Vigliano d'Asti

AutoriMorandini, Cesare
Anno Compilazione2003
Anno RevisioneVersione provvisoria
Provincia
Asti
Area storica
Abitanti
786  al 1/1/2001 [ISTAT 2001], 823 al 21/10/2001 [ASR 2003].
Estensione
Ha 666 [ASR 2003].
Confini
Asti, Isola d’Asti, Mongardino, Montegrosso d’Asti, Rocca d’Arazzo..
Frazioni
Camicia, La Madonna, Nalbissano, Ramello, Sabbionera, Tiglione, Valmontasca. Vedi mappa.
Toponimo storico
Vilianum nel secolo XI. Sotto il toponimo  può celarsi nel Medioevo un omonimo luogo scomparso nei pressi di Revigliasco d'Asti [Bordone 1980, p. 242]. La Visitatio Apostolica del 1585, però, identifica proprio con Viano, senza alcun dubbio, Vigliano. “Vianum” nel secolo IX [Casalis, vol XXV, p. 295].
Diocesi
Asti. Un'appartenenza diocesana a Pavia, che compare in una infeudazione del Trecento contraddice il Registrum del vescovo di Asti Arnaldo di Roseto del 1345, in cui compare come chiesa diocesana astese, esente da giurisdizione plebana, Sancti Caxani de Viglano [A.S.T., Corte, Paesi, Provincia di Asti, Mazzo 23, Infeudazione fatta da Aimone conte di Savoia figlio del fu conte Amedeo e Filippo di Savoia principe d'Achaia, a favore di Giovannone Solerio di Bernardino Ainaldo, e Domenico suoi fratelli, del castello di Vigliano diocesi di Pavia, e della metà di quello di Felizzano diocesi d'Asti, giurisdizione, beni, redditi, e pertinenze, et a favore di Domenico Cassano del castello, e luogo di san Marzano diocesi di Acqui, per essi, loro eredi maschi e femine, sotto l'osservanza de patti, e convenzioni ivi espresse,11 maggio 1338; Bosio 1894, p. 529].
Pieve
Le chiese del luogo non rientrano in circoscrizioni plebane.
Altre Presenze Ecclesiastiche
Con bolla papale del 1247, l’abbazia di San Bartolomeo di Azzano conferma il possesso di una chiesa Sancti Naçarii de Viano, su cui però pesa l’ambiguità toponomastica di cui si è detto alla voce “Toponimo storico” [A.S.T., Corte, Materie ecclesiastiche, Abbazie, Azzano, San Bartolomeo; Cotto 1997, p. 114, doc. 72]. Nella Visitatio Apostolica del Peruzzi del 1585 compare una chiesa parrocchiale campestrem, completamente distrutta e non officiata, sotto il titolo di San Secondo, mentre la cura d’anime è svolta all’interno del nucleo abitato (intra ipsa terra) nella chiesa della Trinità [A.C.V.A., Visitatio apostolica episcopi Sarsinatensis 1585, ms., ff. 327v.-330v.].  A partire dal secolo XVI, è attestata l’esistenza di un giuspatronato sulla chiesa e sui beni della chiesa di San Cassiano, in possesso della famiglia dei consignori de Monte, che prevedeva il diritto signorile alla nomina del prevosto [A.S.T., Sezioni Riunite, Camera dei conti,  Articolo 283, Indice dei feudi, n. 368, ff. 263 e 264, Il duca Carlo Emanuele, donazione e cessione fatti dalli sottoscritti fratelli de Monte dell'ius patronatis della chiesa di san Cassiano e de beni, 18 aprile 588; Annibale e Massimigliano fratelli del Monte investitura  del sito del castello, g.te 104 beni feudali ed il patronato della chiesa di san Cassiano], diritto riconosciuto dalla Visitatio del Peruzzi (ecclesiam simplicem S.ti Cassiani … de iure patronatus laicorum dominorum videlicet de Montibus). E' attestato ancora nel 1635 [Rinaldo Monte, investitura per il sito del castello, ius patronato e ragioni feudali, 1635].
