Bricherasio

AutoriBallesio, Gabriella
Anno Compilazione1996
Provincia
Torino.
Area storica
Pinerolese. Vedi mappa 1.
Abitanti
3921 (ISTAT 1991).
Estensione
2264 ha (ISTAT 1991); 2319 ha (SITA 1991)
Confini
A nord Prarostino, S. Secondo di Pinerolo e Osasco, a est Garzigliana, a sud-est Cavour, a sud Campiglione Fenile e Bibiana, a ovest Luserna San Giovanni e Angrogna.
Frazioni
Il censimento ISTAT del 1991 individua come frazioni le località di Cappella Merli, Cappella Moreri, San Michele. Vedi mappa.
Toponimo storico
Bricayraxium, Bricaraxium, Bricairassium, Bricarasium, Briquerascum, Bricherasium  [Cartario di Bricherasio].
Diocesi
Bricherasio appartenne alla diocesi di Torino fino al 1748, anno dell’erezione di quella di Pinerolo.
Pieve
S. Maria del Borgo, di cui si fa cenno in un documento del 1179, appare citata esplicitamente in un atto del 1286 (Caffaro 1903, VI, pp. 560 sgg.); S. Michele appare citata dalla Narratio brevis del Monastero di Santa Maria di Pinerolo del 1198 (Caffaro 1903, VI, pp. 170 sgg.).
Altre Presenze Ecclesiastiche
Dal 1568 appare la cappella di Santa Caterina in val Domenica, donata nel 1603 dai Cacherano al convento dei Minori di Pinerolo. Una visita pastorale compiuta nel 1584 dal delegato apostolico cita la presenza delle cappelle di San Lorenzo, San Rocco e San Sebastiano; inoltre la confraternita di San Bernardino possedeva una «ecclesiam simplicem», in cattivo stato (Caffaro 1906, III, pp. 568 sgg.).
Assetto Insediativo
Al suo interno, il territorio si divide in due zone, una pianeggiante e una collinare, i cui toponimi sono attestati dal XIII secolo, in alcuni casi immutati attualmente. Nella parte collinare troviamo il «mons Sancte Marie», oggi indicato con il nome di Castello, citato in un documento del 1291 in cui si iniziò a progettare la costruzione della villanova alle sue falde.

Acque. Vedi mappa.

Strade. Vedi mappa 1. Vedi mappa 2.

