Baldichieri d’Asti

AutoriBordone, Renato
Anno Compilazione1998
Anno RevisioneIn aggiornamento
Provincia
Asti
Area storica
Astigiano. Vedi mappa.
Abitanti
1009 (ISTAT 2001).
Estensione
521 ettari (ISTAT 2001).
Confini
A nord-ovest Castellero e Monale, a nord-est e a est Asti, a sud Tigliole, a ovest Villafranca d’Asti.
Frazioni
Baldichieri d’Asti, Stazione, Cascina Mandoletta, Località acqua Salata, Murati, Rollone, Viale Benedetto Croce. Vedi mappa.
Toponimo storico
«Mons Baldicherius» nel 1159, «Baudicherius» (Codex Astensis, doc. 9).
Diocesi
Asti.
Pieve
Santa Maria di Musanza (Villafranca d’Asti), da cui dipende San Secondo di Baldichieri nel 1345 [Bosio 1894, p. 523; vd. anche scheda Villafranca d'Asti].
Altre Presenze Ecclesiastiche
Ospedale di S. Maddalena, donato dal vescovo d’Asti alle monache delle Grazie di Castino nel 1183 (Le carte dell’Archivio capitolare di Asti, doc. 88) e da queste passato all’Ordine Betlemitano (scompare nel Cinquecento) (Bordone 1999).
Assetto Insediativo
La genesi dell’insediamento avviene prima del secolo XI; nel secolo successivo Baldichieri assorbe il territorio del vicino Piano San Michele, che presto scompare. Nel secolo XVI vi sono tracce di un avvenuto mutamento di sede del centro abitato, dal momento che nella Visitatio apostolica del 1585 la chiesa parrocchiale di San Secondo, con annesso cimitero, risulta «campestris», assai scomoda per i fedeli e ormai in rovina, non si tiene in essa alcuna celebrazione «a multo tempore citra», e gli offici si svolgono nell’oratorio dell’Assunzione, sita nel nucleo di Baldichieri (AD Asti, Visitatio apostolica episcopi Sarsinatensis 1585, ms., ff. 165-168).
Luoghi Scomparsi
«Planum Sancti Michaelis», attestato nel 1159.
 
Comunità, origine, funzionamento
Già organizzata alla fine del Trecento, nel 1387 presta fedeltà al duca d’Orléans [A.S.T., Corte, prov. Asti, Fidelitates]; il consiglio comunale è presente nel 1561 con consiglieri e sindaci [A.C.A., Ville del distretto], conserva atti amministrativi dal 1652 e catasti dal 1653 [A.C.B.].
     Dalla Relazione dell’Intendente (1753) emerge come la comunità godesse fino al secolo XVII dei redditi per il pedaggio, poi ceduti al vassallo in cambio di un capitale; a metà Settecento la comunità rivendica tale antico diritto per difetto formale del contratto, ed è in lite col feudatario [B.R.T., Relazione generale dell’Intendente d’Asti sullo stato della Provincia, 1753, ff. 43v-46].
Statuti
Baldichieri è una di quelle comunità che adotta nel 1342 gli Statuti cittadini di Asti facendo ufficialmente parte delle terre comprese nel suo contado (Il codice delle Fidelitates Astenses)
Catasti
Se ne conserva uno del 1771 [A.C.B., Serie I 0 0].
Ordinati
Nell'archivio storico del comune si conserva un registro degli ordinati, in copia, risalente al 1618 (A.C.B. SerieI, VII 5 [1618-1643]) e gli originali - con qualche salto temporale - fino al principio del XIX secolo: (A.C.B., Serie I, V 1 [1659-1673]; V 2 [1705-1711]; VI 1 [1723-1732] e successivi).
Dipendenze nel Medioevo
Appartiene fin dall’origine alle «ville veteres» del comune di Asti, soggette a un annuo fodro rusticale, ma sul finire del Trecento viene a far parte delle «ville del capitanato», giuridicamente considerate come villenove.
Feudo
La dipendenza diretta da Asti ne impedisce l’infeudazione, ma nel 1619 il duca Carlo Emanuele I, scorporandola dal distretto astigiano, la infeuda ai Gabaleone di Chieri che la terranno per tutto l’antico regime (Casalis 1834, p. 28).
Mutamenti di distrettuazione
Costantemente nella Provincia di Asti dopo il suo passaggio ai Savoia.