Assetto Insediativo
Come testimoniato da un atto di permuta del vescovo d’Asti del 960 [Bordone 1975, p. 405] Vigliano, attorno al Mille, era un semplice “luogo rustico” ecclesiale. Attorno al , 1198 una parte degli abitanti di Vigliano contribuirono alla fondazione delle villanove astesi di Isola e Montegrosso, insediandovisi. Un tale atto segnò certamente un duro colpo demografico al villaggio, come potrebbe indicare il fatto che in atti trecenteschi ci si occupa soprattutto di Vigliano come sede di un castello [Compromesso con sentenza [...] sovra le differenze vertenti tra quelli della fameglia di Vigliano, e quella De Monti, dipendentemente dal castello del luogo di Vigliano, 14 ottobre  1337 in 21 giugno 1566, Sentenza proferta…]. Le vicende successive sono legate a quest’ultimo, spesso oggetto di infeudazioni separate rispetto alla massa dei rimanenti diritti feudali connessi al luogo (Vd. la voce Feudo). Ciò che pare mancare è un vero e proprio insediamento umano attorno al castello, che faccia parlare nelle infeudazioni di un “luogo”: il nome Vigliano, infatti, pare indicare, fin dal medioevo e senza sostanziali differenze nell’età moderna, null’altro che un castello, una giurisdizione, una serie di diritti feudali e, dal secolo XIV inoltrato, una comunità organizzata.
     Dopo una certa reviviscenza demografica, che porta, alla fine del secolo, alla comparsa di una comunità organizzata, vi sono tracce, nel ‘secolo XVI, di un ulteriore spostamento del nucleo abitato, all’interno, questa volta, degli stessi confini territoriali; dai pressi della parrocchiale di San Secondo, che nel 1585 è ormai campestris, quasi distrutta e non più officiata (anche se non coincide con la chiesa più antica del luogo, San Cassiano), alle vicinanze della chiesa della Trinità, invece pienamente sita intra terram ipsam [A.C.V.A., Visitatio apostolica episcopi Sarsinatensis 1585, ms., cc. 327v.- 330v.].
Luoghi Scomparsi
Il Bordone ipotizza che il luogo di Anteriano del secolo X si trovasse presso l'odierno Vigliano d'Asti [Bordone 1975, p. 405].
Comunità, origine, funzionamento
La “comunità et uomini” di Vigliano compare nel trecentesco giuramento di fedeltà alla figlia di Gian Galeazzo Visconti, evidentemente organizzata e provvista dell’autorità sufficiente per essere soggetto di un simile atto [A.S.T., Sezioni Riunite,  Camera dei conti, Articolo 283, Indice dei feudi, n. 368, ff. 263 e 264, 1397, 15 maggio, La comunità e uomini di Vigliano, giuramento di fedeltà prestato a Ludovico duca di Turogna e a Valentina Visconti giugali].
     Facendo parte del capitaneato di Asti, Vigliano era tenuto al pagamento del tasso, ma non era gravato da particolari obblighi finanziari nei confronti dei feudatari, che, anche in questo, appaiono distanti dagli abitanti  [La communità di Vigliano come del Capitaneato di Asti consegna l'obbligo che ha verso il sovrano di esser tenuta pagar il Tasso a scudo d'oro (26 gennaio 1602)]. E’ provvisto di una dotazione di terre comuni relativamente estesa, di buon valore e buona rendita, e tiene, dal 1481, 40 giornate di terra in affitto censuario dai padri barnabiti di Asti, consegnate come beni immuni della comunità.  [A.S.T., Sezioni Riunite,  Camera dei conti, Articolo 749, Mazzo 137, 1680, Atti s.r. Patrimoniale contro la comunità di Vigliano per la caducità  del forno, pedaggio beni e redditi dalla mede.a. consegnati et per la riparazione del consignamento de medesimi]. 
Statuti
Statuta (1488), in A.C.V. [Fontana 1907, vol. III, p. 356]. Statuto comunale attuale, s.d.:  vedi testo.