Territorio. Vedi mappa 1. Vedi mappa 2.
Luoghi Scomparsi
Non esiste attestazione di luoghi scomparsi.
Comunità, origine, funzionamento
Il documento che fornisce le prime notizie sui rapporti tra signori e homines di Bricherasio è un arbitrato del 1291 (Cartario di Bricherasio, doc. 47 bis, pp. 10-13), in cui sono citati «sindici et procuratores hominum et universitatis Bricheraxii». I credendari risultano in numero di otto nel 1334. Nel 1323 Filippo d’Acaia fondò una villanuova nel luogo della primitiva Bricherasio (attualmente borgo di S. Michele) (Bolla 1980, pp. 90 sgg.). Dal 1325 è citata l’esistenza di «Libra Consiliorum», scomparsi dal XVIII secolo (Bollea 1928). Dalla metà del XVI secolo iniziò da parte del comune il riscatto dei diritti signorili (Cartario di Bricherasio, pp. 625 sgg.).
     Le famiglie che possedettero ed esercitarono diritti signorili sul territorio di Bricherasio furono molto numerose, e ben presto si giunse alla formazione di un consortile nel quale si inserirono anche signori non appartenenti al nucleo originario. L’intreccio dei poteri appare complicato ulteriormente dalla presenza dei Savoia non solo come alti signori ma anche, attraverso una penetrazione decisa nel consortile stesso, come condomini dalla fine del XIII secolo. Una parziale semplificazione avvenne nel 1360 con l’investitura della famiglia Cacherano di Asti del feudo di Bricherasio (Bolla 1980).
Statuti
Gli statuti di Bricherasio datano dal 1 maggio 1467 e sono composti di 190 articoli, pubblicati nel Cartario di Bricherasio (Cartario di Bricherasio, pp. 481 sgg.); una copia è conservata presso la Biblioteca civica di Pinerolo.
Catasti
Il primo catasto con 47 mappe particellari (valbe) conservato nell’archivio comunale risale al 1767.
Ordinati
La serie degli ordinati, conservata nell’archivio storico del comune, inizia dal 1591. Il primo corpus statutario appare nell’arbitramento del 1291, poi arricchito da nuove franchigie e privilegi in occasione della fondazione della villanova da parte di Filippo d’Acaia nel 1324 (AST, Provincia di Pinerolo, mazzo 5, f. 6, doc. 3: Copia franchixie Bricheraxii).
Dipendenze nel Medioevo
Marca di Torino (sec. XI), Principato di Acaia e Contea-Ducato di Savoia (Bollea 1928).
Feudo
La prima attestazione sui signori di Bricherasio risulta da un documento del 1216 riguardante la vendita di un manso (Cartario dell’abazia di Cavour, doc. 35, pp. 58-59). La famiglia ebbe numerose ramificazioni, da cui derivarono tra gli altri i signori di Macello e di Castelvecchio (Bolla 1980, pp. 59 sgg.), trasformandosi in un consortile. Dalla fine del XIII secolo i Savoia diedero inizio a una politica di penetrazione nel consortile dei signori di Bricherasio, che li portò verso la metà del XTV secolo a diventare signori di quasi tre quarti del feudo. Tutto il territorio di Bricherasio, compreso il quarto rimasto ai Castelvecchio, venne infeudato nel 1360 da Amedeo VI ai Cacherano di Asti (Pittavino 1963, p. 48).
     Le famiglie che possedettero ed esercitarono diritti signorili sul territorio di Bricherasio furono molto numerose, e ben presto si giunse alla formazione di un consortile nel quale si inserirono anche signori non appartenenti al nucleo originario. L’intreccio dei poteri appare complicato ulteriormente dalla presenza dei Savoia non solo come alti signori ma anche, attraverso una penetrazione decisa nel consortile stesso, come condomini dalla fine del XIII secolo. Una parziale semplificazione avvenne nel 1360 con l’investitura della famiglia Cacherano di Asti del feudo di Bricherasio (Bolla 1980).
Mutamenti di distrettuazione
Bricherasio fu soggetta alla dominazione francese durante l'ultimo ventennio del XVI secolo [BOLLEA, 1928]
Durante il periodo del governo rivoluzionario francese e poi quello napoleonico, Bricherasio fece parte del Cantone di Torre, ed in seguito divenne capoluogo di Mandamento [BOLLEA, 1928].
Comunanze
Discendendo verso Bricherasio il torrente Pellice acquista importanza per la sua portata d’acqua e per l’ampiezza del suo letto che in molti tratti supera i 200 metri. Le piene del fiume spiegano l’esistenza della grande estensione di gorreti. Queste proprietà comuni, dette «fittere», tutelate già negli statuti del 1467, costituivano ancora alla fine del XVII secolo un tenimento di 1370 giornate che la comunità di Bricherasio concedeva in enfiteusi a privati con l’intesa che fossero lasciate a gerbido e sottoposte al pascolo comune. Ma dalla fine del XVIII secolo esse risultavano ridotte a coltura, generando conflitti sia all’interno che all’esterno della comunità: difatti a metà del XIX secolo la confinante Garzigliana fece opposizione alla coltivazione delle «fittere», temendo che se fossero state disboscate avrebbero fatto minor resistenza contro l’impeto delle acque del Pellice, non solo a danno del territorio di Bricherasio ma soprattutto di quelli dei comuni posti a valle del fiume (Cartario di Bricherasio, doc. 328).
Liti Territoriali
Le liti per il territorio vertono essenzialmente sui diritti per le acque del Pellice. Ne esiste copiosa documentazione nell’archivio comunale a partire dal secolo XIV : Lite di Campigliene, Fenile, Bibiana e Bricherasio contro Cavour per le acque di irrigazione (1378-1893) [A.C.B., Mazzo 38, vd. anche schede Bibiana, Campiglione Fenile e Cavour].
      L’inondazione e la mutazione d’alveo del Pellice del 1751,  che provocò danni ai comuni della zona disposti lungo il suo corso, diede origine a una causa tra la comunità di Fenile e quelle di Campiglione, Cavour e Villafranca [A.C.C., Mazzo 36, f. 2; vd. anche scheda Villafranca Piemonte]; e a una causa della comunità di Bricherasio contro quelle di Campiglione, Fenile e Cavour a proposito dello scavo nel territorio di Bricherasio di una cava nel letto del Pellice contro le inondazioni [A.C.C., Mazzo 37, f. 19].
      Luserna agì contro la comunità di Bricherasio per ricognizioni di termini nel 1603 [A.C.L., Archivio antico di Luserna, f. 157]. Nel 1794 fu controllata la linea divisoria tra S. Giovanni e Bricherasio [A.C.L., Archivio antico di S. Giovanni, f. 712; vd. anche scheda Luserna San Giovanni].
       Con il  XIX secolo (1825-1898) si assiste ad una ripresa delle liti per i diritti di riparto delle acque del Pellice tra la comunità di Bibiana e quelle di Bricherasio, Cavour, Campiglione e Fenile [A.C.BI., Mazzo non numerato; vd. anche scheda Bibiana].
Fonti
A.C.B. (Archivio Storico del Comune di Bricherasio).
A.C.B.,  Mazzo 38.