Mutamenti Territoriali
Probabilmente gode di un territorio già definito alla fine del XII secolo, quando sembra aver ormai inglobato il limitrofo «Planum S. Michaelis», attestato nel 1159 insieme col «Mons Baldicherius» (Ogerio Alfieri 1978). Nel 1928 acquisì temporaneamente il territorio del comune soppresso di Castellero (R.D.1162), ricostituito nel 1947 [Vd. scheda Castellero, Mutamenti territoriali]. Nel 1929 addivenne a una permuta territoriale con Tigliole di poca entità (Decreto ministeriale 554). Una zona di 13 ha. di superficie, staccata dal comune di Baldichieri d’Asti venne aggregata a Tigliole in permuta con un territorio pari a 15 ha., con una popolazione di 35 abitanti [Vd. scheda Tigliole, Mutamenti territoriali].
Comunanze
Dalla documentazione per la Perequazione sabauda settecentesca emerge la presenza relativamente consistente di beni antichi della comunità, per circa 61 giornate. Mancano però del tutto beni in grado di assicurare un reddito alla comunità. Si tratta soprattutto di gerbidi e boschi, in complessive 22 pezze, dalla localizzazione assai frammentata: segno che la loro origine è soprattutto dovuta ad abbandono dei proprietari. I gerbidi «hanno servito, e servono di pascolo a Bestiami de’ particolari», le pezze scoscese sono infruttifere e i boschi «servono per acomodar la chiusa del Molino della comunità» e per la manutenzione di altre opere pubbliche (AST, Camera dei Conti, capo 21, m. 73, Asti. Consegna beni immuni e comuni [1721], ff. 67-70). Nel 1753, però, nella Relazione dell’Intendente i boschi da soli ammontano a 55 giornate, dei quali la comunità «suole affittare il taglio ne’ tempi opportuni a pubblici incanti» (BRT, Relazione generale dell’Intendente d’Asti sullo stato della Provincia, 1753, ff. 43v-46).
Liti Territoriali
Il comune di Tigliole conserva memoria di una disputa per i confini tra Tigliole e Baldichieri conclusasi con un nuovo termine confinario nel 1787 (AC Tigliole, Sottoserie 17, 72.5: "Relazioni di perito riguardanti il riattamento del torrente Triversa e la seguita terminazione dei confini fra Baldichieri e Tigliole").
Fonti
Fonti edite:
Il codice delle Fidelitates Astenses dell’Archivio di Stato di Torino (1387-1389), a cura di D.Gnetti, Torino 2007 (BSS 220).
Fonti inedite:
A.C.A.(Archivio Storico del Comune di Asti), Atti di lite tra la città di Asti o particolari da un lato e le comunità del contado dall'altro. Vedi inventario.
A.C.B. (Archivio Storico del Comune di Baldichieri d'Asti). Vedi inventario.
A.C.C.(Archivio Storico del Comune di Castellero). Vedi inventario.
A.C.C., Taglie e tasse, Ordinato per agire contro la Comunità di Baldichieri per il pagamento del pedaggio da essa pretesa (1773).
A.C.C., Aggregazione del comune di Castellero a quello di Baldichieri (1928)..
AC Tigliole, Sottoserie 17, 72.5: "Relazioni di perito riguardanti il riattamento del torrente Triversa e la seguita terminazione dei confini fra Baldichieri e Tigliole" 1787.
AD Asti (Archivio Storico della Diocesi di Asti),
Visitatio     apostolica episcopi    Sarsinatensis     1585, ms., ff. 165-168.           
A.S.T. (Archivio di Stato di Torino). Vedi inventario.
A.S.T., Carte topografiche e disegni, Carte topografiche serie III, Villafranca d'Asti, Mazzo 3, "Figura regolare d'una parte del corso delle Bealere denominate La Triversa, e Monale esistenti negli Territorj di Villafranca, / e Baldichieri cogli progetti tinti di rosso pelli rettilinei delle medesime, unitamente alle posizioni delle Strade nuove da formarsi in tale parti, colla / posizione del Ponte, in cui devesi costrurre pel varco Bealera Triversa, da eseguirsi a mente dell'Instruzione". "Figura regolare d'una parte del Corso delle Bealere denominate la Triversa, e Monale esistenti negli Territori di Villafranca e Baldichieri cogli progetti tinti di rosso pelli rettilinei delle medesime, unitamente alle posizioni delle Strade nuove da formarsi in tale parti, colla posizione del Ponte, in cui devesi costrurre pel varco Bealera Triversa da eseguirsi a mente dell'Istruzione". Torino, 15 aprile 1783, Giuseppe Bojne. Inchiostro e acquerello di vari colori. (Data: 1783-4-15) [Autore disegno originale: Giuseppe Bojne]. Vedi mappa.
A.S.T., Corte, Povincia di  Asti, Fidelitates.