Catasti
A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto sabaudo, Allegato C. Mappe del catasto antico, Circondario di Asti, Mandamento di Costigliole, Vigliano, Mazzo 95, Mappa del territorio di Vigliano, 21 giugno 1762 [Autore disegno originale: Carlo iovanni Bezzo]. Vedi mappa.Mappe catastali attuali: vedi mappe.
Dipendenze nel Medioevo
Nel secolo XII Vigliano è un luogo rustico, dipendente dalla chiesa di Asti, concesso in feudo a tre famiglie: Lanerio, Vigliano e Mombercelli. Se i Baizani di Mombercelli vendono la loro metà dei diritti feudali al Comune di Asti (11 marzo 1148), successivamente ne vendono una parte, che ricade sotto le dipendenze del marchese Guglielmo di Monferrato, il quale la infeuda a Giuda, sua moglie (21 maggio 1165). L’11 marzo 1221, i fratelli Federico, Azone e Bonifazio del fu Ogero dei signori di Vigliano stipulano una pace con il comune di Asti, per la quale cedono, dietro il prezzo di 80 lire astesi, tutti i loro diritti sul luogo, ricevendone poi la reinfeudazione, ma mantenendo sostanziose esenzioni nel pagamento dei carichi dovuti alla città [A.S.T., Corte , Provincia di Asti, Mazzo 23, 21 giugno 1566, Sentenza proferta dal presidente e giudici delle ultime appellazioni del Contado d'Asti, e Marchesatto di Ceva per il duca Emanuel Filiberto di Savoia nella causa di Giorgio de Monti, e la Communità di Vigliano per il pagamento de carichi fiscali pretesi dovuti da d. Monti per i beni dal medesimo posseduti nel territorio d d. luogo; Guasco 1911, vol V., p. 718-719: 20 settembre 1192].
     La vicenda feudale di Vigliano è resa più complessa per la separazione dei titolari del castello e di quelli del luogo. Infatti, in seguito a una contesa tra i Vigliano e i De Monti proprio per il possesso del castello, il medesimo cade nelle dipendenze degli Acaia [14 ottobre  1337, Compromesso con sentenza [...] sovra le differenze vertenti tra quelli della fameglia di Vigliano, e quella De Monti, dipendentemente dal castello del luogo di Vigliano, in 21 giugno 1566, Sentenza proferta]. I Savoia-Acaia infedudano quindi il castello a Giovannone Soleri l’11 maggio 1338 [A.S.T., Corte, Provincia di Asti, Mazzo 23, 11 maggio 1338, Infeudazione].
     Il 2 aprile 1367, i Vigliano e i De Monte prestano fedeltà per il feudo a Gian Galeazzo Visconti duca di Milano [2 aprile 1367, Fedeltà prestata dalla famiglia de Monti, e di Vigliano (...) a Gio Galeazzo Visconti duca di Milano, con confirmazione de privileggi (…), in 21 giugno 1566, Sentenza proferta…].
     Il contado astigiano viene diviso in due parti dal duca di Milano Gian Galeazzo Visconti, per costituire la dote alla figlia Valentina per il suo matrimonio con Luigi di Valois nel 1386. Nella dote, e dunque tra le terre che passano agli Orléans, è compreso Vigliano. Il figlio della coppia, Carlo d’Orléans, prigioniero ad Azincourt nel 1414, sarà in carceri inglesi fino al 1431, e in quel periodo le terre dotali orléanesi sono sotto la reggenza di Filippo Maria Visconti, duca di Milano, fratello di Gian Galeazzo [Nebbia 1995, p. 77]. La comunità di Vigliano presta giuramento di fedeltà agli Orléans nel 1397 [La comunità e uomini di Vigliano, giuramento di fedeltà prestato a Ludovico duca di Turogna e a Valentina Visconti giugali (15 maggio 1397)].
