S: 2, doc. 149, p. 234].
     Nel novembre 1400 i diritti dei Savoia-Acaia su Porte vennero venduti al comune di Pinerolo, anche se l'appartenenza a questa città, di cui veniva a costituire il confine, non escluse i diritti dell'abate e dei Savoia. La comunità di Porte riuscì comunque a conservare una certa autonomia dei propri beni, come appare dal rogito di vendita delle ragioni della bealera del Chisone all'abate e all'abbazia di San Verano per i loro mulini, nel 1406 [Archivio famiglia Masserano di Abbadia Alpina, citato nel Cartario di Pinerolo, a cura di F. GABOTTO, Pinerolo 1899, B.S.S.S. 2, p. 292].
     Nel corso del XVI secolo avvennero diversi affrancamenti per le comunità della valle, tra cui Porte [GRIETTI 1988]. A causa della sua particolare ubicazione geografica su una delle principali strade reali di transito verso il confine, Porte fu coinvolta nelle operazioni belliche tra il ducato di Savoia e il regno di Francia durante il XVI e il XVII secolo, subendo una prima occupazione dal 1532 al 1574, una seconda dal 1592 al 1592, caratterizzata dall'appartenenza del comandante francese Lesdiguières alla fede riformata, con il conseguente rafforzamento della presenza valdese nel territorio. Con l'occupazione francese del 1630 tutte le località della riva sinistra del Chisone vennero a far parte del Delfinato; un documento per la divisione della comunità delle Porte del 1635 rende manifesto come " si sia divisa la valle di Perosa in due parti e che la parte al di qua del fiume Chisone, di longo in longo di detta valle sia restata sotto il dominio di S.M. e la parte al di là di detto fiume sotto il dominio di S.R.A." e quindi si debba procedere all'esame del catasto. Il documento di divisione ribadisce che, malgrado la dipendenza a due Stati diversi, "(...) debba in prima, et avanti ogni cosa esser perpetuamente buona, et vera concordia tra essi, et unione tra vicini, che resti fra di loro la medesima unione, e fradelanza, che era di prima, che fosse detta divisione" [A.C. San Secondo di Pinerolo, mazzo 54, f. 17], tendendo a scongiurare conflitti all'interno della comunità, spezzata nei suoi confini originali. I valdesi ricevettero nel 1632 la proibizione di abitare nel territorio di Porte dal governatore di Pinerolo [JALLA 1914].
     Una particolare importanza all'interno della comunità rivestirono in questo periodo la Confraternita dello Spirito Santo, che possedeva numerosi beni dati in enfiteusi e la Congregazione di carità, il cui primo "libro de' consignamenti" risale al 1580 [A.C. di Porte, Archivio Congregazione di Carità, mazzo 1].
     Agli inizi del XVIII secolo, dopo il periodo francese, il territorio di Porte appare definito, come si rileva dalla "Descrizione dei beni feudali, et allodiali e di altri stabili di S.E. il conte Luiggi Piccon nella valle di Perosa", in cui vengono indicati così i confini del feudo di Porte: "(...) a levante colla comunità di San Verano, o sia della badia di Santa Maria di Pinerolo per il Talucco e Costagrande (...) a mezzogiorno colle comunità di Turina, di San Germano, di Villar Alto, (...) a ponente con quella parte del Delfinato pervenuta sotto il dominio di S.R.M. per la pace del 1713 (...) a mezzanotte colle fini (...) della città di Pinerolo" [A.S.T., Prov. di Pinerolo, mazzo 11, f, 7].
      Il problema dei boschi e dei pascoli, tra le poche risorse della comunità a causa della sua povertà di terreni coltivabili, appare scarsamente documentato, se non per una lite del 1741 con San Secondo, che diede origine ad una relazione di misura con la definizione dei confini tra Porte e San Secondo, Prarostino, Villar Perosa e l'Abbadia, in cui troviamo citate miuziosamente le varie regioni, e secondo la quale "(...) li suddetti communi dell'Inverso Porte danno almeno il quarto di redito di più di quelli dell'Indritto" [A.C. San Secondo di Pinerolo, Mazzo 54, f. 17].
     Le terre comunali risultarono di esigua estensione e non utilizzabili in alcuna forma secondo la relazione del commissario liquidatore degli usi civici del 1933, e la loro alienazione non diede origine a problemi particolari [Archivio Commissariato per la liquidazione degli usi civici, fasc. "Porte"].