A.S.T., Sezioni Riunite, I Archiviazione, Capo 21, Mazzo  73, Asti. Consegna beni immuni e comuni  [1721],   ff.67-70. 
B.R.T. (Biblioteca Reale di Torino)
B.R.T., Relazione generale          dell’Intendente d’Asti sullo stato della Provincia, 1753, ff. 43v-46.
B.N.F. (Bibliothèque nationale de France). Vedi catalogo.
B.N.F., département Cartes et plans, GE DD-2987 (5054 B), La principauté de Piémont, les marquisats de Saluce et de Suze, les comtés de Nice et d'Ast, le Montferrat / dediée au roy par son très humble, très obéissant, très fidèle sujet et serviteur H. Jaillot, géographe de sa Majesté, [chez l'auteur] (A Paris), 1695 [Jaillot, Alexis-Hubert (1632?-1712). Cartographe]. Vedi mappa.
Bibliografia
Bordone R., I cavalieri di San Giovanni ad Asti e nel Monferrato durante il medioevo, in Cavalieri di San Giovanni e territorio. La Liguria tra Provenza e Lombardia nei secoli XIII-XVII. Atti del convegno, Genova, Imperia, Cervo, 11-14 settembre 1997, a cura di J.Costa Restagno, Genova-Bordighera 1999, pp. 339-375.
Bosio G., Storia della Chiesa d’Asti, Asti 1894.
Le carte dell’Archivio capitolare di Asti (secc. XII-XIII), a cura di A.M. Cotto, G.G. Fissore, P. Gosetti, E. Rossanino, Torino 1986 (BSS 190).
Codex Astensis qui de Malabayla communiter nuncupatur, a cura di Q. Sella, I, Roma 1887, II-IV, Roma 1880.
MGH, Diplomata Regum et Imperatorurn Germaniae, X, 2, a cura di H. Appelt, Hannover 1979.
Plebano T., Statistica del mandamento di Baldichieri, Torino 1832.
Ogerio Alfieri, Chronica in Antiche cronache astesi, Asti 1978.
Casalis G., Dizionario geografico storico-statistico-commerciale degli Stati di S.M. il Re di Sardegna, Maspero, Torino 1833-1856, vol. II (1834), pp. 27-28.
Descrizione Comune
Baldichieri d'Asti
          Baldichieri costituisce un modello alquanto consueto di sviluppo amministrativo maturato nell’ambito della circoscrizione di un comune cittadino medievale e conservatosi pressoché integro nell’età successiva. La località rientrava in origine nella fascia di sette miglia riconosciute al districtus del vescovo di Asti nel 1041 dall’imperatore Enrico III e passata integralmente al comune di Asti nel 1159 per concessione di Federico Barbarossa: proprio nel diploma di Federico compare per la prima volta il nome di «Mons Baldicherius» appaiato a quello del limitrofo «Planum S. Michaelis»; sul finire del XII secolo il primo pare aver già inglobato anche il territorio del secondo che scompare e si presenta come «villa vetus» del comune di Asti, la cui popolazione è soggetta a obblighi fiscali annui. Mentre numerosi altri villaggi «veteres» sono assorbiti dal territorio municipale, nel corso del Trecento, forse per la sua collocazione geografica ai margini del distretto, Baldichieri è “promosso” a «villa del capitanato», con magistrature autonome confermate da Asti, un giusdicente e probabilmente un catasto locale (perduto). In tale veste i suoi rappresentanti prestano il giuramento di fedeltà a Ludovico d’Orléans nel 1386, in occasione del suo matrimonio con Valentina Visconti. La sua condizione giuridica rimane inalterata col passaggio della contea di Asti ai Savoia e nel 1561 il consiglio presta omaggio al duca in qualità di «villa del distretto», definizione che ha unificato sia la giurisdizione sia il capitaneato.
     Un’ alterazione formale dal punto di vista politico, benché del tutto ininfluente, si direbbe, dal punto di vista territoriale, avviene con le infeudazioni alle quali Carlo Emanuele I ricorse nel 1619 per far fronte ai problemi economici del ducato, anche se provocarono violente reazioni da parte dell’amministrazione di Asti che fin dall’età comunale aveva esercitato diretto controllo fiscale sulle «ville del distetto», non feudali per definizione, imponendo ai cittadini ivi proprietari di registrare i beni al catasto urbano. Baldichieri fu eretto in contado e infeudato al Mastro Auditore Giovanni Battista Gabaleone di Chieri.
     Al venir meno dell’antico regime e con la restaurazione, Baldichieri, che aveva avuto un certo sviluppo demografico collegato col transito della strada Asti-Torino, divenne capo di mandamento.