Feudo
Ormai compreso nei domini dei duchi di Savoia, Vigliano vede crescere sullo scorcio del Cinquecento la porzione dei De Monte, che acquistano la parte dei diritti feudali di Raimondo di Cardona, comprendente lo ius patronatus della chiesa di San Cassiano [A.S.T., Sezioni Riunite,  Camera dei conti, Articolo 283, Indice dei feudi, n. 368, ff. 263 e 264, 1588, 8 aprile, Il duca Carlo Emanuele, donazione e cessione fatti dalli sottoscritti fratelli de Monte dell'ius patronatis della chiesa di san Cassiano e de beni ivi]. Vigliano è però devoluto al regio patrimonio e infeudato da Carlo Emanuele I di Savoia a Gerolamo Germanio [Ibid., 1619, 29 febbraio, Girolamo Germonio, infeudazione e permuta del luogo]. Il feudo e i diritti feudali appaiono divisi in due parti nettamente distinte: da un lato il feudo vero e proprio, con la titolarità e le porzioni di giurisdizione e di esazione, che resta nelle mani dei Germanio; dall’altra parte il castello – ormai, dopo le distruzioni delle guerre, il “sito” del castello – più una piccola parte di terre immuni feudali (poco più di cento giornate) e soprattutto il giuspatronato di San Cassiano, porzione stabilmente nelle mani dei de Monte [1635, Rinaldo Monte, investitura per il sito del castello, ius patronato e ragioni feudali].La parte dei Germonio passa ad Agostino Bogino [1655, 27 gennaio, Agostino Bogino, investitura del feudo, beni e ragioni]. I de Monte sono in possesso della loro porzione, compreso il giuspatronato, ancora fino al 1683. 
     Per la morte di Gaspare Mattia Bogino senza eredi maschi, invece, la parte comprendente la titolarità del feudo viene devoluta al Regio patrimonio nella misura della metà spettante ai Bogino [A.S.T., Sezioni Riunite,  Camera dei conti, Articolo 749, Mazzo 137, 1680, Atti s.r. patrimoniale contro la Communità di Vigliano, di riduzione della mettà del feudo e giurisdizione di Vigliano nell'Asteggiana devoluta per la morte senza figli del fu sig.r. conte Gaspare Mattia Boggino]. La figlia di Gaspare Mattia eredita la sua parte, che consegna insieme al marito nel 1691 [1691, 30 aprile, Tommaso Boggino, e Caterina Margarita Corsi consegnano il feudo], e che passa poi ai figli della coppia nel 1715 (22 agosto 1715) [Guasco 1911, vol V, p. 718-719; A.S.A., Archivi nobiliari, Famiglia Alfieri di Coremilia, n. 7/63/3, Copie di investiture del feudo di Vigliano (metà ca. secolo XVIII)].
      In anni recenti Vigliano d'Asti ha aderito alla Comunità Colinare Val Tiglione e Dintorni.
Mutamenti di distrettuazione
Nella prima età moderna Vigliano appartiene al Capitanato della città di Asti ma i suoi feudatari prestano fedeltà al ducato milanese. Vigliano, appare nei possessi astigiani degli Orléans in base al trattato di Cambrai del 1529 che passano a Carlo V di Spagna, ma non tra quelli che vengono donati da questi a Beatrice del Portogallo, moglie di Carlo III di Savoia, nel 1531. Infatti ancora il 10 giugno 1536 Carlo V conferma i privilegi concessi a Gio Giorgio de Monti per i possessi in Vigliano. La Comunità nondimeno conferma le sue esenzioni dai carichi imposti dalla città, per accordi reciproci rinnovati il 26 marzo 1534, che comunque ne attestano la perdurante  dipendenza dal suo Capitanato [A.S.T. Sezioni Riunite,  Articolo 754,Mazzo "2° V", Vigliano. Un volume di raggioni, privileggi, e franchiggie della casa, e famiglia Monti, d'Asti, alias di Vigliano, comprovanti la loro pretesa immunità ed esenzione dal pagamento de' carichi imponendi dalla città di Asti, per li Castello, Giurisdizione, e Beni di Vigliano, autorizati dalla detta città nel conseglio generale delli 26 marzo 1534].
     Con il trattato di Cateau –Cambrésis del 1559 Vigliano entra nei domini dei duchi di Savoia, che concedono a loro volta patenti di confermazione il 29 marzo 1561 [1561, 29 marzo, Patenti del duca Emanuel Filiberto di confirmazione a favore di Gio Giorgio, e Gio Paolo de Monti in 21 giugno 1566, Sentenza proferta].