A.C.BI. (Archivio Storico del Comune di Bibiana).
A.C.BI., Mazzo non numerato.
 
A.C.C. (Archivio Storico del Comune di Campiglione Fenile)
A.C.C., Mazzo 36, f. 2; Mazzo 37, f. 19.
 
A.C.L. (Archivio Storico del Comune di Luserna San Giovanni)
A.C.L., Archivio antico di Luserna, ff. 157 e 712.
 
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino).
A.S.T., Corte, Provincia di Pinerolo, Mazzo 5, f. 6, doc. 3: Copia franchixie.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche segrete, Borgonio B 1 Nero, Mazzo 1, "CARTA COROGRAFICA / DEGLI / Stati di S.M. il Re di SARDEGNA / data in luce / dall'Ingegnere / BORGONIO / nel 1683 / corretta ed accresciuta / nell'anno 1772". Borgonio (Ingegnere) [Stagnon 1772] Carta corografica degli Stati di terraferma di S.M. il Re di Sardegna. Copie 2 una in fol. 17, compresa la tabella di riunione; colla divisione per governi e la seconda composta di fol. 16 colla divisione della Provincia ed un'altra copia in 4 fol. (Manca la copia composta di fogli 16). (Note: Sul verso: "Carta III. / continente il Marchesato di Susa, il Contado di / Nizza, e le Provincie di Pinerolo, e Cuneo, con la maggior / parte di quella di Torino, piccola parte delle rispettive / Provincie di Moriena, Ivrea, Alba, Mondovì, e / Principato d'Oneglia, con le Frontiere di Francia / e parte della Provenza, il Principato di Monaco, e / piccola parte del Genovesato". L'originale seicentesco dal titolo "Carta generale de' Stati di Sua Altezza Reale" fu disegnato da Tommaso Borgonio ed inciso da Giovanni Maria Belgrano. Per l'edizione settecentesca qui conservata vennero aggiunti alcuni fogli raffiguranti i paesi di nuovo acquisto incisi da Stagnone su disegni di Castellino, Galletti e Boasso e vennero anche apportate alcune modifiche ai fogli disegnati dal Borgonio. Cfr. anche Carte Topografiche per A e B, PIEMONTE, n. 23 e Carte Topografiche Segrete, BORGONIO B 5 nero), Foglio 3, 1772, . Vedi mappa.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche serie III, mazzo 1, Pellice,  Tipo Regolare del corso del Pellice ne Territorj di Bricherasio e Fenile principiando da quello di Bibbiana con Dessignazione delli Letti, e Brachi d'esso Fiume sì antichi che nuovi. Tipo regolare del corso del Pellice ne Territori di Bricherasio e Fenile principiando da quello di Bibbiana con dessignazione delli letti e brachi d'esso fiume sì antichi che nuovi". Pinerolo, 21 giugno 1753, Brunio Ingegnere. Inchiostro e acquerello di vari colori (Data: 1753-6-25) [Autore disegno originale: Bunio [Brunio]].   Vedi mappa.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche serie III, mazzo 2, Pellice,  Ponte che varca il fiume Pelice fra li Territorj di Bricherasio e Bibiana stato fabricato nell'anno MDCCLXVI. (Dopo il 1769) [Autore disegno originale: Massonus Archit[etto]].
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche serie III, mazzo 1, Bricherasio,  Tipo regolare della Pubblica Strada, esistente sul Territorio / di Bricherasio, che dall'abitato tende alle fini di Sansecondo, denominata / La Strada Reale di Pinerolo, con il nuovo Progetto pontilato in rosso, pel / il riattamento di essa.Tipo regolare della pubblica strada, esistente sul territorio di Bricherasio, che dall'abitato tende alle fini di S.Secondo, denominata la Strada Reale di Pinerolo, con il nuovo progetto pontilato in rosso pel riadattamento di essa". Torino, 10 aprile 1773, N. Bojne Misuratore. Inchiostro e acquerello di vari colori (Data: 1773-4-10) [Autore disegno originale: N.