    All’interno della maglia amministrativa francese, Vigliano seguì le sorti dell’intero territorio della vecchia provincia di appartenenza, aggregato, senza sostanziali alterazioni, a una circoscrizione di livello dipartimentale o circondariale, avente per capoluogo Asti. Si trattò inizialmente del dipartimento del Tanaro, creato durante il primo effimero periodo di occupazione (1799), e, con il ritorno dei Francesi e in seguito alla riorganizzazione amministrativa del 1805, del dipartimento di Marengo (capoluogo: Alessandria), circondario (arrondissement) di Asti. (Vedi mappa.)
     In anni recenti ha aderito alla Comunità Collinare Val Tiglione e Dintorni Unione di Comuni.
Mutamenti Territoriali
Non attestati.
Comunanze
I beni comunitativi e collettabili della comunità appaiono, a inizio Settecento, inevitabilmente e irreparabilmente corrosi. Oltre alle sostanziose 85 giornate di vigne e campi tenuti dai De Monte, l’appropriazione dei beni comunitari da parte dei feudatari appare dilagata. La somma dei beni usurpati o resi allodiali nel corso degli anni, ma rimasti immuni da imposizioni fiscali – ben 123 giornate – è elevata in rapporto al ristretto territorio viglianese e alle due giornate di vigne comunitative rimaste [A.S.T. Sezioni Riunite, II Archiviazione, Perequazione del Piemonte, capo 21, Asti, Consegna beni immuni e comuni 1721, Vigliano, c. 234; n. 85, Provincia di Asti, Immuni e communi, c. 22, Vigliano]. La scarsità di terre comuni, da un lato, e di beni collettabili dall’altro genera nella Restaurazione una endemica situazione di debito verso il fisco sabaudo   [A.S.T., Corte, Paesi, Paesi A per B, V, Mazzo 22, Autorizzazione per la vendita di poco terreno comunale, 19 febbraio 1830].
Fonti
A.C.A. (Archivio Storico del Comune di Asti). Vedi inventario.
A.C.A., Atti di lite, Atti di lite tra la città di Asti o particolari da un lato e le comunità del contado dall'altro, Comunità di Vigliano.
n. 231, Città di Asti contro comunità di Vigliano, per l'amministrazione della giustizia penale riguardo a un caso di omicidio perpetrato presso Vigliano, dinanzi al vicario del governo di Asti, 1571;
n. 232, Città di Asti contro comunità di Vigliano per il pagamento del dazio dinanzi al governatore di Asti, 1575;
n. 233, Città di Asti contro comunità di Vigliano e Isola d'Asti per il pagamento di carichi su beni non registrati, dinanzi al giureconsulto Marco Antonio Maggiore, 1579;
n. 234, Città di Asti contro comunità di Vigliano per la registrazione di beni e giurisdizione, dinanzi al Senato, 1665;
n. 235, Città di Asti contro comunità di Vigliano per la registrazione di beni, dinanzi ai giudici di ultimo appello del contado di Asti e del marchesato di Ceva, 1673;
n. 236, Città di Asti contro comunità di Vigliano e conte Antonio Alfieri Bianco per la registrazione di beni, dinanzi ai giudici di ultimo appello del contado di Asti e del marchesato di Ceva, 1675;
n. 237, Città di Asti contro comunità di Vigliano per il pagamento della taglia, dinanzi ai giudici di ultimo appello del contado di Asti e del marchesato di Ceva, 1683;
n. 238, Città di Asti contro comunità di Vigliano per registrazione di beni, dinanzi ai giudici di ultimo appello del contado di Asti e del marchesato di Ceva, 1685;
n. 239, Città di Asti contro comunità di Vigliano: misure dei beni, fine secolo XVII.
A.C.V. (Archivio Storico del Comune di Vigliano d'Asti)
A.C.V.A., Visitatio apostolica episcopi Sarsinatensis 1585, ms.

A.S.A (Archivio di Stato di Asti). Vedi inventario.
A.S.A., Archivi nobiliari. Vedi inventario.
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino). Vedi inventario.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e B, Dipartimenti, Mazzo 1, "DÉPARTEMENT / DE / MARENGO / Divise en 3 Arrondisemens / et en 31 Cantons." Carte dei dipartimenti della Dora (n.1), di Marengo (n. 2, 2 bis), del Po (n. 3), della Sesia (n. 4), delle Alpi Marittime (n. 5, 5 bis). Note : In alto: "N.° 101.", "ATLAS NATIONAL DE FRANCE", s.d., [Autore incisioni: P.A.F. Tardieu; autore edizione: P.G. Chanlaire]. Vedi mappa.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche per A e per B, Po, Mazzo 1,"LE / COURS / DU PO / DEDIÉ AU ROY / Par son tres humble, tres obeissant / et tres fidele Serviteur et Sujet, le / P. PLACIDE Augustin Dechaussé, et / Geographe Ordinaire de sa Majesté". Carta Corografica in stampa del Corso del Fiume Po delineata e dedicata a S.M- Cristianissima dal P. Placido Agostiniano scalzo nel 1734. Sulla Scala di 1/253.600 (Note: La carta è formata da 5 fogli giustapposti. Il 1° reca l'indicazione "A PARIS 1704"; il 3° e il 4° sono datati 1703; sul 1° e sul 5° foglio è riportata la data di concessione del privilegio reale, rinnovato per 15 anni nel 1734. Cfr. anche Carte Topografiche Segrete, PO 29 E IV ROSSO, 1703-1734 (ma vd. Note) [Autore disegno originale: P. Placide; Autore incisioni: Berey; Autore edizione: "A PARIS / Chez les Augustins pres la Place des Victoires"]. Vedi mappa.
A.S.T., Corte, Materie ecclesiastiche, Abbazie, Azzano, San Bartolomeo. Vedi inventario.
A.S.T., Corte, Paesi, Paesi A per B, V, Mazzo 22, Autorizzazione per la vendita di poco terreno comunale, 19 febbraio 1830.
A.S.T., Corte, Paesi, Provincia di Asti, Mazzo 23, Infeudazione fatta da Aimone conte di Savoia figlio del fu conte Amedeo e Filippo di Savoia principe d'Achaia, a favore di Giovannone Solerio di Bernardino Ainaldo, e Domenico suoi fratelli, del castello di Vigliano diocesi di Pavia, e della metà di quello di Felizzano diocesi d'Asti, giurisdizione, beni, redditi, e pertinenze, et a favore di Domenico Cassano del castello, e luogo di san Marzano diocesi di Acqui, per essi, loro eredi maschi e femine, sotto l'osservanza de patti, e convenzioni ivi espresse11 maggio 1338.

A.S.T., Sezioni Riunite, Camera dei conti, Articolo 283, Indice dei feudi, n. 368, ff. 263 e 264, 1397, 15 maggio, La comunità e uomini di Vigliano, giuramento di fedeltà prestato a Ludovico duca di Turogna e a Valentina Visconti giugali; 1561, 29 marzo, Patenti del duca Emanuel Filiberto di confirmazione a favore di Gio Giorgio, e Gio Paolo de Monti in 21 giugno 1566, Sentenza proferta; Compromesso con sentenza [...] sovra le differenze vertenti tra quelli della fameglia di Vigliano, e quella De Monti, dipendentemente dal castello del luogo di Vigliano, 14 ottobre  1337 in 21 giugno 1566, Sentenza proferta; 1602, 26 gennaio, La communità di Vigliano come del Capitaneato di Asti consegna l'obbligo che ha verso il sovrano di esser tenuta pagar il Tasso a scudo d'oro; Il duca Carlo Emanuele, donazione e cessione fatti dalli sottoscritti fratelli de Monte dell'ius patronatis della chiesa di san Cassiano e de beni, 18 aprile 1588; Annibale e Massimigliano fratelli del Monte investitura  del sito del castello, g.te 104 beni feudali ed il patronato della chiesa di san Cassiano; Rinaldo Monte, investitura per il sito del castello, ius patronato e ragioni feudali, 1635; 1635, Rinaldo Monte, investitura per il sito del castello, ius patronato e ragioni feudali; 1691, 30 aprile, Tommaso Boggino, e Caterina Margarita Corsi consegnano il feudo
A.S.T., Sezioni Riunite,  Camera dei conti, Articolo 749, Atti per Feudi, Giurisdizioni, Beni, e ragioni deudali, e per debiture del Regio Patrimonio e feudatari, e comunità, Mazzo 137, 1680, Atti s.r. Patrimoniale contro la comunità di Vigliano per la caducità  del forno, pedaggio beni e redditi dalla mede.a. consegnati et per la riparazione del consignamento de medesimi.