[icolao] Bojne ]].   Vedi mappa.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche serie III, mazzo 1, Bricherasio, Tipo Regolare / Dessunto dalla Mappa Territoriale del luogo di Bricherasio in cui viene designato l'andamento dell'antica Strada / che dal detto Luogo tendeva a quello di Vigone, e la traccia delle dilatazioni, e transposizioni della medesima risultanti dalla Deliberazione della / Comunità, a cui è devenuta sotto li 21. Ottobre 1790. per il ristabilimento della stessa Strada.Tipo regolare dessunto dalla Mappa Territoriale del luogo di Bricherasio in cui viene designato l'andamento dell'antica strada che dal detto luogo tendeva a quello di Vigone e la traccia delle dilatazioni e trasposizioni della medesima risultanti dalla deliberazione della Comunità a cui è devenuta sotto li 21 ottobre 1790 per il ristabilimento della stessa strada". Pinerolo, 14 febbraio 1791, Gio Antonio Arbora Architetto. Inchiostro e acquerello rosa, beige (Data: 1791-2-14) [Autore disegno originale: Gio.[vanni] Antonio Arbora].   Vedi mappa.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e per B, mazzo 1, Bricherasio,  Département du Pò / Arrondissement de Pinerol. / Canton de Bricherasio. / PLAN GEOMETRIQUE / de la Com.[mun]e de BRICHERASIO. Carta in due parti del Territorio di Bricherasio stata levata per Ordine del Governo dei 12 Brumajo Anno XI (3 novembre 1802) dall'Ing. Geometra G.B. Sappa; sulla Scala di 1/5000 [Data: 1804-5-19 (XII, 29 floreal)] ]Autore disegno originale : [Jean Baptiste] Sappa, Mercurin Sappa, Boassi ], Foglio 1.   Vedi mappa.
A.S.T.,  Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e per B, mazzo 1, Bricherasio, v. immagine 1 ("[…] PLAN GEOMETRIQUE / de la Com.[mun]e de BRICHERASIO."). Carta in due parti del Territorio di Bricherasio stata levata per Ordine del Governo dei 12 Brumajo Anno XI (3 novembre 1802) dall'Ing. Geometra G.B. Sappa; sulla Scala di 1/5000, Foglio 2Vedi mappa.
Bibliografia
Alessio F., Bricherasio: breve monografia storica, Pinerolo 1901.
Barbero A., Il dominio dei signori di Luserna sulla Val Pellice (sec. XI-XIII), in «BSBS», 91 (1993), pp. 657-690.
Bolla M., Bricherasio. Territorio, insediamenti e uomini nel Medioevo, Pinerolo 1980. Bollea L.C., Storia di Bricherasio, Torino 1928.
Caffaro P., Notizie e documenti della Chiesa Pinerolese. Raccolta composta e dedicata a S.E. Ill.ma e Rev.ma Giovanni Maria Sardi vescovo di Pinerolo, Pinerolo 1893-1903, 6 voll.
Caffaro P., Storia di Bricherasio, MSS 197 (Biblioteca civica di Pinerelo).
Cartario dell’abazia di Cavour, a cura di B. Baudi di Vesme, E. Durando, F. Gabotto, Pinerolo 1900 (BSSS 3/1).
Cartario di Bricherasio, a cura di L.C. Bollea, Torino 1928 (BSSS 99).
Cognazo V., La Valle di Lucerna nel Medioevo, in «Novel Temp», 45 (1994), pp. 20-33. Jalla J., Storia della Riforma in Piemonte fino alla morte di Emanuele Filiberto (1517-1580), Torino 1914.
Jalla J., Storia della Riforma in Piemonte durante i regni dì Carlo Emanuele I e Vittorio Amedeo I (1580-1637), Torino 1936.
Massia P., Del nome di Bricherasio, in «BSBS», 20 (1916), pp. 293-297.
Pittavino Arn., Storia di Pinerolo e del Pinerolese, Milano 1963.
Pittavino Arn., Pinerolo nei secoli e nella storia, Milano 1966.
Rivoire P., Storia dei Signori di Luserna, in «BSHV» nn. 11 (1894), pp. 3-86; 13 (1896), pp. 38-112; 14 (1897), pp. 23-44; 17 (1899), pp. 3-93; 20 (1903), pp. 38-85.
Descrizione Comune