A.S.T. Sezioni Riunite, Camera dei conti,   Articolo 754, Titoli e scritture per Feudi, Redditi, dritti feudali, e per ragioni d'acque, Mazzo 2, Un volume di raggioni, privileggi, e franchiggie della casa, e famiglia Monti, d'Asti, alias di Vigliano, comprovanti la loro pretesa immunità ed esenzione dal pagamento de' carichi imponendi dalla città di Asti, per li Castello, Giurisdizione, e Beni di Vigliano, autorizati dalla detta città nel conseglio generale delli 26 marzo 1534.

A.S.T., Sezioni Riunite, Catasti, Catasto sabaudo, Allegato C. Mappe del catasto antico, Circondario di Asti, Mandamento di Costigliole, Vigliano, Mazzo 95, Mappa del territorio di Vigliano, 21 giugno 1762 [Autore disegno originale: Carlo iovanni Bezzo]. Vedi mappa.
A.S.T. Sezioni Riunite, II Archiviazione, Perequazione del Piemonte, Capo 21, Asti, Consegna beni immuni e comuni 1721, Vigliano, c. 234; n. 85, Provincia di Asti, Immuni e communi, c. 22, Vigliano.
B.N.F. (Bibliothèque nationale de France). Vedi catalogo.
B.N.F., département Cartes et plans, GE DD-2987 (5054 B), La principauté de Piémont, les marquisats de Saluce et de Suze, les comtés de Nice et d'Ast, le Montferrat / dediée au roy par son très humble, très obéissant, très fidèle sujet et serviteur H. Jaillot, géographe de sa Majesté, [chez l'auteur] (A Paris), 1695 [Jaillot, Alexis-Hubert (1632?-1712). Cartographe]. Vedi mappa.
Bibliografia

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Bordone, Renato, “Loci novi” e “villenove” nella politica territoriale del comune di Asti, in Bordone 2003.
Bordone, Renato (a cura di), Le Villenove nell'Italia comunale, Carmagnola, Dario Musso Editore, 2003.
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Gabotto, Ferdinando (a cura di), Le piu antiche carte dello Archivio capitolare di Asti, Pinerolo, Tip. Chiantore-Mascarelli, 1904.
Gabiani, Nicola e Gabotto, Ferdinando (a cura di), Le carte dello Archivio capitolare di Asti: (830, 948, 1111-1237), Pinerolo,  Tip. Chiantore-Mascarelli,  1907.
Gnetti,  D., Tra Visconti ed Orléans: Asti nel Codice delle “fidelitates astenses”, vol. II, dattiloscritto presso la sede di Medievistica dell’Università di Torino, a.a. 1992-1993
Guasco, Francesco, Dizionario feudale degli antichi stati sabaudi e della Lombardia. Dall’epoca carolingia ai nostri tempi (774-1901), Pinerolo, Tipografia già Chiantore e Mascarelli, 1911, 5 voll. (B.S.S.S. 54-58).
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Sergi Giuseppe (a cura di), Andar per castelli da Alessandria da Casale tutto intorno, Torino, Milva, 1986.
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Descrizione Comune
Vigliano d’Asti
     Vigliano d'Asti nasce essenzialmente come “luogo rustico”, in cui sorge un castello di una qualche importanza strategica. Subisce presto,  alla fine del XII secolo,  una drastica emorragia demografica per la confluenza dei suoi abitanti  nelle villenove astesi di Isola e Montegrosso, emorragia che probabilmente segna in negativo il suo sviluppo successivo. Di qui in poi, infatti, le vicende di Vigliano sono soprattutto legate al castello, oggetto di infeudazioni separate rispetto alla massa dei rimanenti diritti feudali connessi al luogo.
     Ciò che sembra mancare nel medioevo e nella età moderna è un vero e proprio insediamento umano attorno al castello che autorizzi, all’interno del testo delle infeudazioni, la dicitura  “castello e luogo”: il nome Vigliano pare invece  ricoprire semanticamente null’altro che un castello, una giurisdizione, una serie di diritti feudali e una comunità organizzata.
     Le infeudazioni riguardano due ordini di diritti, seccamente separati e attribuiti a due diverse linee di successione  -- da un lato, il feudo vero e proprio, con la titolarità e le porzioni di giurisdizione e di esazione; d'altro lato  il castello,  o il suo “sito”, una piccola parte di terre immuni feudali e il giuspatronato di San Cassiano -- quasi fosse più semplice, ai fini di  scindere in due parti la massa delle prerogative per distribuirle presso due diverse linee di discendenza, scindere il castello dall’insediamento umano,  anziché  effettuare una l'assegnazione  di tutto l’intero, per esempio in frazioni, o in mesi. Si noti che, in altri casi in cui pure l’insediamento  si trova attorno al castello,  e lo stesso castello costituisce  il centro politico, amministrativo e di difesa di tale insediamento (in presenza o meno di un ricetto), è  raro trovare un signore del luogo abitato che detenga  la giurisdizione sugli uomini accanto a un secondo signore detenotore del castello.
      Ciò non vale però per Vigliano, forse perché il centro abitato attorno al castello è di così scarsa entità da coincidere praticamente con il castello stesso, mentre  la giurisdizione sugli uomini ha una forma acefala, senza centro, estesa in numerosi nuclei demici, o case sparse.
      In questo contesto,  l'emergere della “comunità et uomini” di Vigliano non è né  scontata, né conforme  al campo semantico del toponimo. Compare documentariamente nel trecentesco giuramento di fedeltà alla figlia di Gian Galeazzo Visconti come  istituzione evidentemente già organizzata e provvista dell’autorità sufficiente per  un simile atto [A.S.T.,  Sezioni Riunite, Camera dei conti, Indice dei feudi, Articolo 283,    n. 368, f. 263 ,   La comunità e uomini di Vigliano, giuramento di fedeltà prestato a Ludovico duca di Turogna e a Valentina Visconti giugali (15 maggio1397). "Comunità et uomini" rientrano nel capitaneato dell'Astesana, tenuti dunque al pagamento del tasso [A.S.T.,Sezioni Riunite,   Camera dei conti, Indice dei feudi, Articolo 283,    n. 368, f. 264,  La communità di Vigliano come del Capitaneato di Asti, consegno l'obbligo che ha verso il sovrano di esser tenuta pagar il Tasso a scudo d'oro (26 gennaio 1602)].
     I rapporti con i signori sono conflittuali: nonostante la scarsa consistenza dei beni collettabili e del numero di abitanti, la comunità non appare affatto impotente, né politicamente, né finanziariamente. Non sono noti particolari obblighi fiscali della comunità viglianese nei confronti del feudatario (non è segnalata la presenza di un ricetto, né di una castellanìa). Nel 1566 essa perde una vertenza aperta presso i giudici del contado astense nel tentativo di ottenere il pagamento dei carichi comunitativi dai consignori de Monte, titolari del sito del castello e di pochi altri terreni feudali, per beni agricoli usurpati alla comunità. L’apertura del contenzioso è segno di una certa vivacità nell’intraprendere iniziative a propria tutela, anche contro il proprio  feudatario. [A.S.T., Corte, Provincia di Asti, Mazzo 23, Sentenza proferta dal presidente e giudici delle ultime appellazioni del contado d'Asti, e marchesatto di Ceva per il duca Emanuel Filiberto di Savoia nella causa di Giorgio de Monti, e la communità di Vigliano (21 giugno 1566)].