Bricherasio

L’analisi linguistica dei più antichi toponimi porta a ipotizzare la presenza di popolazioni celto-liguri come primi abitatori di questo territorio, seguiti da insediamenti romani a causa della vicinanza con i centri di Caburrum e Forum Vibii. L’esistenza di una prima «villa Bricheraxij» è provata da diversi documenti e in particolare da un atto del 1261, anche se la sua posizione geografica è di difficile localizzazione; essa è stata ipotizzata nell’attuale valle Domenica.
      Poco lontano venne costruita, tra il 1324 e il 1340, una villanova, di cui esisteva già un progetto di fondazione alla fine del XIII secolo, voluta dagli Acaia, che la inserirono in un disegno che la vedeva meta di passaggio obbligato per le merci in transito sia verso la val Pellice e quindi la Francia, che verso il cuneese (Bolla 1980, pp. 89 sgg.). I confini del territorio di Bricherasio appaiono attestati dal 1363 nel documento riguardante la denuncia dei beni feudali della famiglia Cacherano al principe Giacomo d’Acaia, da cui risulta che esso confinava con Luserna, Angrogna, Miradolo, Montebruno (l’antico Mons Brionis, località oggi abbandonata, nel territorio di Garzigliana), Osasco, Fenile e Cavour; non appare citato Bibiana, dove anche oggi la linea di confine si limita a pochi metri lungo il Pellice (Cartario di Bricherasio, doc. 109, p. 81).
       Da un atto del 1291 appare per la prima volta l’espressione «credendari communis et universitatis», in cui gli uomini si vedono riconosciuti i beni e i pascoli comuni (Cartario di Bricherasio, doc. 47 bis, pp. 10-13). Nel 1324, in occasione della costruzione della villanova, i Savoia concessero una carta di franchigie, in cui era fissato il numero dei consiglieri comunali; dieci anni più tardi appare la presenza di due sindaci che rappresentano «dicti Communis et universitatis Bricaraxii» davanti al principe di Acaia (Cartario di Bricherasio, doc. 65, p. 25).
      Bricherasio fu coinvolta nelle vicende militari tra Acaia e Savoia del XIV secolo, come pure fu interessata dalla penetrazione del valdismo, seppure in misura minore di quanto avvenne nelle alte valli. Nuclei di Valdesi, e in seguito di Riformati, vissero nel territorio di questo comune fino all’inizio del XVII secolo, quando venne applicata con maggior rigore la legislazione che proibiva ai Valdesi di abitare e possedere terre al di fuori dei limiti territoriali fissati dal trattato di Cavour del 1561 (Jalla 1914).
      Durante l’occupazione francese della fine del XVI secolo Bricherasio giurò fedeltà al governatore ugonotto Lesdiguières, e fu ripresa dai Savoia dopo l’assedio del 1594, che con un editto del 1603 proibirono la presenza di Valdesi nel territorio di Bricherasio, ma dopo la pace di Cherasco del 1631, tornata Bricherasio sotto il dominio francese, essi poterono ancora abitarvi per breve tempo, prima di abbandonare il suo territorio e trasferirsi nelle comunità dell’alta val Pellice (Alessio 1906).
       Il problema delle acque del Pellice (Vedi mappa) e delle inondazioni e mutazioni d’alveo del fiume diede origine altresì a numerose liti con le comunità di Campiglione, Fenile e Cavour, di cui esiste nell’archivio comunale una ricca documentazione a partire dal XIV secolo fino alla fine dell’Ottocento. Altre cause tra il 1870 e il 1906 riguardarono il consorzio della Bealera dei Caffari contro il consorzio per la divisione delle acque del Pellice, a cui partecipavano i comuni di Campiglione, Bibiana e Cavour (AC Bibiana, Liti, mazzo non numerato).